Il caso

Via delle strade di Parigi i monopattini a noleggio

Dopo il referendum che ha messo al bando le «trottinette», la sindaca Anne Hidalgo ringrazia la cittadinanza per la mobilitazione e conferma che il divieto entrerà in vigore dal primo settembre
© EPA/TERESA SUAREZ
Ats
03.04.2023 21:43

Via i monopattini a noleggio dalle strade di Parigi: dopo il referendum che ha messo al bando le «trottinette», la sindaca Anne Hidalgo ringrazia la cittadinanza per la mobilitazione e conferma che il divieto entrerà in vigore dal primo settembre. Con buona pace degli operatori che tuttavia denunciano la scarsissima affluenza alla consultazione cittadina, meno del 7% degli aventi diritto, mentre esplodono le vendite per i monopattini privati.

«Grazie agli oltre 100.000 parigini che si sono espressi», afferma la sindaca socialista all'indomani del voto, plaudendo ad «una bella vittoria della democrazia locale». «Ancora una volta - prosegue in un tweet - Parigi ha saputo innovare! I parigini si sono massicciamente pronunciati contro i monopattini in libero servizio. Li vieteremo entro il primo settembre».

Negli ultimi anni i monopattini elettrici in sharing hanno conquistato strade e boulevard della capitale, ma la mancanza di regole insieme all'imbarbarimento alla guida di troppi utenti, ha finito per esasperare gli abitanti. Che - al momento di votare e nonostante una massiccia campagna social delle società di noleggio Lime, Dott e Tier - hanno dato vita ad un vero e proprio plebiscito, con 9 votanti su 10 favorevoli al divieto.

Amaro il commento degli operatori. «Prendiamo atto di questa consultazione inedita, la cui partecipazione sarebbe potuta essere più ampia e rappresentativa se le modalità della votazione fossero state differenti: più seggi, scrutinio elettronico, informazione comunale», deplorano Lime, Dott e Tier in una nota, aggiungendo che ieri si è espresso «il 6,7% dei parigini iscritti nelle liste elettorali», equivalente al «4,2% della popolazione parigina». «Questo - è il loro avvertimento - conduce a scavare un fossato tra favorevoli e contrari». «Il risultato di questa votazione avrà un impatto diretto sugli spostamenti di 400.000 persone al mese», proseguono le tre società, assicurando che «la nostra priorità in quanto datori di lavoro responsabili è adesso garantire l'avvenire dei nostri dipendenti», circa 800 a Parigi per le tre sigle di sharing.

A far reagire in modo così netto i residenti della Ville Lumière - già alle prese con una circolazione stradale in continuo cambiamento e con ingorghi sempre più pesanti - non sono è stato soltanto l'uso selvaggio dei monopattini ma anche i continui incidenti, i feriti e le vittime. A gennaio, Hidalgo aveva annunciato un «codice della strada» contro la guida selvaggia non solo dei monopattini, ma anche di biciclette e bici assistite, la cui entrata in vigore è prevista entro fine estate.

Il governo di Elisabeth Borne, al contrario, si era mostrato decisamente contrario al divieto dei monopattini a noleggio volendo piuttosto favorire una migliore regolamentazione della cosiddetta 'piccola mobilità' urbana a livello nazionale. Nei giorni scorsi, il ministro dei Trasporti Clément Beaune, ha presentato un piano nazionale che ambisce a una «pacificazione dello spazio pubblico» con regole più rigide e multe più salate. «Se ben organizzati, ben regolati, i monopattini elettrici possono essere una chance», aveva dichiarato il fedelissimo di Emmanuel Macron. Il referendum non segnerà la fine dei monopattini elettrici a Parigi, le cui vendite sono in pieno boom. Secondo gli ultimi dati pubblicati da FP2M, in Francia, nel 2022, ne sono stati venduti 759.000, il triplo rispetto al 2019.

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