«Viaggiate nel tempo con me, ma senza lasciare Brissago»

«In fin dei conti, è tutto merito del compianto ex segretario patriziale Giuseppe Storelli, conosciuto come “Nino Storelon”», racconta Davide Perazzi - dipendente del Comune di Brissago e titolare del sito www.brissagolamiagente.ch - al Corriere del Ticino. Perazzi riavvolge il nastro di circa un decennio «o forse anche di più. Avevo trascorso alcuni pomeriggi con lui e così, a un certo punto, tutto il suo archivio è finito nelle mie mani: centinaia di fotografie di qualsiasi epoca e formato, documenti, lettere e altri scritti di ogni tipo. Tutti incentrati sul nostro piccolo paese. E, più di recente, anche filmati». Con un’idea, o sarebbe meglio dire una visione, che continuava a balenare nella testa: mettere a disposizione di chiunque quella raccolta costruita con tanta fatica anno dopo anno, condividendo lo scrigno di ricordi, una «capsula» che permette di compiere un viaggio nel tempo.
Due lustri di attività
Naturale per un «nativo digitale» qual è, scannerizzare piano piano il materiale allo scopo di caricarlo sulla pagina internet appositamente costruita. «Il progetto sta continuando a “camminare” e ha ormai superato i due lustri di attività. Oggi c’è davvero un gran numero di elementi: considerando unicamente le istantanee, posso tranquillamente affermare che la soglia psicologica del migliaio è stata ampiamente sorpassata. Per non parlare della quantità di altre testimonianze cartacee».


L’iniziativa è aperta alla consultazione in forma gratuita, ed è inevitabile chiedere al nostro interlocutore se ci sia stato un sostegno esterno. La risposta è sorprendente: «Ma certo, e il migliore che ci si possa immaginare», esclama con una punta di entusiasmo. «Che siano abitanti o semplici estimatori della nostra realtà, molti si sono presentati con album di famiglia e pure scatoloni tolti dalle cantine o dalle soffitte». Con cura e perizia, Perazzi (e sembra quasi un gioco di parole), cura e precisione lo elabora il materiale per poi restituire gli originali ai legittimi proprietari.
«La località più bella»
«Questa località è la più bella del mondo», aggiunge. «Certo, ha i suoi difetti, come ogni luogo, ma solo noi brissaghesi abbiamo il diritto di criticarla. Quando le lagnanze provengono da chi non è del posto, ci sentiamo in dovere di difenderlo con orgoglio. La bellezza non risiede solo nei paesaggi mozzafiato, ma anche nella comunità unita e fiera che lo abita. Ogni angolo racconta una storia e ogni abitante contribuisce a renderlo speciale. Per questo, siamo pronti a riconoscere i suoi difetti, ma non permettiamo a nessuno “di fuori” di parlarne male. La nostra difesa è una dimostrazione del nostro amore e del nostro legame con questa realtà unica».
E ora si guarda ai toponimi
Le parole chiave alla base della ricerca «infinita» del 46.enne sono «origini» e «antenati». Ecco perché ritiene utile un lavoro simile per microcosmi di ogni dove: «Credo sia necessario in particolare tra i più “piccoli”. È essenziale per ricordare da dove veniamo e cosa hanno fatto per noi i nostri predecessori. Sono convinto che le radici siano sempre di grande importanza. Il legame con il luogo di provenienza dà un senso di appartenenza e identità. Il vissuto e i sacrifici di chi c’era prima di noi ci hanno plasmato e ci hanno permesso di essere ciò che siamo. Per questo motivo, è cruciale mantenere viva la memoria delle cose importanti». Negli interessi dell’esperto ci sarà uno sviluppo, un domani, dei toponimi: «Tempo permettendo e insieme a un esperto della questione, il segretario del Patriziato Fausto Beretta», afferma.
C’è ancora qualche minuto per ascoltare un’ultima risposta: quali sono i soggetti preferiti dal promotore in questo sterminato mare di immagini del passato?
La ricerca continua
«Ciò che ritengo più prezioso è rappresentato da quei pochi dagherrotipi che catturano i vari negozi e i momenti di vita quotidiana. Mostrano la realtà di un secolo che non c’è più, offrendo uno spaccato autentico. Ogni scatto racconta una storia unica, con dettagli che altrimenti potrebbero andare perduti». Infine, l’appello: «Se avete qualcosa che riguarda Brissago, vi invito a contattarmi tramite il sito». E che il viaggio nel tempo possa continuare.