Villa Bertola vuole rinascere: viaggio nella «casa dei sogni»

«Villa Bertola era la nostra casa dei sogni». C’è comprensibile emozione nella risposta dei proprietari della storica dimora di Vacallo. Un’imponente abitazione, disabitata da anni, che il 23 novembre è stata interessata da un incendio che ne ha distrutto alcuni locali. I proprietari negli scorsi giorni ci hanno aperto le porte della villa, ci hanno guidati in quello che è a tutti gli effetti un tuffo nel passato, purtroppo offuscato da chi ha deciso di vandalizzare e saccheggiare l’edificio. Allo stesso tempo, però, ci hanno parlato del futuro, di come è stata tratteggiata la nuova vita dell’immobile.
Il fascino...
Oggi Villa Bertola – edificio dell’Ottocento che prende il nome dall’omonima famiglia – sente il peso degli anni «non vissuti», gli anni nei quali è rimasta disabitata. All’interno, però, il fascino è rimasto quasi immutato. In una delle grandi sale presenti si scorgono gli affreschi, le poltrone di un tempo, un grande specchio. In un’altra spicca un vecchio impolverato pianoforte a muro. In un’altra ancora, uno studio, v’è ancora la libreria nella quale sono riposti volumi degli anni 20 e 30 del secolo scorso. Su uno scaffale sono ancora ben riposti cinque volumi di chimica, scritti in tedesco. E, murata, c’è la cassaforte. Non mancano le camere da letto, ancora parzialmente arredate. Una vecchia stufa. Particolare è la scala padronale dov’è ancora presente il classico tappeto rosso che scorre lungo i gradini. Poi le finestre in vetro con raffinati disegni, un lungo corridoio che riporta la mente a un secolo fa. E gli spazi esterni, seppur invasi dalla vegetazione, lasciano trasparire quanto furono di prestigio.
...e la mancanza di rispetto
Da contraltare, purtroppo, fanno gli sfregi lasciati da chi, negli anni, ha deciso di introdursi illegalmente nella proprietà. Muri segnati da scritte talvolta indecifrabili, segni di ogni tipo. Vetri rotti, mozziconi di sigarette, resti di focolai. «Spaccano porte e finestre, anche puntellate con lastre di marmo, per entrare» racconta uno dei figli presenti. Inizialmente violavano la proprietà privata i ragazzini: «Lo sappiamo perché sui muri venivano scritti, con tanto di epiteti, i nomi dei professori delle scuole vicine. Poi hanno cominciato ad entrare anche persone più adulte». E, oltre ai vandalismi, sono cominciati pure i furti: «Hanno portato via lampadari, intere librerie, divani e pure un bel letto a baldacchino» annota la proprietaria. Mobili di un certo pregio e valore. Infine, l’ultimo deliberato gesto: l’incendio avvenuto un mese fa, con ogni probabilità di natura dolosa. Fiamme che potrebbero essersi sviluppate nei locali a seguito della presenza di alcune persone che hanno deciso di bivaccare. Ma, al momento, siamo nel campo delle ipotesi. Spetterà all’inchiesta di polizia far piena luce sull’accaduto.
L’ultimo ricorso
«Al momento dell’acquisto della villa, nel 2009, l’intenzione era quella di venirci a vivere» racconta la madre mentre osserviamo l’edificio dall’esterno. A seguito di alcune vicissitudini di natura privata, però, i piani sono cambiati. Oggi, sul tavolo, c’è un progetto che mira al restauro conservativo di Villa Bertola, prevedendo al suo interno alcuni appartamenti. Lo stesso vale per quello che viene definito «il vecchio rudere»: un edificio dismesso da decenni che, stando alle intenzioni, accoglierà diversi spazi abitativi. Infine, nei disegni figura anche un nuovo immobile, sempre a vocazione abitativa. Un progetto, nel suo insieme, che è stato oggetto di una domanda di costruzione pubblicata nel 2022. E che sta facendo i conti con numerose opposizioni. O meglio: «Attualmente ne è pendente una soltanto – evidenzia la nostra interlocutrice –, le altre sono state evase». Un lungo iter burocratico che si spera possa trovare un felice epilogo nel corso del prossimo anno. «Tutti gli uffici preposti hanno approvato il progetto», manca unicamente l’ultima opposizione inoltrata da un privato cittadino. Poi, Villa Bertola potrà rinascere mantenendo – si sottolinea – la sua essenza. I proprietari, ad ogni modo, non nascondono le difficoltà incontrate negli anni. Riservano, allo stesso tempo, un pensiero positivo a chi li ha supportati: «Il sindaco (Marco Rizza, ndr) e il Municipio sono stati splendidi. Hanno cercato di dare il loro supporto e hanno altresì compreso le difficoltà. Hanno a cuore il paese». Villa Bertola, c’è assoluta convinzione, «tornerà a splendere».
