Vent'anni fa iniziava Desert Storm

WASHINGTON - Vent'anni fa, poco prima delle tre del mattino, scattava l'operazione «Desert Storm» contro l'Iraq del regime di Saddam Hussein, che il precedente 2 agosto aveva invaso i territori del Kuwait: nel giro di pochi minuti, all'alba del 17 gennaio 1991, una dozzina di elicotteri della task Force «Normandy» colpirono le istallazioni radio delle difese aree irachene ai confini con il Kuwait, aprendo un corridoio sicuro per i bombardieri e gli stealth della Coalizione diretti contro Baghdad.Voluta in primo luogo dall'America guidata dall'allora presidente George Bush padre e dalla Gran Bretagna al fine di prevenire le mire espansioniste di Saddam sui pozzi petroliferi del Kuwait e dell'Arabia Saudita, sostenuta da una coalizione di 34 paesi, e preceduta da una serie di risoluzioni delle Nazioni Unite che intimavano inutilmente a Saddam di ritirarsi dal Kuwait, prendeva così il via la cosiddetta prima guerra del Golfo. Quella che lo stesso Hussein chiamò «la Madre di tutte le Battaglie» e che lo vide sconfitto in soli 45 giorni. Anche se, negli accordi che seguirono il «cessate il fuoco», il dittatore venne lasciato al potere.In meno di 100 ore la guerra fu dichiarata conclusa: Saddam Hussein annunciò il ritiro dal Kuwait il 26 febbraio, il 28 febbraio Bush e la Coalizione dichiararono il «cessate il fuoco», il 3 marzo i leader iracheni accettarono i termini della fine del conflitto.