Fatti Nostri

Atrocità in Ucraina, io sto con le colombe

Secondo voi il conflitto ucraino prima o poi finirà oppure siete pessimisti? La pace è possibile oppure dobbiamo rassegnarci al pensiero che presto le bombe pioveranno pure sulle nostre teste? Scriveteci a [email protected] o al numero WhatsApp 079 674 95 21
Prisca Dindo
05.04.2023 06:00

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A Free Town, la capitale della Sierra Leone, c’è un museo dedicato alla pace. Fa strano, visti gli orrori che custodisce. Testimonianze di stupri e di mutilazioni; racconti di bambini assassini; fotografie di stanze color del sangue dei  prigionieri dapprima picchiati a morte e poi mangiati. Difficile resistere alle atrocità filmate da Presa Diretta, la trasmissione d’approfondimento di Rai3 che ha dedicato una servizio sulla Sierra Leone e sull’incredibile miracolo avvenuto nel 2002. Nel 2002 il piccolo Stato africano ha avuto la forza di dire basta. Lo ha fatto dopo undici anni di guerra civile tra le più cruente del mondo. Invece di restare intrappolato nel vortice dell’orrore e della vendetta, il governo si è seduto al tavolo con i ribelli e ha cominciato a trattare per un cessate il fuoco. Sembra inverosimile in un Paese in cui non ci si poteva più fidare di nessuno, neppure del cugino o del vicino di casa pronto a tagliarti a pezzi e a mangiarti. Eppure, è successo: il governo ha concesso un’amnistia ai ribelli e i colpevoli delle atrocità sono stati condannati da un tribunale speciale.

Così, nel 2002, in Sierra Leone è finalmente tornata una pace che sembra resistere nel tempo (anche se il rischio è sempre in agguato). Un esempio che fa riflettere in questo momento della storia. Dai carri armati russi in Ucraina è passato più di un anno e l’escalation della violenza continua. Tanto che Papa Francesco non ha esitato a parlare di «una Terza guerra mondiale». E ancora: «È cominciata a pezzetti e adesso nessuno può dire che questo conflitto non sia mondiale. Perché le grandi potenze sono tutte invischiate. E il campo di battaglia è l'Ucraina. Lì lottano tutti» ha puntualizzato il Pontefice in un’intervista alla RSI. Giorni fa ho incontrato una vecchia signora che ha ancora molti ricordi sugli anni prima della guerra. Lei aveva dieci anni quando nel 1939 la Germania nazista invase la Polonia, dando inizio alla Seconda guerra mondiale. Quattro anni prima, il tentativo di Hitler di occupare l’Austria aveva suscitato angoscia nella sua famiglia, così come dopo la sua manovra per impadronirsi della Cecoslovacchia.

Ricorda come se fosse oggi la voce trionfante di Mussolini che nel 1936 proclamava dal balcone di Piazza Venezia che «l’Italia ha finalmente il suo impero» (senza dire che per sterminare gli etiopi aveva sganciato tonnellate d’iprite, il funereo gas mostarda che provocava indicibili sofferenze e una morte lenta fra la popolazione). «Certo, erano notizie che ci spaventavano ma che ci sembravano comunque lontane dalla nostra realtà» mi ha spiegato con calma. «Tuttavia nessuno di noi pensava che nel giro di poco tempo sarebbe scoppiata una guerra mondiale. Invece una mattina abbiamo aperto le finestre e abbiamo sentito il rombo degli aerei alleati che attraversavano il cielo del Ticino carichi di bombe da sganciare su Milano». Meno di un secolo dopo può succedere la stessa cosa. Se non si ferma l’escalation in Ucraina, rischiamo di subire gli orrori della guerra sulla nostra pelle, soprattutto quando in gioco ci sono anche armi nucleari.

Secondo voi russi e ucraini riusciranno a seguire l’esempio della Sierra Leone? Oppure dobbiamo rassegnarci al pensiero che fra poco le bombe arriveranno anche sulle nostre teste? Il conflitto in Ucraina prima o poi finirà oppure siete pessimisti?

Ecco le vostre risposte: 

NON FINIRÀ TANTO PRESTO PURTROPPO

Non finirà tanto presto perché dopo aver letto il libro di Luca Steinmann ho capito una cosa che noi occidentali colpevolmente abbiamo sempre omesso nelle nostre narrazioni: nel Dombass è una guerra civile che dura dal 2014, dove pure lì, nell’indifferenza generale in occidente, sono avvenuti e avvengono crimini non da nulla contro i civili. Io penso che in quelle zone non accetteranno mai di vivere sotto coloro che li bombardano da 9 anni. Pertanto se Zelenski non accetterà di cedere quei territori la guerra non si fermerà.Detto ciò non credo affatto che si estenderà al resto d’europa, anche se il rischio alzando sempre il livello di armamenti per gli ucraini c’è ma non sarà penso una guerra contro l’europa bensì magari l’uso di armi atomiche le cui conseguenze potrebbero in parte toccarci. Per le conseguenze economiche e sociali invece ci siamo già dentro.

 Carlo Arrigoni

PRIMA O POI LA SITUAZIONE SFUGGIRÀ DI MANO

 Premetto che mia moglie è polacca (siamo sposati da 25 anni) e a casa parliamo spesso del conflitto. Posso sicuramente dire che "io sto con le colombe", ma, da quello che vedo, sta succedendo esattamente il contrario. La guerra prosegue, la Russia non vuole perdere la faccia, l'Ucraina non vuole perdere la propria identità, ma tutto questo a quale costo? Morte, distruzione e tante altre cose. I paesi vicini, come la Polonia, hanno paura di quello che sta succedendo in quanto hanno già vissuto, nel passato, momenti molto tristi che non desidero nemmeno menzionare per ragione di "privacy".  Se avete solo un momento consultate il link seguente:https://wellington.govt.nz/wellington-city/about-wellington-city/history/history-of-wellington-waterfront/waterfront-stories/polish-children-of-pahiatua Tra questi bambini c'era il papà di mia moglie e sua sorella. Questa è una delle tante tristi storie. Come possiamo risolvere questa situazione ? Non è del tutto semplice. Un fatto, secondo me, certo è che se andiamo avanti militarmente, prima o poi, la situazione potrebbe sfuggire di mano ed andare bruscamente oltre, non solo dal punto di vista di tempo, ma anche di nazioni coinvolte nel conflitto. Ad oggi non sono del tutto chiare le intenzioni delle Russia (praticamente a cosa vuole arrivare) ed è questo il punto dove, secondo me, bisogna lavorare attivamente.

Maurizio Balzaretti

LA POPOLAZIONE HA PIÙ BUON SENSO DI CHI LA GOVERNA

Prima considerazione: non mi sembra coerente con la realtà fattuale ( e non con le disquisizioni teoriche) dire sempre  che la “lotta” ( pare non sia guerra ….) sia tra russi ed ucraini, ma tra Russia appoggiata da PRC ed altri e Ucraina appoggiata, in sintesi, dai Paesi aderenti alla NATO. Noto che anche gli esponenti parlino di guerra e non più di operazione speciale. Chiamando in causa l’Occidente. Seconda considerazione: con riferimento alla Svizzera (ma in realtà non solo a questa) non arriveranno, almeno potenzialmente, bombe dal cielo, ma radiazioni, virus e “crisi” informatiche. Poco ostacolabili dalle pur vigili guardie di confine con relativi controlli. Terza considerazione: per fortuna, storicamente analizzando la storia del pianeta, non è mai esistita la guerra eterna e quindi reputo facile conclusione il “prevedere” che terminerà. Quando e come è ben altro discorso. Ritengo , personalmente, male e con le ossa rotte per tutti sia in caso di “vittoria” sia di “ pari e patta”. Ogni minuto che passa , diminuisce la consistenza dell’incidente “ imprevisto” che possa fungere da scintilla  alla “ camera a gas” in cui viviamo da decenni. Ultima considerazione: come sempre , a mio avviso, è questione di uomini e non di Paesi ( USA, Europa, PRC etc).  Purtroppo, sempre a mia opinione. Spesso le popolazioni hanno più buon senso di chi le governa.

Alessandro Sparla

 TORNIAMO AL 2014...

Il dramma ucraino potrà finire solo quando lo si esaminerà a partire dal febbraio e poi maggio 2014 e poi gli anni a seguire.

Giuseppe Marzagalli

NOI, CON I PIEDI AL CALDO...

Penso che non ci sia possibilità di fare una pace con la Russia perché i governi di ieri ( Zar e successivi accoliti dei soviet) e l’attuale considerano i popoli vicini come loro proprietà e hanno il terrore della diffusione della democrazia al loro interno e questi popoli (in particolare gli ucraini ma anche bielorussi, baltici e delle ex repubbliche asiatiche) ne hanno piene le scatole di farsi massacrare (Zar e Stalin) sfruttare e affamare e preferiscono morire che finire schiavi di questi specialisti della manipolazione, della sopraffazione e della falsificazione della storia e che combatteranno fino all’ultimo per cacciarli e far valere il loro diritto all’auto determinazione e alla libertà di decidere dove e con chi andare. Quello che mi preoccupa è l’egoismo di noi occidentali con i piedi al caldo, sempre più imbelli che abbiamo tutto (democrazia compresa) e non sappiamo più dimostrare empatia neanche per il nostro vicino di casa che soffre e quindi siamo pronti a sacrificare gli ucraini facendogli mancare il nostro sostegno con le scuse più puerili e le idee sempre più complottistiche. Già Chamberlain durante la seconda guerra mondiale aveva ceduto a Hitler e per nostra fortuna arrivò Churchill e la tanto detestata America a toglierci dai guai. 

Brenno Ambrosetti

LA PACE È POSSIBILE

La pace è possibile se si incomincia a parlare di pace! Bisogna chiedere di smetterla e di impegnarsi a rispettare gli altri. E chi può fare questo?! E chi può fare questo? I bambini del mondo. Prisca, lancia un messaggio , una catena tipo quella che ogni tanto arrivano, che invita i bambini a scrivere una lettera ( con carta e penna e colori) dove chiedono di smetterla con la violenzael’egoismo.Lettere indirizzate a Putin e Zelenski in persona.Lettere che chiedono di far tornare i papà dai loro figli e mogli.Lettere che non accusano ma mostrano che cose belle che si ottengono con il rispetto e l’aiuto reciproco. Insomma quello che si insegna ai bambini per diventare delle persone forti e gentili, e poter fare cose belle assieme . Forza Prisca! Si può fare!!!???

Marzio Bianchi

Potrebbe essere una buona idea, anche se purtroppo ho l’impressione che qui da noi non importi più a nessuno della guerra che si sta svolgendo nel centro dell’Europa.

SBAGLIATO CACCIARE PUTIN

Prima di tutto non si deve perdere di vista chi ha invaso e chi è stato invaso, con atrocità sulla popolazione inerme.Poi bisogna evitare i terrapiattisti che cercano le responsabilità di tali azioni ignobili da attribuire a NATO o addirittura a Zelensky. I primi per aver provocato impostando gli accordi di entrata dell'Ucraina, l'altro per non cedere territorio al nemico, che avrebbe fermato la guerra. Due barzellette degne del precedente lavoro del Presidente.Detto questo, fatti senza opinioni, Putin ha attaccato dicendo di difendere i russofoni nel territorio del Donbass, per poi compiere azioni di ben altra portata, radendo al suolo città e cittadini, rapendo migliaia di bambini, rubando il grano e prendendo il controllo della centrale nucleare, utilizzando a scusa le recriminazioni dei russofoni del Donbass, da lui stesso fomentate.Ma c'è ancora chi gli crede !! bevendosi la propaganda delirante efficace solo sugli stolti e ad uso di chi manifesta un uso distorto della realtà, per il gusto e necessità di andare contro a chi invece gli tiene questo dissennato lontano da casa, dove non avrebbe remore ad invadere per distruggere e saccheggiare.Per controllarlo meglio non andava cacciato dal G8, è stato un errore.

Luciano Curti

LA GUERRA NON IMPORTA PIÙ A NESSUNO PURTROPPO

Nei giorni scorsi una persona mi ha detto:“È stato proprio brutto quel conflitto in Ucraina!”.Io l’ho guardata sbalordita e le ho fatto capire per bene che la guerra continua, eccome.“Ma va, non dire cose sbagliate”,  mi ha risposto aggiungendo che tutto ormai era finito l’anno scorso.  Questo è solo un esempio di quanto sta succedendo qui da noi. Io continuo ad aiutare la popolazione ucraina ma ricevo sempre meno aiuti perché molti pensano che la guerra sia già terminata.

Nataliia Vassalli

NON CONFONDIAMO IL BURRO CON LA FERROVIA

Paragonare i due conflitti è assolutamente fuori luogo. In primis in Sierra Leone si trattava di una guerra civile causata da un gruppo di ribelli con il solo appoggio del governo della Liberia. Non si trattava, come in Ucraina, di un’invasione di un paese libero e sovrano da parte della Liberia (solo l'appoggio dei ribelli del RUF- Revolutionary United Front-. che erano della Sierra Leone). Inoltre in Ucraina, eccezion fatta per piccole parti del Donbass, non vi sono gruppi ucraini filo-russi, ai quali la Russia si è appoggiata/si appoggia. I ribelli del RUF-, ripeto indigeni della Sierra Leone, avevano solo l'intento, con l'appoggio della Liberia, di destituire l'allora dittatore del Paese con l'intento di controllare direttamente i giacimenti preziosi di minerali, in particolare.Non si trattava quindi di una “full scale invasion” come stanno facendo i Russi/Putin e Oligarchi con la scusa di difendere i Russi in Ucraina, ma de facto si tratta, per lo meno di ingrandire l'impero Russo (Grande frustrazione di molti russi dopo il crollo dell'Unione Sovietica e forse oltre ad altri paese dell'est Europa (sfera di influenza, anche se grazie alla strenua residenza degli Ucraini e dell'appoggio dell'Occidente con armi e altro). Quindi si tratta di due guerre completamente diverse e non si possono confrontare, spero sia chiaro. Putin vuole assolutamente l'Ucraina o un governo fantoccio che rientri nella sua sfera di influenza!!Noi Svizzeri con questi tabù assurdi tipo neutralità, dovremmo non più approfittare della nostra posizione geografica e quindi solo approfittare della Nato e dell'UE. "Dare i nostri auspici" di fronte a una minaccia molto concreta al mondo libero è fuori luogo, assurdo. Il mondo è radicalmente cambiato, le minacce, si vede ora più che mai, vengono dall'esterno dell'EU/NATO e noi dobbiamo smetterla di lavarcene le mani (a parte gli aiuti umanitari). Basta "Cherry Picking", il mondo libero è molto più grande, i pericoli sono esterni e dobbiamo finalmente abbandonare la neutralità (approfittando dei paesi che ci circondano) e smetterla con questo "non allineamento" egoista. Stesso discorso valeva con il segreto bancario e vale con 'Unione Europea (siamo il paese che approfitta molto di più del mercato unico). Tutti vogliono la pace ma se Putin vuole solo annettere l'Ucraina e altre parti del mondo occidentale dobbiamo aiutare l'Ucraina in tutti i modi anche e soprattutto militarmente fino a che Putin chieda colloqui di pace in conformità delle leggi internazionali di integrità territoriali. Dobbiamo difendere il nostro mondo libero e democratico di fronte ad una invasione schifosa.

Patrizio Bucher

A Uppsala in Svezia c’è una università che vanta un dipartimento di ricerca dove si studiano sia le cause che scatenano le guerre, sia come si costruisce la pace. In cinquant’anni i ricercatori del prestigioso ateneo svedese hanno analizzato più di quattrocento conflitti scoppiati dopo la fine della seconda guerra mondiale.Le conclusioni degli studiosi riassunte ai colleghi di Rai3 sono lapidarie: le vittorie militari portano molto spesso a nuovi conflitti, mentre gli accordi di pace, se applicati correttamente, consegnano una pace molto più duratura.

 SI SACRIFICANO SOLO I PIÙ DEBOLI

Realisticamente:siamo una collettività di età mediana molto avanzata (meno incline ad assumere una postura psicologica violenta) e viviamo di economia, cioè di qualità della vita, identificandoci con le cose che si possiedono e la religione del denaro (quando la ricchezza dovrebbe essere la risultanza della produzione e del consumo). Siamo incapaci di fare un bilancio onesto di noi stessi e si preferiscono delle tattiche elusive del conflitto, privilegiando un contesto molto liquido con conseguenze sul piano sociologico, in particolare la liquidità del costrutto sociale (incapacità di tenere relazioni umane non commerciali) e il narcisismo di massa (si esiste se si causa sofferenza e umiliazione al prossimo). Abbiamo smesso di coltivare una visione strategica di noi stessi nel mondo. Senza ricorrere alle narrazioni epiche: in caso di conflitto si sacrificheranno le persone socialmente più deboli mentre sul resto, si vedrà se varranno le regole di convivenza sociale che ci siamo dati in questi ultimi decenni.

Tiziano Crocco

 BISOGNA FAR TACERE LE ARMI AL PIÙ PRESTO

Si deve arrivare al più presto ad un cessate il fuoco, per il bene degli ucraini stessi prima che di noi. Noi rischiamo di essere coinvolti in una guerra con la Russia ... che sarebbe nucleare .... solo se i russi percepiranno di correre un rischio esistenziale o se gli statunitensi penseranno di poter usare le loro atomiche impunemente.

Sergio Martinez