Taipei

Wang a Blinken: «Taiwan è una questione interna»

Il ministro degli Esteri cinese, incontrando l'omologo USA, ha chiesto la fine delle interferenze
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Ats
24.09.2022 10:21

La questione di Taiwan riguarda «gli affari interni della Cina e gli Stati Uniti non hanno il diritto di interferire: più dilaganti sono le attività per l'indipendenza, meno probabile sarà la riunificazione pacifica».

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, incontrando l'omologo Usa Antony Blinken, ha chiarito che Pechino «deve chiaramente opporsi e prevenire l'indipendenza di Taiwan».

Il faccia a faccia, che si è tenuto ieri a margine dell'Assemblea generale dell'Onu e di cui Pechino ha dato conto solo oggi, è durato circa 90 minuti.

Wang ha affrontato «la posizione solenne della Cina sui recenti comportamenti sbagliati degli Usa su Taiwan», la linea rossa delle relazioni bilaterali. L'accusa di Pechino a Washington è di «inviare segnali molto sbagliati e pericolosi» incoraggiando l'indipendenza di Taipei, secondo il resoconto del ministero degli Esteri cinese.

«La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina e ha un peso significativo nella mente del popolo cinese - ha detto Wang -. La nostra missione è salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale, e non c'è alcuna ambiguità al riguardo».

Ammettendo l'esistenza di «interessi comuni e profonde differenze» tra le due parti («una realtà che non cambierà»), Wang ha affermato che i due Paesi erano consapevoli, sin dall'inizio del loro impegno, di avere a che fare con sistemi e modelli diversi: questo però non ha impedito una cooperazione bilaterale utile.

Il ministro ha espresso la speranza che la parte americana possa correggere «la sua percezione sulla Cina, ripensando la politica guidata »dal contenimento e dalla repressione« e puntando a un ambiente favorevole alla ripresa degli scambi normali »su un percorso di sviluppo sano e stabile«.

Blinken, sempre secondo la versione si Pechino, ha affermato che le relazioni bilaterali sono in una fase difficile e riportarle su un binario stabile è in linea con gli interessi di entrambe le parti.

Notando che Usa e Cina hanno gestito con successo le loro differenze in passato, Blinken ha detto che la parte statunitense è disposta a impegnarsi in una comunicazione schietta e in un dialogo con Pechino, evitare incomprensioni e calcoli errati e trovare una strada da seguire. Gli Usa »non cercano una nuova Guerra Fredda, non hanno cambiato la politica dell'Unica Cina e non sostengono l'indipendenza di Taiwan«.

Wang e Blinken, infine, hanno anche scambiato opinioni sulla situazione in Ucraina, senza che però siano stati forniti dettagli in merito. Entrambe le parti, secondo Pechino, »hanno considerato l'incontro franco, costruttivo e importante« con il proposito di »mantenere le comunicazioni« aperte.