Il sopracciglio

Il leghismo e i «nefasti» di un tempo

Perché Piccaluga, sfoggiando sicumera come nessuno prima di lui, mantiene il piede pesante sul pedale del gas, senza considerare minimamente il freno?
Gianni Righinetti
06.06.2025 06:00

Bene o male, purché se ne parli. Il Vangelo politico del leghismo d’oggi, nella versione 3.0 secondo il più recente aggiornamento del sistema operativo voluto dal coordinatore Daniele Piccaluga non finisce di stupire. Ma attenzione ai «bug», l’incubo di ogni sistemista informatico. La confusione nella Lega regna sovrana così come la volontà di un ritorno al passato secondo le logiche di oggi. In attesa di galvanizzare la folla al grido «viva la Lega!» sorseggiando un buon Merlot e assaporando un piatto di risotto e luganiga in campagna elettorale, la gazzarra è già realtà. E Piccaluga gongola, convinto che l’idea del maldestro arrocco dipartimentale tra Norman Gobbi e Claudio Zali sia un colpo di genio per rilanciare il Ticino a vantaggio dei ticinesi. Autocritica zero, scuse alle istituzioni meno che mai. Per contro, Piccaluga ha detto di aver apprezzato il fatto che i suoi due hanno chinato il capo dopo la reprimenda dei colleghi di Governo a seguito della folle performance in stile show circense davanti al terzo potere dello Stato.

In questa confusione totale non si comprende più chi ci è e chi ci fa. Abbiamo ormai superato da un pezzo la soglia dello stupore, mentre l’indignazione la lasciamo volentieri ai moralisti. Alziamo semplicemente un sopracciglio e le braccia al cielo in segno di resa, per qualcosa che va davvero ben oltre il bene e il male. Siamo entrati in una nuova dimensione, fantascientifica, fantapolitica e fantozziana al punto che non c’è sistema operativo, men che meno intelligenza artificiale in grado di sintetizzare, interpretare qualcosa ispirato da un genere ad oggi sconosciuto di intelligenza umana. La Lega, con questa mossa, le sue spiegazioni e le tracotanti giustificazioni ha raggiunto qualcosa di umanamente inarrivabile e scientificamente inspiegabile. Ce ne scusiamo, ma noi non troviamo il bandolo della matassa e il fine ultimo di una simile operazione: il perché Piccaluga, sfoggiando sicumera come nessuno prima di lui, mantiene il piede pesante sul pedale del gas, senza considerare minimamente il freno? Una possibile spiegazione forse la possiamo trovare in uno (a caso) dei suoi svarioni nel fiume di parole. Quando a Modem, tutto tronfio, ha dichiarato che «la Lega oggi è al centro mediatico di tutto il Cantone. Siamo riusciti a portare la Lega ai nefasti (sic!) di un tempo. Ed era uno dei miei obiettivi». Tutto chiaro. Se così è contento lui…

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