Visita all’EMPA, dagli esperti incaricati dell’autopsia del ponte Morandi

Il laboratorio federale è incaricato di indagare sulle cause del crollo del ponte - Venne fondato nel 1891 per capire come mai collassò una struttura costruita da Gustav Eiffel

DÜBENDORF - Che sia stato scelto il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca laboratorio EMPA per le analisi dei reperti «incriminati» per la caduta del ponte Morandi a Genova non deve sorprendere. Da lunedì sera importanti resti del viadotto, crollato il 14 agosto provocando 43 vittime e centinaia di sfollati, sono giunti alla sede di Dübendorf (ZH)_del centro di ricerca. La scelta di un istituto fuori dai confini italiani è stata fatta per evitare che gli esperti incaricati di procedere con le indagini avessero rapporti con Autostrade per l'Italia.

Ma per quanto riguarda la scelta del laboratorio più adatto, l'EMPA non avrebbe avuto concorrenti: "Siamo conosciuti internazionalmente", afferma il portavoce Rainer Klose. Esami sui materiali e le strutture che compongono i ponti sono all'ordine del giorno nella sede di Dübendorf, spiega l'addetto alla comunicazione accompagnandoci in uno degli ampi spazi del laboratorio, una sala dedicata a test di resistenza di materiali come l'asfalto e l'acciaio.

In fondo è stato proprio il crollo di un ponte a far nascere l'EMPA: quello avvenuto nel 1891 del ponte ferroviario costruito da Gustav Eiffel a Münchenstein, vicino a Basilea. Individuare i punti deboli del materiale usato per costruirlo è stata la prima missione dell'istituto. Che ora è stato incaricato di procedere con lo stesso tipo di analisi da tre esperti nominati a metà settembre dalla giudice per le indagini preliminari di Genova Angela Nutini. Uno di loro, il professor Bernhard Elsener del Politecnico di Zurigo, lavorerà a stretto contatto con l'EMPA, dove a dirigere i lavori sarà il dottor Gabor Piskoty.

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