Il caso

«Un'operazione di 20 ore» per catturare un nordcoreano nella Zona Demilitarizzata

L'uomo è riuscito ad attraversare l'area che separa la Corea del Nord dalla Corea del Sud: un episodio raro, ma non unico – Non è ancora chiaro quali fossero le sue intenzioni
©Ahn Young-joon
Red. Online
04.07.2025 23:30

Non capita spesso, ma qualche volta succede. Nelle scorse ore, l'esercito sudcoreano ha comunicato di aver preso in custodia un uomo nordcoreano che ha attraversato la Zona Demilitarizzata (DMZ) che separa la Corea del Nord dalla Corea del Sud. Un episodio finito, inevitabilmente, sotto i riflettori. Al momento, non è ancora noto il motivo per cui l'uomo ha messo piede nell'area che divide le due Coree. L'esercito, infatti, non ha specificato se si sia trattato di un tentativo di fuga, e nemmeno come l'uomo abbia fatto a superare il confine. Ciò che è certo, è che l'individuo era disarmato. 

L'uomo è stato individuato per la prima volta dai sistemi di sorveglianza militare sudcoreani tra le 3 e le 4 del mattino di mercoledì (ora locale), vicino a un ruscello poco profondo all'interno della DMZ. Secondo le dichiarazioni dell'esercito, con ogni probabilità, era rimasto immobile a lungo, durante le ore diurne, per evitare di essere catturato. Complice una fitta foresta presente nell'area, dentro la quale l'uomo è riuscito a nascondersi. Nella notte, tuttavia, è stato individuato: le truppe sudcoreane si sono quindi mobilitate per raggiungerlo. L'uomo, alla vista dei soldati, ha chiesto loro chi fossero. «Siamo militari sudcoreani. La guideremo al sicuro», hanno risposto.

In totale, per l'intera operazione, sono state coinvolte numerose truppe, che hanno attraversato la fitta vegetazione della DMZ. L'intervento, particolarmente rischioso a causa della presenza di mine nel terreno, è durato circa venti ore. Al momento, l'ipotesi più probabile è che si possa essere trattato di una fuga volontaria, anche se, tendenzialmente, le persone che scappano dal Nord seguono una rotta diversa. Di solito, infatti, chi lascia il Paese di Kim Jong-un riesce più facilmente a varcare i confini con la Cina. 

Nonostante il nome possa trarre in inganno, la Zona Demilitarizzata è una delle aree più militarizzate al mondo. Realizzata nel 1953, è larga quattro chilometri ed è per lo più disabitata, a causa degli eserciti e delle mine presenti nell'area. Sono solo due i piccoli centri in cui abitano, ancora oggi, alcuni civili. Uno di questi villaggi, Kijong, si trova in territorio nordcoreano, mentre dal lato sudcoreano sorge Daesong-dong. Nonostante ci siano una serie di checkpoint da superare prima di accedere alla Zona Demilitarizzata, per oltrepassare la linea di confine vera e propria tra i due Paesi non c'è alcuna barriera fisica. 

Sebbene l'episodio delle scorse ore sia stato etichettato come «raro», non è la prima volta che qualcuno attraversa la Zona Demilitarizzata tra le due Coree. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si verificano sconfinamenti da parte di soldati nordcoreani verso la Corea del Sud. Qualche mese fa, per esempio, l'esercito sudcoreano aveva sparato colpi d'avvertimento dopo che una decina di soldati nordcoreani aveva attraversato la linea di confine fra i due Paesi nella Zona Demilitarizzata, per intimarli a tornare verso il Nord. Tuttavia, secondo l'esercito sudcoreano, potrebbe essere trattato di un «attraversamento accidentale». 

Due anni fa, nel luglio del 2023, aveva fatto discutere l'arresto di un cittadino americano in Corea del Nord. L'uomo – un militare statunitense – aveva superato la linea di confine che separa il Paese dalla Corea del Sud. Stava visitando l'area di sicurezza congiunta dove, dal lato sudcoreano, vengono organizzato anche tour per i turisti.