La storia di cdt.ch

Ventidue anni di storia, e l’avventura continua

Il portale del Corriere è nato nel 1996 come semplice appendice del giornale: oggi vi informa dall’alba a notte fonda, raccontando fatti vicini e lontani
Paride Pelli
04.12.2018 16:44

MUZZANO - «CdT... online su Internet»: correva il 22 ottobre 1996 e se all’epoca questo titolo a sei colonne poteva apparire ai più avveniristico, criptico o addirittura incomprensibile, oggi risulta pleonastico e ci strappa un sorriso nostalgico. Ma si tratta di una pagina storica del nostro giornale poiché attesta e racconta i primi passi della digitalizzazione al «Corriere del Ticino» e nel nostro cantone in generale. Accadeva esattamente vent’anni fa, quando erano connessi a Internet dieci milioni di computer in tutto il mondo, la stragrande maggioranza negli Stati Uniti: un’inezia rispetto agli oltre tre miliardi e mezzo di utenti dei giorni nostri. Nell’articolo che presentava il nuovo servizio offerto ai nostri lettori – una home page statica elaborata su PowerMac – il giornalista e coordinatore Francesco Vitale scriveva che «la presenza sulla Rete è ormai un passo obbligato per chi opera nel mondo dell’informazione».

Tra i pionieri di questa operazione c’era Mario Rizzi, di fatto primo webmaster del «Corriere», poi lo stesso Vitale, l’informatico Patrice Pfirter, il tecnico Aldo Bontagnoli: la squadra che, insieme ad altri collaboratori, diede di fatto vita, appunto nel 1996, a www.cdt.ch. Ricorda Rizzi: «Facevamo praticamente solo un lavoro di copia-incolla dal giornale, ma il risultato era soddisfacente e i lettori raggiungevano i duecento al giorno, numero considerevole per quelle poche notizie che venivano lanciate e con Internet che non aveva ancora preso piede. Tempi andati, ma fu senza dubbio un primo importante passo verso il futuro».

Ma come si presentava allora la pagina iniziale, la mitica «home page», del nostro sito? «Volutamente semplice per evitare lunghi tempi d’attesa a chi si sta collegando», come precisava Vitale, riportava un articolo con il fatto del giorno più alcune notizie flash sotto la categoria «Hot Spot», con rimandi ad altri contributi su temi simili attivabili con un semplice «click» (una parola, possiamo chiosare a posteriori, gravida di futuro). E con la tecnologia che non era certo quella di oggigiorno – mancava, ad esempio, la possibilità di programmare l’orario di uscita di un articolo – accadeva non di rado che alcune notizie venissero messe online prima che il giornale andasse in stampa. Date in pasto, in altre parole, alla concorrenza, ai famigerati «competitor».

La home page statica del primo cdt.ch: correva l’anno 1996.
La home page statica del primo cdt.ch: correva l’anno 1996.

Un «digital first» per quei pochi intimi che si connettevano rigorosamente davanti allo schermo del PC: i diabolici smartphone erano di là da venire, coi cellulari, al massimo, si telefonava, si spedivano sms e si scattavano fotografie a bassissima risoluzione. Di selfie non se ne parlava, anche perché la parola non esisteva.

È però interessante notare come, già nel 1996, alla presentazione del sito del «Corriere», si metteva l’accento sull’interazione tra carta e sito e sugli arricchimenti multimediali. Quando, alla fine di un articolo dell’edizione cartacea, veniva inserito il logo bianco e rosso con la denominazione «CdT... online» (con i tre punti di sospensione, quasi vietati oggi), significava che nella homepage era presente un aggiornamento di quella notizia oppure dei complementi (schede, fotografie, rimandi ad altri indirizzi dove trovare ulteriori informazioni sull’argomento, eccetera). Viceversa, alla fine di alcune brevi notizie online vi era il rimando a un approfondimento sulla carta. Un modo per creare continuità tra il quotidiano stampato e quello elettronico, nella direzione suggerita dalle frontiere dell’informazione di quegli anni e ancora oggi validissima. Il 22 ottobre del 1996, il «Corriere» si affacciò dunque a Internet e la presentazione di questo grande passo avvenne nell’ambito di «Ticino Informatica», una ben frequentata rassegna della Svizzera italiana e un punto d’incontro tra chi presentava le novità del settore e chi voleva essere aggiornato, per motivi professionali o perché appassionato, nel campo di prodotti, servizi informatici e telecomunicazioni.

La seconda data che va ricordata è il 14 marzo. Quel giorno, ma dell’anno 2009, allo scoccare della mezzanotte, il rinnovato portale della nostra testata divenne realtà, dopo aver lasciato il server di sviluppo su cui era stato a lungo perfezionato e aver preso il largo nel mare magnum della Rete.

«Un’evoluzione logica e ineluttabile – annunciammo ai nostri lettori – nella piena consapevolezza che il mondo cambia. Così come cambia la fruizione del giornale, con un denominatore comune: l’avanzata della tecnologia». Da quel 14 marzo, al «Corriere» nulla fu più come prima: l’ultracentenario giornale è ancora oggi, e tale rimarrà, il core business dell’azienda, ma il ruolo di «vetrina» di quanto proposto, in modo più approfondito e ricco di dettagli, sulla carta, ecco, questo compito appartiene in pianta stabile al nostro dinamico e vivace www.cdt.ch. Un portale, come il suo riferimento cartaceo, fatto di stile, indipendenza e rispetto del lettore, ma – come tutti i siti – più agile e leggero. Ci volle un anno e mezzo di lavoro per proporlo ai nostri lettori. Il team di sviluppo era composto di quattro persone: una giornalista, la caporedattrice della cronaca Matilde Casasopra, due tecnici informatici, Patrice Pfirter e Lorenzo Conti, un grafico, Gianluigi Fragomeni. Nella fase iniziale, il sito venne condotto con mano sicura da una redazione guidata dal webmaster Antonio Civile e da Andrea Colandrea come suo vice.

Il portale fu fortemente voluto dal Consiglio di Fondazione, il quale ancora oggi trova la capacità e la forza di guardare al futuro all’interno di una strategia che il presidente Fabio Soldati sintetizzava così: «Si vuole garantire all’utenza un’informazione accessibile in ogni parte del mondo, costantemente attuale, così come per altro sta avvenendo ovunque. Non inventiamo nulla. Riteniamo che sia un percorso segnato. Speriamo che questa iniziativa sia apprezzata dai nostri lettori che in definitiva saranno coloro che dovranno confermare la fiducia in noi riposta». Nacque allora, insomma, il vero sito del «Corriere», aggiornato costantemente, dalle prime ore del mattino sino a tarda sera. Un portale che si divide in tre parti, Web Journal (informazioni in tempo reale), Web Plus (approfondimenti e tempo libero) e il CdT con Extra Online (questo terzo elemento è lo strumento informatico che porta letteralmente il giornale cartaceo e il suo supplemento settimanale nella Rete, in altre parole, si tratta di un epaper o sfogliatore).

Ferruccio de Bortoli: Chi lavora per l’online è un minatore del web

L’affiancamento deciso e marcato del digitale alla carta rappresenta da sempre, in ogni testata, un grande cambiamento: soprattutto di tempi, con l’immediatezza dell’online che rischia in qualche modo di entrare in collisione con i tempi logicamente più lunghi del giornale tradizionale. Ecco perché lavorare «in osmosi» – parlarsi e condividere notizie – è fondamentale per realizzare ogni giorno un «Corriere» multipiattaforma all’altezza della sua storia. Nei primi tempi online, solo in rarissimi casi si decideva di anticipare una notizia sul sito. La precedenza andava sempre e comunque al giornale, correndo il rischio di farsi «bruciare» da un portale concorrente. Oggi, con il proliferare dei blog e con l’avanzata ineluttabile dei social media, il leggendario «scoop» sulla carta risulta più difficile. Il quotidiano che anni fa, col web nella culla, «dava la notizia bomba» e sovente era l’unico, per bravura o fortuna, a tenerla a battesimo, lascia oggi quest’incombenza al proprio sito e si concentra maggiormente sull’approfondimento della notizia stessa. Ma è proprio percorrendo questa strada che la carta offre ancora ai suoi lettori e abbonati un impagabile valore aggiunto sotto forma di preziosi particolari e meditate riflessioni che spesso non si possono trovare in quella Rete dove, invece, i redattori digitali macinano notizie a testa bassa, con un ritmo incalzante. «Minatori del web» ha definito questi giornalisti, con empatia, Ferruccio De Bortoli durante una visita nella sede centrale del «Corriere del Ticino», di cui è editorialista. Impossibile dargli torto.

In questo scenario sempre più multimediale, l’arrivo di Marcello Foa in qualità di amministratore delegato del gruppo «Corriere del Ticino» nel 2011 dà un ulteriore impulso alla crescita del web. L’impostazione cambia sia nel modo di lavorare sia nelle persone, con un sito più forte, attento alle dinamiche dei social media e online 18 ore al giorno, dalle 6 del mattino a mezzanotte, 365 giorni all’anno. Vi sono avvicendamenti tra i responsabili: nell’ottobre del 2012, in sostituzione di Matilde Casasopra, come caporedattore del sito viene chiamato Paride Pelli, sin lì allo sport, con una squadra quasi completamente rinnovata rispetto a quella iniziale del 2009. Andrea Colandrea è il caposervizio. A completare la redazione Federico Storni, Michele Montanari e Viviana Viri, oltre a validi collaboratori esterni.

L’home page del 2015.
L’home page del 2015.

Poi, un altro grande passo avanti. Il 28 settembre 2015 www.cdt.ch, accessibile anche dal dominio www.corriere.ch, si presenta ai lettori con un nuovo look grazie ad un vero e proprio redesign: una veste grafica più moderna sostituisce la precedente nell’ambito di un processo di rinnovamento che durava da oltre sette anni.

E infine oggi, 3 dicembre 2018, l’ultimo cambiamento: dopo la partenza di Marcello Foa, Alessandro Colombi - estremamente sensibile agli sviluppi del digitale - viene nominato come direttore generale, ecco un sito completamente rinnovato con Paride Pelli come direttore responsabile e Gianni Righinetti vicedirettore. John Robbiani completa la squadra. La grande novità è l’introduzione di un “paywall”. In sostanza, da oggi, i contenuti esclusivi (identificabili con una stella) saranno accessibili solo agli abbonati, mentre le cosiddette «notizie di flusso» (gli aggiornamenti importanti dal territorio e dal mondo, i fatti di cronaca nella loro sostanza immediata) resteranno in lettura gratuita. Gli abbonati del Corriere avranno ovviamente libertà di accesso a tutti gli articoli di cdt.ch, chi ancora non fa parte della famiglia del CdT, potrà entrarci con un investimento simbolico di un franco per la durata di un mese.

La nostra nuova home page dal 3 dicembre 2018.
La nostra nuova home page dal 3 dicembre 2018.

Oggi cdt.ch è letto da un pubblico che cresce notevolmente di mese in mese nella Svizzera italiana e nella vicina Penisola, dove pure conta molti fedeli lettori. Un successo che spinge a proporre sempre ulteriori novità nei contenuti e nella forma. Il sito rinnovato è più ricco che mai, con un occhio attento al miglioramento della leggibilità: è stato pensato per valorizzare le immagini, i contenuti multimediali e la condivisione degli articoli sui social media. Dà anche maggiore visibilità alle firme della nostra testata con rubriche ad hoc e si propone di offrire tutti i colori dell’informazione: dalla cronaca alla politica, dall’economia allo sport fino al gossip, insomma dal nero fino al rosa, con dirette notturne per gli avvenimenti di grossa portata.

Il nostro è dunque un portale che con il tempo ringiovanisce, pur restando figlio di una tradizione ultracentenaria, quella del «Corriere del Ticino», che non rinuncia all’autorevolezza, all’indipendenza, allo stile. Ed è proprio in questo spirito che cdt.ch completa il quotidiano: l’edizione su carta o su sfogliatore digitale è un appuntamento mattutino con gli approfondimenti, le esclusive e i commenti del «Corriere». Il nostro sito, sviluppato interamente «in casa» dal team di Manuel Antoniotti completato da Lazar Mladenovic e Simone Marinelli, dopo il lavoro di redesign in collaborazione con l’azienda SketchIN, ha dal canto suo un fine diverso: non far perdere di vista al lettore la velocità della nostra epoca, fornirgli dall’alba a notte fonda le informazioni giuste e verificate per muoversi nel mondo e non farsi trovare impreparato nella sfida, comune a tutti noi, con questa complessa contemporaneità. È un lavoro impegnativo ma gratificante, grazie soprattutto alla risposta dei nostri sempre più numerosi lettori.