Zwerger: «Questa Austria assomiglia al mio Ambrì»

Arrivata a Herning dopo due settimane da favola a Stoccolma, la selezione austriaca ha cancellato l’allenamento previsto nel pomeriggio di oggi. Alle 15.00 i giocatori hanno preso possesso dello spogliatoio, ma non hanno testato il ghiaccio della Jysk Bank Boxen. Dettagli. Entusiasmo e fiducia saranno gli ingredienti più importanti per tentare il colpaccio contro gli amici-nemici della Svizzera. «Per noi sarà una partita molto speciale», ci dice Dominic Zwerger. «L’Austria non si qualificava per i quarti di finale dai Mondiali del 1994 in Italia, quando io e la maggior parte dei miei compagni non eravamo ancora nati. Il fatto di affrontare proprio la Svizzera, Paese in cui alcuni di noi sono cresciuti e in cui giocano tuttora, rende la sfida ancora più bella. I rossocrociati sono i favoriti. Sono i vicecampioni del mondo in carica e hanno vinto il loro girone, mentre noi siamo tredicesimi nel ranking IIHF. Detto questo, li rispettiamo, ma non abbiamo paura. Siamo venuti qui per provare a vincere e per continuare a cavalcare l’onda. Dal primo giorno del torneo, abbiamo potuto contare su uno spirito di gruppo eccezionale».
Disciplina e cinismo
Anche tatticamente e tecnicamente l’Austria è ben messa. «Ma per avere una chance contro i rossocrociati, dovremo giocare in modo disciplinato, evitando le penalità», spiega Zwerger. «La squadra di Fischer ha un ottimo power-play e può contare su giocatori straordinari. Dovremo difenderci al meglio e sfruttare ogni possibilità per segnare. Insomma, la mia Austria è come il mio Ambrì. E io ho compiti offensivi simili a quelli che svolgo in Leventina». Forse con qualche libertà in più, osserva un collega. «Non saprei, forse si può dire così». Schierato in linea con Marco Kasper dei Detroit Red Wings e Peter Schneider (ex Bienne), «Zwergy» ha fin qui totalizzato 3 reti e 4 assist. Dopo una stagione negativa in biancoblù, il nativo di Dornbirn è tornato a volare. «Si può dire così», replica ancora a chi glielo fa notare.
Una crescita costante
L’anno scorso a Praga, l’Austria gettò la qualificazione ai quarti perdendo l’ultima partita con la retrocessa Gran Bretagna. «Da quella sconfitta abbiamo imparato moltissimo. Ci siamo detti che non volevamo più provare una sensazione simile. A Stoccolma ci siamo trovati a giocare una sorta di finale contro la Lettonia. A loro bastava un punto, a noi ne servivano tre. Abbiamo gestito al meglio la situazione, vincendo 6-1. Con Bader in panchina, abbiamo fatto progressi costanti, soprattutto negli ultimi anni. Siamo riusciti a battere squadre di primo piano e a metterne in difficoltà altre. Vincere quattro partite nella fase preliminare è stato l’ennesimo passo avanti».