Il “Corriere del Ticino” ha 125 anni: eppur si legge, si legge

Il giornalismo è cambiato con il mutare della società e del nostro Paese. Il «Corriere» è stato un fedele testimone di questo progresso e, in non pochi frangenti, più che un testimone
Fabio Pontiggia
Fabio Pontiggia
29.07.2016 02:05

di FABIO PONTIGGIA - Parte oggi il conto alla rovescia verso una ricorrenza importante per il nostro giornale: fra 125 edizioni il «Corriere del Ticino» festeggerà 125 anni di esistenza, anzi di storia. Sì, perché la testata pensata, voluta e realizzata da Agostino Soldati vide la luce lunedì 28 dicembre 1891. Il «Corriere del Ticino» è dunque il più antico, oltre che il più letto, quotidiano della Svizzera italiana. Da qui al 28 dicembre 2016 stamperemo esattamente 125 numeri, in ciascuno dei quali ripubblicheremo la pagina più significativa di ogni anno. Un modo per giungere a quell'anniversario facendo rivivere ai nostri lettori una storia ultrasecolare, che ha visto il mondo cambiare non una, ma più volte. Spesso in meglio, talvolta in peggio. Una storia che ha anche radicalmente mutato il modo di fare giornalismo, cioè di pubblicare notizie. I lettori potranno vedere ogni giorno questa evoluzione, dapprima impercettibile, lenta, poi graduale, quindi accelerata. Il giornalismo è cambiato con il mutare della società e del nostro Paese.

Il «Corriere» è stato un fedele testimone di questo progresso e, in non pochi frangenti, più che un testimone. Fin dall'inizio, perché nacque con un obiettivo: nel Ticino di allora, «uscito appena da una violenta burrasca» (la cosiddetta rivoluzione liberale del 1890, con l'uccisione del consigliere di Stato Luigi Rossi), il nuovo giornale si fece interprete dell'«aspirazione comune a far sì che si possa una buona volta scrivere la parola fine in fondo al troppo lungo capitolo di lotte acri, infeconde, irose, che costituiscono la poco invidiabile caratteristica di pressoché tutte le manifestazioni della nostra vita pubblica». «Procurare che questo desiderio abbia a trovare il suo soddisfacimento è nostro precipuo intento e sarà nostra prima cura» scriveva il fondatore il 28 dicembre 1891.

Il «Corriere» è rimasto fedele a quell'indirizzo, con la grande capacità di adattarsi alla (e di promuovere la) modernizzazione del Ticino, di cui quella svolta costituì il primo fondamentale gradino. Oggi, 125 anni dopo, siamo nell'era dell'informazione che corre forsennata nella Rete. Il «Corrierone» è qui, con voi, nelle vostre mani, pronto ad informarvi per tanti anni ancora, forte della sua storia e della sua indipendenza, che sono garanzia della sua serietà.

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