Concerti al lac

Il virus che silenzia la musica

Il commento del direttore Fabio Pontiggia
Fabio Pontiggia
Fabio Pontiggia
14.12.2020 06:00

Questa sera ci saremmo dovuti ritrovare al LAC per il concerto sponsorizzato dal nostro giornale, con un programma quasi interamente beethoveniano, in particolare con il Terzo concerto per pianoforte e orchestra e con la Quinta sinfonia. Due opere straordinarie, entrambe in do minore, la tonalità della malinconia e del conflitto, che l’individualismo di Ludwig van Beethoven esaspera ed esalta soprattutto nel capolavoro sinfonico in cui la dialettica della forma-sonata raggiunge probabilmente il punto più elevato della creatività musicale. Avevamo scelto questo appuntamento di fine anno per celebrare i 250 anni della nascita del genio di Bonn, fiduciosi, a quel momento, di poter anche marcare così il superamento della crisi pandemica che soffoca le nostre libertà. Nessun altro brano musicale avrebbe potuto simboleggiare, meglio della Quinta (la più beethoveniana tra le sinfonie di Beethoven, secondo uno dei migliori critici musicali del secolo scorso), la vittoria della luce sulle ombre, nella perfezione dei quattro movimenti: I) il contrasto tra forze avverse e sprazzi di gioia precaria, spenti dalla fatale sentenza (l’inno alla gioia arriverà solo 15 anni dopo, con la Nona, le voci soliste e il coro); II) la fiera ma anche dolorosa, perché titubante e non definitiva, serenità; III) l’agitata, turbinante inquietudine sul bordo del precipizio, che cede il passo, dopo un enigmatico passaggio carico d’attesa, senza soluzione di continuità e con un crescendo abbagliante, (IV) alla fanfara della vittoria. L’appuntamento con quest’ultima è purtroppo rimandato. La meravigliosa Sala teatro del LAC luganese è desolatamente vuota, le sue luci sono tristemente spente, chissà fino a quando. In questa seconda ondata il virus silenzia la musica immortale e sfregia con irriverenza l’anniversario, costringendoci in una condizione di sordità musicale. Quasi una provocazione, se pensiamo che la sordità di Beethoven era in fase avanzata quando la Quinta sinfonia venne eseguita per la prima volta, il 22 dicembre 1808 nella capitale austriaca, al Teatro an der Wien, sotto la direzione del compositore. L’appuntamento è rinviato. Pur con tutte le difficoltà del caso, che dall’esterno non possiamo nemmeno immaginare, Lugano Musica lavora per recuperare ciò che la pandemia ha cancellato in questo orribile 2020. Non sappiamo se gli sforzi saranno coronati da successo. Ce lo auguriamo vivamente. Sappiamo però che da questa crisi sanitaria usciremo. I vaccini arrivano e ci restituiranno le libertà sequestrate. Siamo certi che, prima o poi, in un modo o nell’altro, le note della Quinta di Beethoven risuoneranno al LAC con la loro dirompente fanfara della vittoria.