In corner

Il trucco di Hakan Yakin: quando la disoccupazione scende in campo

Il caso dell’assistente allenatore dello Sciaffusa, sollevato dal «Blick», getta un’ombra sulla Challenge League svizzera
Hakan Yakin. © CdT/Archivio
Marcello Pelizzari
01.02.2020 06:00

E così il grande Hakan Yakin, vice del fratello Murat a Sciaffusa, si appoggia alla disoccupazione. Ne ha dato notizia il «Blick». Niente di nuovo, aggiungiamo noi. Anzi, la Challenge League è da sempre una zona grigia. Il gioco è semplice e, al netto di ogni possibile giudizio, legale. «Haki», nello specifico, è stato assunto dal club giallonero con un contratto part time. Al 70%. Il salario? 2.000 franchi lordi, una miseria. Ma non preoccupatevi, perché l’Ufficio regionale di collocamento (URC) è corso prontamente in aiuto. Hakan Yakin ha diritto alle indennità di disoccupazione, siccome fino all’aprile del 2018 lavorava come assistente al Grasshopper (con uno stipendio, si mormora, vicino ai 14 mila franchi). Eccolo, il trucchetto: poiché, tecnicamente, a Sciaffusa siamo di fronte ad un impiego a tempo parziale la differenza con il salario precedente (alto) viene compensata dal fondo di disoccupazione. Apriti cielo.

La pratica è largamente diffusa nella nostra Serie B. E anche nelle categorie inferiori. In Svizzera interna come nelle altre regioni, compreso il Ticino. Non a caso, diversi club hanno mantenuto un profilo interlocutorio sul tema. Del tipo: «Nell’ambiente se ne parla, ma non ne sappiamo di più e comunque se mai abbiamo fatto questi magheggi è roba del passato. Adesso siamo puliti». Come no. Una cosa è certa. Senza scomodare l’etica o principi morali, questo sistema crea storture evidenti: da un lato, club come lo Sciaffusa possono abbassare il budget e, allo stesso tempo, garantirsi nomi di grido in panchina; dall’altro, le società che invece applicano una gestione sana e virtuosa subiscono un danno paragonabile alla concorrenza sleale. Come dire: io ho meno soldi di te, ma ho giocatori e allenatori sulla carta più forti. Assurdo. Per fortuna, poi, ci pensa il campo: lo Sciaffusa è penultimo e l’effetto Hakan, semmai, si nota in negativo.