Formula uno

Gli ingegneri del lunedì

L'analisi dei diversi quesiti dopo il successo di Max Verstappen nel Gran Premio d'Olanda
Pino Allievi
Pino Allievi
06.09.2022 09:49

Enzo Ferrari li chiamava «gli ingegneri del lunedì» quelli che, come noi, fanno, con un po’ di presunzione, le pulci alla gara della domenica e si premurano di annotare errori, strafalcioni, mancanze da parte dei piloti e delle squadre. Ma come esimersi da questo delicatissimo compito dopo un Gran Premio d’Olanda nel quale è successo di tutto, col punto fermo del solito vincitore, Max Verstappen?

Primo quesito: ce l’avrebbe fatta, Verstappen, a imporsi se nel finale non fosse uscita la Safety Car perché c’era da sgombrare l’Alfa Romeo di Bottas, ferma in rettilineo? La risposta è dubbiosa: sì, forse, chissà. Perché mancavano 17 giri al termine e Hamilton, con le gomme dure, stava guadagnando una media di 7 decimi al giro a Verstappen, il quale aveva le Pirelli Medie. Tanto che la Red Bull pensava già alla sosta per passare alle coperture Soft. Un azzardo pari quanto quello, da parte di Max, di resistere sperando che a cedere progressivamente sarebbe stata la Mercedes.

Seconda domanda: Hamilton avrebbe potuto vincere con una tattica più accorta da parte della Mercedes? Sì, era possibile. Quando, con la Safety Car in pista, i primi sono rientrati per avere le coperture più tenere per il rush finale, la Mercedes ha accontentato Russell ma non Hamilton, che era davanti con gomme Medie. Così quando la corsa è ripresa, è stato un gioco da ragazzi per Verstappen, superare Lewis e involarsi verso il successo. Ovvero, non è solo la Ferrari a prendere cantonate nelle strategie…

Terzo interrogativo: ha fatto apposta Tsunoda a fermarsi lungo la pista per agevolare Verstappen? Eh, qui ogni ipotesi è buona o sballata, nella stessa percentuale. Si sa che a pensar male si sbaglia raramente, però resta il fatto che il giapponese poteva raggiungere una zona più sicura o addirittura i box della Alpha Tauri, squadra gemella di Red Bull. Con la neutralizzazione di una parte del circuito la Mercedes non ha potuto attuare la strategia di una sosta e Verstappen ne ha goduto alla grande.

Quarto dubbio: perché la Ferrari continua a sbagliare? La domanda è conseguenza della lunghissima sosta ai box di Carlos Sainz (la prima), dovuta al fatto che non si trovava la ruota posteriore sinistra. Spiegazione di Mattia Binotto: <<E’ stato un equivoco: l’abbiamo chiamato troppo tardi, quando stava affrontando l’ultima curva>>. Certamente è così, ma resta l’errore clamoroso, in mondovisione, cui ne ha fatto seguito un altro, più avanti, quando lo stesso Sainz è stato fatto uscire dai box mentre stava sopraggiungendo una McLaren: punizione inevitabile. Nelle discussioni da bar si sente dire che Binotto dovrebbe sostituire chi sbaglia. Già, ma con chi? Gli strateghi non sono merce comune, serve esperienza, fiuto, senso della corsa. Ci fosse libero qualche elemento di valore, sarebbe già stato ingaggiato a Maranello. Ma non c’è. La Ferrari affida questi compiti delicati ad uno staff di giovani (e non) che devono fare esperienza. Però l’esperienza in corsa è ad alto rischio e lo svarione è in agguato. O questi giovani crescono dopo le scottature, oppure a fine anno sarà inevitabile cambiare.

Quinto mistero: come fa Verstappen a vincere oramai ogni gran premio? Semplice: perché in questo momento è il pilota che guida meglio, sbaglia meno e dispone della macchina più veloce. Sino al GP di Francia a fine luglio, la Ferrari ha avuto la vettura migliore ma non ha saputo sfruttarla. Poi la Red Bull ha cambiato passo perché è riuscita a trovare un bilanciamento ottimale che le permette di sfruttare meglio – con meno degrado e maggiore efficienza – le gomme. La Ferrari, al contrario, non è più stata capace di far rendere le proprie coperture come nella prima parte della stagione. E le prestazioni di Leclerc e Sainz sono crollate. Il bilanciamento è frutto di un discorso complesso che riguarda principalmente l’aerodinamica, materia nella quale la Red Bull ha sempre dettato legge. E continua a farlo, sperando nel colpaccio a Monza domenica prossima, dove SuperMax non ha mai vinto.