Via libera al price cap sui derivati del petrolio russo

L'Unione europea e il G7 hanno adottato in via definitiva l'accordo sul price cap per i prodotti petroliferi raffinati russi trasportati via mare verso i Paesi terzi. La misura entrerà in vigore domani.
L'intesa, licenziata nella serata di ieri dagli ambasciatori dei Ventisette, prevede una soglia di 100 dollari al barile per i prodotti raffinati di alta qualità, come il diesel, e di 45 per i prodotti di bassa fascia, come la nafta. Il cap si aggiunge a quello già approvato sul petrolio russo (fissato a 60 dollari al barile), in vigore dal dicembre 2022.
Il price cap sui prodotti petroliferi russi «è stato concordato con i nostri partner del G7 e eroderà ulteriormente le risorse di Putin per fare la guerra», ha affermato dal canto suo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Entro il 24 febbraio, a esattamente un anno dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, miriamo a mettere in atto il decimo pacchetto di sanzioni«, ha aggiunto.
»Stiamo facendo pagare a Putin la sua atroce guerra. La Russia sta pagando un prezzo pesante, le nostre sanzioni stanno erodendo la sua economia, facendola arretrare di una generazione«, ha spiegato von der Leyen.