I giovani in politica fanno paura?

La politica dovrebbe essere, in una società utopica, esclusivamente al servizio del bene comune e dei cittadini. Tuttavia, mi chiedo se è davvero ciò che vediamo al giorno d’oggi.
In periodo di elezioni si sa, ogni «mercante» mostra la sua merce sul bancone, cercando di attrarre più clienti possibili e portare a casa il proprio lauto bottino. Se lavorasse correttamente, dovrebbe fare leva sui propri lati positivi e non denigrare gli altri solo per tentare di apparire migliore. Purtroppo, però, la realtà è un’altra. Invece di agire nel rispetto del prossimo, ancora nel 2021 assisto a una campagna elettorale intrisa di colpi bassi, bugie, insulti e cadute di stile man mano che la tensione sale. Ciò che mi fa più male è vedere gente navigata, esperta del settore e che occupa seggi da anni accanirsi contro gli avversari, tra i quali vi sono i giovani che rappresentano il futuro della politica. Questi ragazzi si sono messi in gioco in prima persona, armati di buona volontà e di generose intenzioni, ritrovandosi però nel gruppo al centro del «fuoco nemico», che incalza a suon di parole taglienti e scorrettezze. Si dice che i toni accesi rappresentino un elemento tipico della campagna elettorale, ed è vero. Tuttavia, c’è una bella differenza tra difendere con veemenza le proprie opinioni e insultare l’altrui operato. D’altronde, in quasi tutti i Comuni non vi sono maggioranze tali da attribuire le responsabilità unicamente ai rappresentanti di un singolo partito.
Quindi mi chiedo: perché un giovane dovrebbe sentirsi a suo agio nell'intraprendere un’esperienza dedicata al bene del proprio paese, quando corre il rischio che ogni mossa (presente o futura) venga pesantemente criticata e surclassata? I politici di esperienza dovrebbero avere un occhio di riguardo al tenore della campagna elettorale, permettendo anche, e specialmente, ai giovani motivati di crescere, senza però creare un disagio che può scoraggiare già dopo i primi passi. Quando un bambino inizia a camminare, sia egli nostro figlio o figlio di qualcun altro, è bello ed educativo incoraggiarlo. Gli si mostra la via, e non si cerca di mettergli i bastoni fra le ruote per paura di quanto potrà correre veloce una volta adulto.
In prima persona mi sono trovata nella situazione di coordinatrice della campagna elettorale del partito per il quale mi candido, e mi sono sentita attaccata (indirettamente) per aver presentato gli obiettivi di legislatura e il lavoro effettuato negli ultimi 5 anni dai miei colleghi in carica, il quale è stato denigrato ingiustamente da altre forze politiche. Vogliamo davvero che i nostri giovani, di qualsiasi appartenenza, si sentano attaccati e poi scoraggiati per aver deciso di esporsi a favore di qualcosa in cui credono fermamente?
Forse i giovani fanno paura. Il futuro fa paura, soprattutto a chi antepone altri interessi alle necessità del Comune. Lasciamo entrare i giovani in politica serenamente, con le loro idee fresche e pulite, senza che nel loro cuore giaccia la paura di agire per il timore di essere zittiti da presunzioni legate alla lunga militanza. Saranno sicuramente in grado di esprimere al meglio il loro potenziale, integrandosi nello statico presente e portandoci verso un vivace futuro.
Georgia Guggiari, candidata per il PLR al Municipio e al Consiglio comunale di Agno