Il commento

Combattere l’inflazione con nuovi stili di vita

Sono molti i materiali che vengono sprecati e che invece vanno valorizzati: hanno un potenziale di riuso e di riciclabilità
Jessy Assi
Jessy Assi
19.06.2022 11:01

Diversi analisti sostengono che una parte importante dell’aumento dell’inflazione in Europa e negli Stati Uniti sia principalmente dovuta all’aumento dei costi energetici, alle problematiche riscontrate nelle catene di fornitura e alla mancanza di manodopera. Ma non solo, investitori finanziari e imprese stanno cercando di adattarsi alle numerose normative che stanno entrando in vigore in vari Stati e che hanno come obiettivo la lotta ai cambiamenti climatici. Molte aziende si ritrovano sempre più costrette a calcolare e a rendere pubblici i dati sulle emissioni di gas serra che derivano dalla loro attività economica e a stabilire piani di riduzione delle emissioni entro il 2030 e il 2050. Piani che non sono per nulla evidenti, in quanto comportano un ripensamento dei modelli di business. Questi cambiamenti generano inevitabilmente dei costi, soprattutto se vengono realizzati rapidamente. Fossimo partiti con la decarbonizzazione cinquant’anni fa, come auspicato ad esempio dal Club di Roma, l’economia avrebbe avuto il tempo necessario per adattarsi. Mentre la recente improvvisa accelerazione verso la ricerca di soluzioni per la transizione energetica ha portato, da una parte, ad integrare sempre di più i costi ambientali nel prezzo dei prodotti e dei servizi venduti (ad esempio in funzione delle tonnellate di CO2 emesse) e, dall’altra, ha evidenziato la necessità di riportare una parte delle catene di fornitura in Europa con l’obiettivo di proteggere un modello di crescita economica basato sul rispetto dei diritti umani e della democrazia. Questi fattori, insieme, stanno inevitabilmente generando un certo nervosismo e non poche difficoltà sui mercati.

Tenuto conto della particolarità del momento storico che stiamo vivendo, l’inflazione dovrà dunque essere affrontata grazie ad una combinazione di soluzioni, sia di ordine tradizionale (ad esempio attraverso l’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali) sia più innovative. L’inflazione può essere infatti combattuta, da aziende e consumatori, adottando anche nuovi comportamenti, ad esempio attribuendo un maggior valore d’uso a ciò che è già stato estratto, prodotto, venduto e acquistato in un’ottica di economia circolare. Oggi, molti materiali che vengono sprecati, scartati e ritenuti rifiuto possono essere maggiormente valorizzati.

Tale modello dovrebbe incentivare aziende e consumatori ad acquistare e vendere prevalentemente materiali e prodotti di qualità, che hanno un elevato potenziale di riuso e di riciclabilità. L’economia circolare permette infatti di aumentare le fonti di entrata e di compensare così una parte dell’aumento di prezzo di alcuni fattori produttivi. Altre soluzioni per far fronte all’inflazione si basano perlopiù sull’utilizzo più efficiente delle risorse, la riduzione delle spese superflue e la promozione di forme di economia della condivisione che vanno a valorizzare gli scambi di beni e servizi tra persone. Come dire, se l’inflazione ci porterà a dover spendere di più, meglio non trascurare il fatto che il nostro benessere può essere tutelato anche grazie alla transizione verso un modello economico circolare e verso forme di scambio e di aiuto basate sulla solidarietà.