La dignità dei lavoratori passa anche dal tampone

Quale ispettrice del lavoro mi reco nelle aziende e sui cantieri, verifico che tutte le condizioni di legge siano rispettate, in particolare quelle relative ai contratti collettivi e ai minimi salariali. Nella mia attività professionale mi confronto quotidianamente con le esigenze dei lavoratori e delle aziende attive a Lugano. La situazione negli ultimi anni è peggiorata per entrambi, a causa anche della spietata concorrenza transfrontaliera con cui le nostre aziende sono confrontate. La pandemia in atto non ha fatto altro che acuire le difficoltà del mondo del lavoro ticinese. Lavorare nei cantieri è già pesante, doverlo fare con la paura di essere esposti ad un virus è intollerabile.
La Confederazione ha dato delle linee direttive chiare che potrebbero finalmente portare a testare i lavoratori a tappeto. Permettere ad aziende e lavoratori di lavorare sentendosi sicuri dovrebbe essere alla base di ogni attività politica seria.
Fatico pertanto a capire il perché della titubanza delle nostre autorità cantonali. Una reazione da parte del Cantone ormai non solo è necessaria ma inderogabile.
Ricordo che le aziende i cui lavoratori risultano positivi alla COVID-19 devono sopportare costi supplementari dovuti alle quarantene e ai possibili ritardi nelle consegne. E vorrei segnalare con grande preoccupazione che questa situazione di grave incertezza potrebbe riflettersi negativamente anche sul numero dei posti di apprendistato a disposizione per la formazione dei nostri giovani.
Cosa fare? Ritengo che le tensioni che si creano sui cantieri possano essere in parte alleviate con un’azione politica che dia dignità e supporto e che permetta alle aziende attive sul nostro territorio di lavorare in sicurezza, testando sistematicamente tutti i dipendenti, considerando il fatto che vi sono alcuni lavori in cantiere ove la distanza di sicurezza non può essere garantita.
Il nostro Cantone, a mio avviso, deve pertanto accelerare la distribuzione di test rapidi che permettano di isolare subito le persone portatrici del coronavirus. E il Municipio di Lugano dovrebbe sollecitare il Consiglio di Stato ad agire subito in questa direzione.
Marika Beretta, candidata per il PPD al Consiglio comunale di Lugano