La Grecia sull'orlo del baratro

Gerardo Morina
Gerardo Morina
15.05.2012 05:00

di GERARDO MORINA - Si tratta ancora, sull'orlo del baratro, con lo spettro di nuove elezioni alle porte e l'ipotesi dell'uscita della Grecia dall'euro sempre più concreta. Si tratta con l'accanimento della disperazione per dare forma ad un Governo di coalizione che salvi, almeno temporaneamente, il Paese dal rischio della bancarotta. Ieri sera l'ennesimo tentativo del presidente della Repubblica greca Karolos Papoulias di riunire in extremis forze politiche favorevoli ad un accordo è andato a vuoto. Così l'appuntamento slitta ad oggi. Alle consultazioni per la formazione di un nuovo governo, che potrebbe avere una connotazione tecnica, prenderanno parte tutti i partiti eletti in Parlamento lo scorso 6 maggio:  Nuova Democrazia (centrodestra), Syriza (coalizione della sinistra radicale) PASOK (socialisti) e Sinistra Democratica (socialdemocratici moderati), con l'esclusione della  forza di estrema destra "Alba dorata". Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, ha però finora rifiutato l'invito del capo dello Stato, ribadendo di non intendere entrare a far parte di un Governo che implementi ulteriori misure di austerità imposte dall'Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Papoulias ha spiegato che si tratterà di mettere in piedi un esecutivo di "persone di alta levatura e non di estrazione politica". Antonis Samaras (Nuova Democrazia) ed Evangelos Venizelos (PASOK)si dichiarano in favore della proposta del presidente Papoulias di dare vita ad un Governo di unità nazionale che resti in carica due anni e miri a rinegoziare l'accordo stipulato con la troika (UE,BCE e FMI). Stando a quanto diffuso ieri da Net Tv ci potrebbe anche essere una novità interessante. Gli Indipendentisti Greci, l'ala di destra moderata arrivata quarta nelle elezioni del 6 maggio, sarebbe diposta ad incontrare il presidente della Repubblica nella mattinata di oggi, prima dell'inizio dei colloqui con gli altri partiti. Qualora, invece, quest'ultima notizia non venisse confermata e nel corso delle consultazioni non fosse  raggiunto un accordo entro giovedì, giorno di insediamento del nuovo Parlamento, nuove elezioni si renderanno allora inevitabili. Se si tornerà al voto, le prospettive sono che la Grecia si consegnerà alla sinistra radicale, avviata, dicono i sondaggi, a diventare il primo partito nazionale e a relegare Nuova Democrazia e PASOK rispettivamente al secondo e terzo posto. E proprio i dati dei sondaggi stanno infondendo  un nuovo impeto in Syriza, subodorando il vantaggio elettorale a portata di mano in un Paese spaccato  tra partiti pro-memorandum e anti-memorandum del debito da estinguere. Per questo, Tsipras sta giocando sfacciatamente al rialzo, insistendo sul fatto che un eventuale nuovo Governo, anche quello conseguente a nuove elezioni, dovrà puntare ad azzerare le misure di austerità facendo agio su un consistente prestito congiunto Unione europea-Fondo Monetario Internazionale. Ieri Tsipras si è anche lanciato a invocare una riesumazione del New Deal simile al piano di riforme economiche e sociali  varato negli Anni Trenta del secolo scorso dal presidente americano Franklin Delano Roosevelt nonché di un nuovo Piano Marshall di cui possa trarre beneficio la Grecia. "Pure spacconate senza fondamento", è stato il commento degli oppositori. Da parte loro i creditori insistono invece sul fatto che la Grecia deve continuare a rispettare i termini dell'attuale  prestito, pena l'eventuale uscita del Paese dall'eurozona. Atene sa che l'attendono scadenze precise, prima fra tutte quella di fine giugno, entro cui è chiamata a realizzare altri tagli per 11,5 miliardi di euro in cambio degli aiuti che le sono stati promessi. E intanto le banche avvertono: o rispetto integrale degli accordi o stop ai prestiti.Nel caso, probabile, in cui la Grecia non riesca a far fronte agli impegni assunti, non rimarrebbe che lo scenario dell'uscita dall'euro. E' un invito che traspare palesemente dalle colonne dell'ultimo numero del settimanale tedesco "Der Spiegel",la cui copertina, sotto il titolo "Akropolis Adieu" mostra una colonna del Partenone che vacilla per il peso di una moneta spezzata da un euro. Il quotidiano greco "Ta Nea" è uscito invece ieri con  in prima pagina una vignetta  che raffigura la sagoma di un uomo che si punta una pistola alla gola. Il sangue che esce dalla ferita compone una carta geografica della Grecia. Un messaggio scioccante per un Paese che ha dato i natali alla tragedia.