Walz spiazza Harris e propone di abolire il collegio elettorale

Tim Walz, candidato democratico alla vicepresidenza americana, rompe un tabù e propone che il sistema del collegio per eleggere i presidenti degli Stati Uniti venga abolito e sostituito con il principio del voto popolare, come avviene nella maggior parte delle democrazie.
I suoi commenti, rivolti a un pubblico di raccoglitori di fondi del partito, sono in sintonia con i sentimenti della maggioranza degli elettori americani, ma rischiano di destabilizzare la campagna di Kamala Harris, che non ha adottato una posizione sulla questione, nonostante abbia espresso in precedenza opinioni simili.
«Penso che tutti noi sappiamo che il collegio elettorale deve scomparire. Abbiamo bisogno di un voto popolare nazionale», ha detto Walz durante un incontro nella residenza del governatore della California, Gavin Newsom. Walz aveva già fatto osservazioni simili in un altro evento a Seattle, dove si era definito «un sostenitore del voto popolare nazionale», pur ammettendo che «non è il mondo in cui viviamo».
La sua proposta mira a correggere l'anomalia democratica per cui diventa presidente non chi incassa più voti a livello nazionale, ma chi ottiene la maggioranza di 538 voti elettorali nei 50 stati più Washington Dc. Con il paradosso che può entrare alla Casa Bianca anche un candidato che ha registrato un minor consenso popolare, come capitò a Donald Trump nel 2016.