Verso lo sciopero femminista del 14 giugno

Il 14 giugno 2019 più di mezzo milione di persone hanno bloccato la Svizzera con lo sciopero femminista. È stata la mobilitazione sociale più imponente dallo sciopero generale del 1918, con quella dello sciopero delle donne del 1991. Nel frattempo, alcune cose sono migliorate mentre altre sono rimaste bloccate o addirittura peggiorate. Il collettivo di sciopero femminista rinnova quindi l’appello alla mobilitazione per il 14 giugno 2023.
Le richieste? «Concrete, urgenti e necessarie per un cambiamento profondo del sistema patriarcale e capitalista e una società più giusta»: riduzione generalizzata dell’orario di lavoro retribuito e parità di salario per un lavoro di pari valore; rafforzamento immediato dell’AVS e abolizione del sistema a tre pilastri della previdenza per la vecchiaia a favore di un unico pilastro; misure sistematiche in tutta la Svizzera per combattere le violenze: sessuali, di genere, domestiche, etc.; congedo parentale per ogni genitore di almeno un anno per persona e per figlio; abolizione del sistema di assicurazione sanitaria privata e copertura totale dei costi della salute riproduttiva e sessuale; piano nazionale e misure sistematiche a livello nazionale per combattere la discriminazione razzista, xenofoba, omofoba, antidisabilità o il body-shaming; politica migratoria femminista, permessi di soggiorno per tutte le persone prive di statuto legale e ius sol incondizionato; piano d’azione nazionale e misure per il clima e l’ambienteM; introduzione dell’approccio femminista intersezionale nella formazione e nell’educazione; diritto all’interruzione di gravidanza gratuito sancito dalla Costituzione.
«Sciopereremo al lavoro, a casa, nelle scuole, negli uffici e negli spazi pubblici», si legge nel comunicato. La grande mobilitazione collettiva è prevista alle 17.30 in Piazza del Sole a Bellinzona, il corteo si dirigerà verso Piazza Governo dove si terranno i discorsi e il concerto femminista alle 19.30.