Campione d'Italia

Villa Mimosa invenduta, ma il bilancio non è tragico

L'enclave continua a cercare di alienare alcuni suoi beni immobiliari per fare cassa e attende un introito dalla (probabile) intesa sulla cessione della proprietà ex Tennis – Intanto l'anno scorso si è chiuso con un deficit di 5 milioni
© CdT/CHIARA ZOCCHETTI
Bernardino Marinoni
04.05.2024 06:00

Villa Mimosa torna sul mercato: non è ancora andata a buon fine la cessione della proprietà più in vista del patrimonio immobiliare di Campione. In compenso, la probabile intesa per chiudere l’annosa controversia fra il Comune e i privati interessati ad acquisire la proprietà ex Tennis, destinata a insediamenti abitativi, dovrebbe produrre un introito tra 7 e 8 milioni di franchi, toccasana per l’erario campionese che intanto, nel 2023, ha registrato un deficit di circa 5 milioni.

Però, è stato fatto notare mercoledì sera in Consiglio comunale, il risanamento è evidente se appena si considerano i 21 milioni di disavanzo ereditati dal dissesto del 2018. Resta prioritario il saldo dei debiti e, qualora non si realizzassero le auspicate cessioni immobiliari, l’amministrazione comunale ventila l’accensione di un mutuo: 6 milioni di franchi che taciterebbero le legittime pretese anzitutto degli ex dipendenti del Comune, ancora in attesa del saldo degli stipendi.

Non più di un’ipotesi, al momento, ma, come ha detto il sindaco Roberto Canesi, un «piano B» è necessario.

Sorriso per l’asilo

Nelle comunicazioni preliminari, Canesi ha anche annunciato segnali positivi per risolvere il problema della raccolta dei rifiuti: una piaga per l’enclave dopo essere stata inclusa nell’area doganale UE.

A Bruxelles sarà presto depositata la proposta italiana di accordo con la Svizzera, in deroga alla normativa, per Campione. Se ne prevede l’approvazione, ha aggiunto il sindaco, in «tempi ragionevoli».

Di positivo c’è anche l’apertura dell’asilo integrato nelle scuole primarie. Giunge per contro alla fine della sua storia la Fondazione Giuseppe Garibaldi, che fino al 2018 aveva gestito la scuola materna campionese.

L’acquisizione dei relativi beni immobili servirà anche per liquidare i salari arretrati degli ex dipendenti.

Marchesini per Boffa

La seduta consiliare ha riguardato, tra altro, le regole sull’occupazione del suolo comunale per i pubblici esercizi, in particolare per quanto riguarda i dehors affacciati sul lago: caso raro di unanimità in sede di voto. Si è invece dibattuto sul tema della tassa sanitaria dei frontalieri.

L’Associazione dei comuni italiani di frontiera reputa il prelievo «iniquo e illegittimo» e ha sollecitato anche il Consiglio comunale campionese a farsene vettore a Roma: una proposta con carattere di legittimità generale, secondo il sindaco, che è stata rintuzzata anzitutto dal consigliere autonomo Sergio Aureli (già della maggioranza, con la quale dissente anche per la cessione dell’ex Tennis: vorrebbe che vi si realizzasse una struttura per anziani), poi da Simone Verda del gruppo di minoranza Campione 2.0 (entrambi hanno lasciato l’aula al momento del voto), ma che alla fine è passata nonostante i frontalieri campionesi, sul versante della sanità, non possano dirsi come gli altri (ma è una peculiarità del borgo lacustre: Campione d’Italia non è un Comune di frontiera, è una exclave).

Resta infine l’annuncio delle dimissioni di Marco Boffa: il consigliere di minoranza (gruppo Campione 2.0), dipendente comunale fino alla falcidia del personale, ha avviato un contenzioso con il Comune, stato di evidente incompatibilità con la carica elettiva (ma Boffa ha anche scritto che sopravvenuti impegni personali e professionali non gli avrebbero comunque più consentito di dedicarsi alla politica). Lo sostituirà Gianluca Marchesini, imprenditore. 

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