"La vignetta? Ma è nel baule"

Emanuele Gagliardi
Emanuele Gagliardi
21.10.2017 06:00

di EMANUELE GAGLIARDI - Un esercito di furbetti che si muove sulle autostrade svizzere alla guida di automezzi sprovvisti della regolare vignetta, oppure con un contrassegno falsificato: secondo l'Amministrazione federale delle dogane sarebbero 500.000, per un mancato introito di 20 milioni di franchi all'anno nelle casse della Confederazione. I controlli da parte di polizia o guardie di confine vengono svolti saltuariamente, ma coloro che cascano nella rete e vengono multati e a volte pure denunciati alla Magistratura (quando vengono scoperti dei tagliandi contraffatti) sono poca cosa. La parte restante di automobilisti non in regola continua, imperterrita, a muoversi, sfidando la legge e la sorte. Capita, in qualche occasione, quando entriamo in autostrada da accessi secondari, di notare posti di blocco con agenti per controllare (per vari motivi) le auto in transito: chi non è in regola con il tagliando viene fermato. Stessa fattispecie a certi svincoli autostradali in uscita che portano verso centri abitati. Polizia e a volte pure guardie di confine rallentano il traffico per poter verificare, tra l'altro, se gli automezzi hanno la vignetta esposta: se sono, quindi, in regola. Diversi sono gli automobilisti stranieri che viaggiano senza il bollino: chi viene trovato in fallo, spiegano alcuni addetti ai lavori, non di rado si finge meravigliato: dice di non sapere, oppure accampa le scuse più strane (e poco credibili). Gli agenti, pazienti, ascoltano e lasciano parlare chi sta di fronte ad essi: conducenti che magari, con toni concitati, spiegano che la vignetta l'avevano comprata ed applicata sul parabrezza: magari, però, aggiungono, a casa qualche familiare l'avrà tolta per applicarla sulla propria auto (cosa, comunque, che non può essere fatta). La vignetta non può essere mai staccata. Anche in caso di parabrezza sostituito, occorre portare il pezzo di parabrezza con il tagliando (e la fattura per la sostituzione del pezzo stesso) in dogana: qui si riceve una nuova vignetta. Così, almeno, dice la legge. La situazione per togliere dalle autostrade questo esercito di irregolari dovrebbe essere risolta quando, tra alcuni anni, verrà introdotto il sistema elettronico. Musica del futuro. Sino ad allora, comunque, la rete autostradale svizzera sarà probabilmente percorsa ancora nei due sensi da decine di migliaia di irregolari. Che per non spendere (per adesso) 40 franchi all'anno rischiano di andare incontro a multe e, quando è il caso, anche a sanzioni di natura penale non indifferenti. Chi, per esempio, in Ticino arriva dall'estero in autostrada (leggi Brogeda) per entrare in Svizzera solitamente trova una guardia o un agente di sicurezza privata che lo invita (se l'auto non è provvista) ad acquistare, come scritto del resto sui cartelli segnaletici, il tagliando: perché c'è l'obbligo di comperare il contrassegno per chi percorre le autostrade. Chi, invece, viene bloccato a Brogeda in uscita verso l'Italia senza il tagliando, viene multato. All'appello, nonostante i controlli effettuati in tutta la Svizzera, mancano però quasi 500.000 furbetti, una colonna interminabile. Infine, c'è chi la vignetta l'attacca dove vuole e non come indicato sul retro del tagliando. Come il conducente di quella BMW, spiega Mirco Ricci, portavoce del Comando, che venne fermato in autostrada. «Dove è la vignetta?» chiese la guardia. «Qui» – rispose l'uomo, scendendo dall'auto, mostrando all'attonito agente, dopo aver aperto il baule, il bollino incollato all'interno dello stesso cofano.