Lugano riconosca la cultura in tutte le sue forme!

Lugano vuole mostrarsi quale città moderna. Recentemente si è riusciti a concretizzare il polo culturale del LAC, il quale non solo si è dimostrato un successo in termini di visitatori, ma anche un importante motore di sviluppo della cultura della nostra città e della nostra regione.
Purtroppo, però, c’è un intero mondo legato alla cultura che attende da anni di essere valorizzato e di vedere le proprie prerogative ascoltate e considerate dalla politica. Penso, in primo luogo, al caso della cultura no profit e a quello della cultura giovanile. Prendiamo ad esempio l’iniziativa dello Spazio Morel. Un gruppo di giovani si è impossessato di uno stabile in disuso, l’ex carrozzeria FIAT Morel, trasformandolo in un centro culturale a tutti gli effetti: vengono proposte mostre, vernissages, mercatini, corsi di artigianato e, per brevi periodi dell’anno, dei concerti con tanto di band svizzere e internazionali. Purtroppo, sebbene i ragazzi del Morel abbiano fin da subito dialogato con le autorità, non godono dei permessi necessari per proporre la propria cultura a 360°. Il loro peccato? Essere promotori di una cultura no profit. I regolamenti cantonali e comunali non solo non riconoscono debitamente il loro tipo di proposta culturale alternativa al mondo commerciale, ma non permettono loro di organizzare concerti e altre attività, al di là di un permesso una tantum ricevuto dal Cantone. Unica possibilità? Convertirsi a una classica attività commerciale.
Vi sono interi gruppi artistici che non trovano spazi dove poter esprimere il proprio talento, dove esercitarsi e dove svilupparsi. A volte è questione di affitti troppo cari, altre di spazi già occupati o saturi. Attorno al febbraio del 2020, il Municipio ha segnalato come a Lugano vi siano più di 30 edifici da valorizzare di proprietà del Comune. Perché non si pensa di sistemare alcuni di questi immobili, permettendo alle associazioni e a questi gruppi artistici di avere uno spazio in cui promuovere la propria attività, al di là dell’interessante progetto di riqualifica del sedime dell’ex-macello? Inoltre, l’auspicio è che si risolva in modo costruttivo la questione dell’autogestione, poiché è importante che anche questo vettore culturale abbia il suo giusto spazio in un centro come Lugano.
In conclusione, una città che si voglia davvero inclusiva, moderna ed esemplare per la regione, dovrebbe valorizzare maggiormente un mondo spesso poco conosciuto o considerato: quello della cultura no profit, giovanile, alternativa e dell’autogestione. Infine, vista l’attuale crisi in cui versano gli attori culturali dovuta alla COVID-19, il Comune dovrebbe attivarsi maggiormente per aiutare questo importante settore cittadino.
Stefano Araújo, candidato sulla lista PS, PC, GISO e Indipendenti al Consiglio comunale di Lugano