Vuoi acquistare una casa in Finlandia? Se sei russo non puoi

Non si spegne la tensione tra la Russia e i Paesi nordici. Dopo che, nelle scorse settimane, ha fatto particolarmente discutere il mistero dei cavi marini sabotati nel Baltico, ora i riflettori sono accessi sull'ultima mossa di Helsinki. La Finlandia, infatti, è intervenuta per bloccare due acquisti immobiliari da parte di acquirenti russi. Una strategia «per impedire che tali accordi si trasformino in minacce per la sicurezza nazionale», già resa nota a fine estate.
A settembre, infatti, il ministro della Difesa Antti Hakkanen aveva presentato una proposta per impedire ai cittadini russi di fare acquisizioni immobiliari nel Paese nordico, con il quale Mosca condivide il confine terrestre più lungo. In quell'occasione, Helsinki aveva già bloccato sei transazioni immobiliari da parte di acquirenti stranieri. In totale, ora, sono quindi otto i casi di vendite negate, per una ragione di sicurezza nazionale. Gli ultimi due riguardano, nello specifico, una proprietà a Parainen e cinque a Kokemaki, località che si trovano nella parte sud-occidentale del Paese.
Al momento, però, nessuna di queste decisioni ha ancora valore giuridico. La bozza di legge è stata infatti svelata a settembre, ma potrebbe essere presentata al Parlamento solo nel corso di questa settimana. A tal proposito, la Finlandia sta lavorando a un «divieto totale» di acquisti immobiliari da parte dei russi, in particolare per le preoccupazioni di sicurezza sulla vendita di proprietà vicino a infrastrutture critiche.
A settembre, Hakkanen aveva dichiarato che la decisione «si basa sulla guerra di aggressione condotta dalla Russia e su una valutazione fatta a riguardo». La legge – che non nominerebbe esplicitamente la Russia – si applicherebbe piuttosto ai cittadini di Paesi la cui patria ha «violato l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza di un altro Stato e potrebbe minacciare la sicurezza della Finlandia». Un modo più «elegante» per non nominare, direttamente, Mosca. Ma non è tutto. Il divieto riguarderebbe anche le entità legali «domiciliate nel territorio di tale Stato o che sono possedute o influenzate da un cittadino o entità di tale stato».
Le preoccupazioni della Finlandia, dopotutto, sono piuttosto solide. Helsinki – che ha aderito alla NATO nell'aprile 2023 – ha già bloccato, recentemente, anche la vendita di un'ex casa di cura nella parte ovest del Paese, vicino a un sito dell'esercito. Ma già nel corso degli anni precedenti, sono state numerose le segnalazioni di presunte «proprietà sospette». Alcune di queste riguardavano fortificazioni con campi per eliporti, hotel in perdita mantenuti a galla da proprietari legati alla Russia e, come anticipato, acquisti in località vicine a infrastrutture critiche. Anche il primo ministro finlandese Petteri Orpo, a tal proposito, aveva dichiarato a Bloomberg, mesi fa, di riconoscere un potenziale rischio di utilizzo di queste proprietà per «atti di danneggiamento» o come «appoggio per condurre operazioni più ampie».
Le preoccupazioni per la sicurezza nazionale tra i pianificatori della sicurezza, i politici e l'opinione pubblica finlandesi si sono intensificate a causa delle acquisizioni immobiliari da parte di persone provenienti dalla Russia o con legami con essa. La Finlandia, che ha aderito alla North Atlantic Treaty Organization nell'aprile dell'anno scorso, ha già fatto passare una legge che consente allo Stato di intervenire per motivi di sicurezza nazionale nelle transazioni immobiliari prima che avvengano e ha successivamente bloccato una serie di acquisti, come la vendita di un'ex casa di cura nella parte occidentale del paese vicino a un sito dell'esercito. Non a caso, dallo scorso anno, sul territorio finlandese non possono più circolare i veicoli targati Russia. Un divieto che ha ridotto in modo significativo il traffico al confine. E, in qualche modo, contribuito a far sentire la Finlandia più al sicuro.