La riflessione

Il valore delle piccole cose

Ci sono luoghi nel mondo dove la vita ha ancora il ritmo lento, dove il sole non è un orologio ma un compagno di viaggio, e dove ogni piccolo gesto quotidiano racchiude un significato profondo
Riccardo Braglia
Riccardo Braglia
23.12.2025 06:00

Ci sono luoghi nel mondo dove la vita ha ancora il ritmo lento, dove il sole non è un orologio ma un compagno di viaggio, e dove ogni piccolo gesto quotidiano racchiude un significato profondo. L’Africa sub-sahariana, che frequento da oltre 20 anni con la Fondazione Nuovo Fiore, è una di queste terre, una terra silenziosa che parla attraverso la polvere delle strade, i sorrisi dei bambini, la dignità delle madri, la pazienza dei contadini, e la forza di chi ogni giorno si alza per cercare la vita e non il superfluo, ma l’essenziale. Lì si scopre che le piccole cose sono le colonne su cui si regge la speranza.

Ogni sorso d’acqua, ogni seme, ogni parola scritta su una lavagna è una vittoria quotidiana contro la povertà e l’indifferenza. In quei luoghi, ciò che per noi è scontato diventa un piccolo miracolo. L’acqua è sorgente della dignità e la prima ricchezza. Nei villaggi africani, l’acqua non scorre da un rubinetto ma si cammina anche ore per raggiungerla, si aspetta, si prega che il pozzo non si secchi. Ogni giorno, donne e bambine percorrono chilometri sotto il sole con una tanica gialla sulla testa e un sogno nel cuore di portare a casa la vita. Un pozzo nuovo cambia il destino di un villaggio intero. Quando si assiste all’apertura di un nuovo pozzo, non si dimentica più quel momento: la terra che si bagna, i canti di felicità delle donne, le mani alzate verso il cielo.

In Africa, nutrire un neonato è un atto d’amore e non basta il latte, servono conoscenza, igiene, tempo, e quella cura profonda che si trasmette di madre in figlia. Molte giovani mamme imparano a prendersi cura dei loro bambini grazie a semplici incontri nei centri sanitari di villaggio, dove volontari insegnano l’importanza dell’allattamento, della pulizia dell’acqua, dell’alimentazione proteica. In un continente dove la malnutrizione può uccidere un sogno prima ancora che nasca, ogni pasto completo è fondamentale.

La luce è il miracolo che non fa rumore, e la prima volta che in un villaggio arriva la corrente elettrica, accade qualcosa che le parole faticano a raccontare. La notte cambia volto, dove prima regnava il buio, compaiono piccole lampadine che tremolano, poi le case si riempiono di voci e di canzoni alla radio. La luce è libertà che permette di sognare anche dopo il tramonto. Ogni volta che si accende una lampadina in un villaggio africano, si accende anche una speranza nel cuore di chi la guarda da lontano.

In molti villaggi dell’Africa sub-sahariana, la scuola è più di un edificio, è l’unico luogo protetto, l’unico spazio dove un bambino può essere bambino. Dietro quei muri semplici, spesso di fango e mattoni, si coltiva il futuro. Le aule sono piene di voci, di occhi attenti, di sogni che prendono forma tra un quaderno e una lavagna. L’istruzione è la più grande rivoluzione pacifica che l’umanità abbia mai conosciuto.

Chi possiede anche solo pochi metri quadrati di terra in Africa può coltivare mais, fagioli, banane, ortaggi e teff, è una vera ricchezza. Può nutrire i figli, vendere al mercato, costruire un futuro. La terra non è solo lavoro, ma è la più antica forma di libertà.

In Svizzera, il lusso si misura con l’oro, le automobili, le case. In Africa, il vero lusso ha quattro zampe: una mucca o una capra sono un tesoro. Con il loro latte si nutrono i bambini, con il letame si concima la terra, con la vendita di un capretto si pagano le medicine o altri acquisti. Nei villaggi, il giorno in cui una famiglia riesce a comprare la prima mucca è un giorno di festa.

Forse è proprio questo il messaggio più grande che l’Africa offre alla Svizzera: imparare a dare valore alle piccole cose ed al sacrificio per ottenerle. Ci insegnano che non servono grandi ricchezze per essere felici, ma solo la capacità di vedere la grazia nascosta nelle cose semplici quali un sorriso, un bicchiere d’acqua, una lampadina accesa, un seme che germoglia, un bambino che va a scuola. L’Africa mi ha insegnato che la felicità non si compra, si coltiva nelle piccole cose di ogni giorno. L’Africa che frequento e sostengo da molti anni con la Fondazione Nuovo Fiore, mi ha permesso attraverso la costruzione di scuole di imparare il valore delle piccole cose. E nell’occasione del prossimo Natale è fondamentale anche per noi svizzeri riscoprire il valore quotidiano delle piccole cose.