La conferenza di Monaco

Zelensky vede JD Vance: «Prepariamo un piano contro Putin»

Il presidente ucraino ha detto che non incontrerà lo zar «se non insieme a Stati Uniti e all’Unione Europea»
L'incontro fra la delegazione ucraina e quella statunitense. ©UKRAINIAN PRESIDENTIAL PRESS SER
Dario Campione
14.02.2025 21:15

«Non è nei miei piani incontrare i russi senza avere prima concordato un piano comune con il presidente Donald Trump e con l’Europa. Soltanto e unicamente in quel caso incontrerò Vladimir Putin, e in nessun altro scenario».

Parlando con i giornalisti a margine dei lavori della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito che non rientra nei piani di Kiev aprire una trattativa con Mosca fino a quando Stati Uniti, UE e Ucraina non avranno deciso «insieme» come muoversi verso i negoziati di pace.

Nonostante le iniziative solitarie assunte dalla Casa Bianca negli ultimi giorni, Zelensky si è detto «ottimista» sul futuro e ha sostenuto di poter fare affidamento sul presidente USA per porre fine alla guerra.

«Spero e conto su Trump perché è il presidente degli Stati Uniti, un Paese che ci ha dato molto, uno dei più grandi nostri sostenitori in guerra. Se sceglie la nostra parte, e non resta nel mezzo, penso che farà pressione su Putin per porre fine al conflitto. Può farlo», ha aggiunto Zelensky.

Toni concilianti, ma non del tutto arrendevoli. Il presidente ucraino non ha infatti rinunciato ad accusare gli Stati Uniti di non volere e di «non aver mai voluto Kiev nella NATO. Ne hanno parlato e hanno detto di sì, ma non ci volevano. Ho incontrato molti senatori e membri del Congresso che spingevano in questa direzione, ma a livello di leadership del Paese non l’ho mai sentito dire».

Il presidente ucraino ha usato ogni possibile diplomazia per non irritare la nuova amministrazione di Washington, e ha per questo aggiunto che l’ostracismo americano all’ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica «non è una questione di Trump, ma della politica degli Stati Uniti e della Casa Bianca. La politica è che l’Ucraina non fa parte della NATO. Questo, tuttavia, non significa che non si possa cambiare - ha aggiunto - l’alleanza militare è composta da eserciti forti, l’Ucraina può rafforzare la NATO perché ha un esercito forte e questo è nell’interesse dei nostri alleati». La prospettiva di adesione alla NATO, ha spiegato ancora Zelensky, resta comunque una «questione secondaria rispetto alle garanzie essenziali di protezione per la popolazione. Quello che non voglio è lasciare gli ucraini senza garanzie di sicurezza. È questo che conta, non se possiamo aderire alla NATO adesso o più avanti nel tempo».

Una richiesta, la garanzia di sicurezza, che il presidente ucraino ha ribadito allo stesso JD Vance nell’incontro bilaterale avuto nel pomeriggio. «È stato soltanto il primo colloquio , una buona conversazione. Altre ce ne saranno, ne sono sicuro. Abbiamo bisogno di parlare di più, e di preparare il piano su come fermare Putin Vogliamo molto la pace, ma abbiamo bisogno di vere garanzie di sicurezza».

L’unità di obiettivi e di azione di USA ed Europa rimane, secondo Zelensky, un punto assolutamente indispensabile. «È anche un messaggio a Putin. È fondamentale rimanere uniti politicamente». Anche per questo motivo, ha aggiunto il presidente ucraino, «sarebbe molto strano se Trump si mostrasse incline ad accettare le condizioni russe per porre fine al conflitto. Non credo che la posizione degli Stati Uniti possa essere riorientata verso Mosca. Penso che gli USA non occupino una posizione di mediazione. E debbano essere dalla nostra parte. È la Russia che ci ha attaccato. Noi abbiamo ragione e loro no. E qui non ci dovrebbero essere concessioni di alcun tipo».