Via Baltica: una nuova autostrada e una linea di difesa per i Paesi NATO

Nelle guerre antiche, come in quelle moderne, il mantenimento di una linea di rifornimento efficiente ha svolto e svolge un ruolo fondamentale. Non stupisce, allora, che il tratto di E67 che collega Varsavia (Polonia) a Tallinn (Estonia) - noto come Via Baltica - sia visto come un collegamento fondamentale, un corridoio utile non solo per i civili, ma anche per i militari.
La recente trasformazione di questa arteria in una moderna autostrada a quattro corsie è stata celebrata a settembre dal presidente polacco Karol Nawrocki e dal suo omologo lituano Gitanas Nausėda, incontratisi al confine tra i due Paesi per inaugurarne il nuovo tratto. «Questa strada ha una duplice funzione: sosterrà la nostra economia e rafforzerà le capacità di difesa della regione», ha affermato Nawrocki, sottolineando che il suo contributo alla sicurezza «non può essere sopravvalutato».
Il fatto che l'incontro sia avvenuto al confine tra i due Paesi ha un forte peso politico. La breve, brevissima linea che divide i due Paesi - circa 65 chilometri - corrisponde al cosiddetto Corridoio di Suwałki. Un lembo di terra dall'immensa importanza strategica, che separa l'exclave russa di Kaliningrad dalla Bielorussia, già usata come base d'appoggio per l'offensiva contro Kiev.
Investimenti e paure
La Via Baltica parte da Varsavia e corre verso nord-est, attraversando Lituania e Lettonia fino a Tallinn, per circa 1.000 chilometri. Un terzo di questi 1.000 chilometri si trova in territorio polacco e per il potenziamento di questa tratta, la Polonia ha speso qualcosa come 2,6 miliardi di euro, quasi un miliardo dei quali provenienti dall’Unione Europea.
Ed è proprio a cavallo del confine fra Polonia e Lituania che questa strada è più vulnerabile. Come già sottolineato da molti analisti nel 2022, ai tempi dell'invasione russa su larga scala dell'Ucraina, il lembo di terra tra i due Paesi rappresenta un punto debole della linea di rifornimento NATO. In un ipotetico scenario di offensiva russa, Mosca potrebbe tentare di occupare il Corridoio di Suwałki: conquistandolo, la Russia taglierebbe i collegamenti terrestri tra la NATO e i Paesi baltici, lasciando Lituania, Lettonia ed Estonia isolate, proprio come accaduto all’Ucraina nei primi mesi dell’invasione. Per evitare questo scenario, Polonia e Stati baltici stanno rafforzando le difese lungo i propri confini, con fossati anticarro, barriere di cemento e - dopo il recesso dal trattato di Ottawa - la possibilità di impiegare mine antiuomo nelle zone più vulnerabili. Allo stesso tempo, la nuova Via Baltica serve ad assicurare che, in caso di crisi, i rinforzi possano arrivare rapidamente.
Intervistato dal Telegraph, Darius Antanaitis - ex maggiore dell’esercito lituano ed esperto di difesa baltica - ha sottolineato come il trasporto di un solo battaglione richieda una colonna di veicoli lunga almeno sei chilometri, mentre per una divisione servono decine di migliaia di mezzi. «Con la vecchia Via Baltica, a due corsie, si sarebbe creato un caos totale. Bastava un guasto per bloccare tutto il convoglio». La nuova autostrada, invece, consente di aumentare il numero di veicoli per chilometro e permette di aggirare eventuali mezzi fermi senza interrompere il movimento delle truppe. È inoltre costruita per sostenere il peso dei mezzi pesanti, come i trasportatori di carri armati e l’artiglieria semovente.
Il che aiuterà a evitare scenari come quelli sperimentati dagli stessi russi nell'invasione dell'Ucraina, quando - a causa di pochi guasti - le colonne di carri armati dirette a Kiev rimasero intrappolate per settimane in ingorghi lunghi decine di chilometri, diventando bersagli facili per le forze ucraine.
Svolte marittime
L’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO nel 2023, in reazione all'invasione russa dell'Ucraina, ha modificato in modo sostanziale l’equilibrio nel Baltico. Oggi entrambe le sponde del Golfo di Finlandia rientrano nel perimetro dell’Alleanza. L’uscita della flotta russa dal porto di San Pietroburgo, insomma, è ora completamente controllata da Finlandia ed Estonia, mentre l’isola svedese di Gotland svolge un ruolo importante sul controllo delle rotte marittime e dello spazio aereo.
In caso di chiusura del Corridoio di Suwałki, insomma, i rinforzi potrebbero giungere in modo sicuro anche via mare, riducendo l’esposizione strategica della regione.
