Addio Gannon, medico dei sogni

Antonio Mariotti
26.07.2012 05:05

di ANTONIO MARIOTTI - C?è stato un momento, tra la fine degli anni Sessanta e l?inizio dei Settanta, in cui la nostra società scoprì – tra i vari aspetti affascinanti del progresso – anche i prodigi della medicina moderna. Erano i tempi in cui i primi trapianti cardiaci effettuati in Sudafrica dal dottor Chris Barnard suscitavano grandi (e giustificate) speranze attirando l?attenzione dei media del mondo intero.Nel Ticino di allora, anche la televisione (altra fresca conquista del progresso) contribuì alla scoperta della medicina moderna in due modi molto diversi tra loro: con la serie di trasmissioni prodotte da Sergio Genni per la TSI dal titolo Medicina Oggi e con i telefilm dell?amatissima serie statunitense Medical Center. Se la prima concentrava la propria attenzione sugli aspetti scientifici, facendo assistere lo spettatore a complesse operazioni e dando la parola ai luminari della scienza medica; la seconda puntava le proprie carte sulle emozioni, sul fattore umano e, soprattutto, sull?irresistibile fascino del dottor Joe Gannon. L?aitante chirurgo – grazie alla collaborazione di infermiere carine e gentili – riusciva infatti immancabilmente a guarire i propri pazienti e pure a risolvere i loro non facili problemi esistenziali.La morte di Chad Everett, l?attore che interpretava il popolare medico (lo ricordiamo a pag. 31) non può non farci tornare in mente quella figura atletica, fasciata da un impeccabile camice bianco, che si aggirava per i corridoi luminosi e luccicanti di un ospedale come da noi non ne esistevano ancora.Sarà la distanza temporale ad abbellire il quadro, eppure quante vocazioni (reali o fittizie) avrà suscitato il dottor Gannon tra gli spettatori maschi e chi, tra le numerose spettatrici della serie, può affermare di non aver mai sognato di essere visitata proprio da lui? Prototipo dell?infinita schiera di medici che la tivù continua a propinarci, Joe Gannon ha avuto il vantaggio di essere il primo, conquistandosi così un posto di riguardo nei nostri cuori.

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