Ventisei dirigenti della Fdp chiedono di lasciare Scholz

È tracimato in un documento pubblico lo scontento di numerosi esponenti del partito liberale (Fdp) tedesco per il suo ruolo di partner di minoranza della coalizione di sinistra-centro del cancelliere Olaf Scholz.
Come sottolineano oggi vari media riportando ambivalenti reazioni del leader, ieri ben 26 dirigenti di regionali e metropolitani hanno scritto al presidente Christian Lindner, che è anche ministro delle finanze, invitandolo a lasciare la coalizione detta «semaforo» perché composta dal rosso del Partito socialdemocratico di Scholz (la Spd), dai Verdi del vicecancelliere Robert Habeck e dai liberali il cui colore-simbolo è il giallo.
Da mesi emergono situazioni di conflitto dei liberali con i due partner di governo, dall'economia alla guerra in Ucraina, dal divieto delle caldaie a gas e ai sussidi all'industria passando di recente per il «freno al debito».
L'8 ottobre la Fdp è uscita dal parlamento regionale della Baviera nel quadro della debacle elettorale patita dai tre partiti della coalizione nella stessa tornata anche in Assia.
Date queste «perdite significative», si legge nella lettera dei dirigenti regionali, «l'Fdp deve urgentemente riconsiderare i propri partner di coalizione»: restare in quella attuale porterà «all'imminente scomparsa dell'unico partito liberale in Germania».
Lindner, intervenendo a un evento pubblico a Düsseldorf ieri sera, ha difeso i risultati dell'Fdp nel governo pronunciandosi in favore di una permanenza del partito nella coalizione ma ha avvertito: «potrebbe anche arrivare un momento in cui dico: è meglio non governare che governare male».