L'auto che va da dio

di PARIDE PELLI - «Fa male vedere preti e suore su auto di lusso, bisognerebbe fare come Alfred, il mio segretario, che va in bicicletta»: parola di Papa Francesco, l'uomo simbolo di chi alla tracotanza preferisce settanta volte sette la più dolce, pura e coerente austerità. Tuttavia, qualche giorno fa, a Bergoglio è stato recapitato un regalo che ha sfiorato la provocazione. «Venga, Santità, venga» gli avranno comunicato con tono velatamente divertito, invitandolo a dare un'occhiata, in piazza San Pietro, a una splendida Lamborghini Huracan che faceva bella mostra di sé come una magnum di Cristal al centro del Billionaire, quest'ultimo presieduto e officiato, lo si sa, da quell'altro Papa (della mondanità supercafonal), il caro Briatore.
La «Lambo» per Francesco era un esemplare unico, «ad personam», bianca con strisce gialle, in omaggio ai colori della bandiera della Città del Vaticano. La scena della consegna in San Pietro – nonostante non siano state segnalate avvenenti modelle in reggicalze strusciarsi sul cofano del bolide – deve aver comunque messo in difficoltà il «povero tra i poveri» Francesco, il cui colorito sarà diventato di colpo più bianco della verniciatura della fuoriserie, tra lusinga (poca) e imbarazzo (molto). Poteva andargli peggio: fosse stata una Miura, il cardinal Bertone avrebbe sostenuto che era sua, dal momento che il suo nome – in realtà quello del designer – è scritto sulle fiancate. Con una Diablo, invece, c'era il rischio di farsi un giro all'inferno: che blasfemia!
C'è però da dire che Bergoglio la «Lambo» l'ha ammirata solo dall'esterno: l'abito talare, infatti, mal si presta a sedute stile Niki Lauda nell'abitacolo di una supercar e inoltre il colpo della strega, nell'impegnativo movimento d'entrata, sarebbe stato lì in agguato. Il Papa ha dunque benedetto la fuoriserie, apponendo la propria firma sulla vistosa carrozzeria e dando il nullaosta alla vendita del bolide customizzato attraverso una casa d'aste: il lauto ricavato sosterrà opere di beneficenza. Chissà però se a Bergoglio non sia rimasto un pizzico di rincrescimento per essersi privato così alla svelta – a tutto gas, diremmo – della Lamborghini: in fin dei conti – lo sostengono tutti – è un'auto che va da dio.