L’editoriale

Il pericoloso limbo politico di Lugano

Leggi l’editoriale di Bruno Costantini
© CdT/ Chiara Zocchetti
Bruno Costantini
03.08.2021 06:00

Ogni tanto è utile ribadire concetti già espressi, per esempio che l’autogestione non è il principale problema di Lugano e dei luganesi e anche se sembrerebbe lo sia diventato dopo i fatti della notte tra il 29 e il 30 maggio con la demolizione della parte dell’ex Macello occupata dal centro sociale, non bisogna enfatizzare oltre misura l’episodio dell’altra sera in piazza della Riforma con i sonori fischi dei simpatizzanti dei «molinari» rivolti alla municipale Karin Valenzano Rossi durante il suo discorso del 1. agosto. I «cifolatori» è ovvio che «cifolino», non avendo sinora dimostrato altre particolari capacità comunicative, se non il lancio dei soliti tre slogan sbiaditi contro i fascisti. Sull’altro fronte non bisogna farsi impressionare troppo dalle villanie di «cifoli» e «cifolini»: chi ricopre ruoli politici sa che in democrazia può essere fischiato e contestato «coram populo» anche durante la celebrazione delle patrie virtù. Il dissenso autogestito era annunciato e prevedibile, quindi nessuna sorpresa. Piuttosto, ancora una volta emerge che il vero problema è un altro, ovvero l’infausto limbo in cui si trova il Municipio di Lugano in attesa che il Ministero pubblico chiarisca i fatti di fine maggio. Al di là del giudizio politico su come la Città ha gestito il tema dei «molinari», non solo durante l’epilogo della vicenda ma negli ultimi vent’anni, resta centrale sapere se una parte dell’Esecutivo abbia mentito sulla demolizione e se le polizie comunale e cantonale abbiano assunto ruoli che non spettavano loro. Queste sono le cose istituzionalmente e politicamente essenziali da sapere. Sino a quando non vi saranno queste risposte, l’Esecutivo cittadino resterà comunque un’anatra zoppa. Lugano, come ha ben ricordato ieri su questo giornale Alessio Petralli, ha davanti molti progetti da affrontare, a cominciare dall’insidiosa votazione popolare del 28 novembre sul Polo sportivo. Senza un Municipio credibile e autorevole saranno più i fallimenti delle realizzazioni. Allora ci auguriamo che dal Ministero pubblico, oltre alle solite fughe di notizie, giungano presto le conclusioni sui fatti di fine maggio.