Alla Resega in braghe di tela

di PARIDE PELLI - Comunque sia andata, ed è andata malissimo, i settemila e rotti privilegiati che hanno potuto assistere dal vivo alla finalissima Lugano-Zurigo venerdì sera sono stati tra i più invidiati dal pianeta. Trovare un biglietto per gara-7, infatti, era un po' come trovare un ago in un pagliaio o una sventola con tacchi sotto i 12 centimetri nel privé del Billionaire. La gente è letteralmente impazzita e avrebbe fatto pazzie per poter dire «Io c'ero». O meglio ancora, vista l'epoca, per postare dall'interno della Resega bardata a festa una supponente story su Instagram con l'aristocratico messaggio «Ciao povery» rivolto alla plebe, cioè a coloro che, tornati a casa sconfitti dalla guerra dei ticket, si sono dovuti accontentare di divano e maxi-schermo, e magari birra tiepida, a giusta punizione per non essere riusciti a conquistare, elmetto in testa e carta di credito in mano, «il tempio».
A Lugano si sono di fatto viste scene da «Black Friday»: code sterminate davanti ai punti di prevendita, tutti a caccia del bramato biglietto manco fosse un iPhone XV autografato da uno Steve Jobs redivivo. Praticamente tutti, però, se ne sono tornati a casa mogi, a navigare sulle aste online per tenere viva la fiammella della speranza. Ma a meno di non chiamarsi Briatore – a proposito di Billionaire – i prezzi sono subito apparsi inaccessibili, oseremmo dire immorali: s'è registrato persino il caso di due biglietti di tribuna in vendita a oltre 4.000 franchi, senza autista per l'andata e il ritorno e senza cena al grotto, vini inclusi.
Chi li ha piazzati a quella tariffa ora si starà probabilmente godendo il sole delle Maldive bevendo Dom Perignon: non potrà dire «Io c'ero», ma tranquilli che il «Ciao povery» non ce lo farà mancare. L'acquirente degli esosi biglietti, invece, facilmente individuabile perché presentatosi alla Resega in braghe (di tela), non è stato graziato nemmeno dal trionfo della sua squadra del cuore. Speriamo gli siano rimasti in tasca dieci franchi per un drink di consolazione. In tale ambaradan di isteria collettiva, una citazione la merita il bontempone che – capita l'antifona – ha postato sul web l'annuncio: «Vendo due posti sul mio divano per gara-7». Le risposte non si sono fatte attendere: molte erano di coppie di scambisti.