Moda da urlo

TOC TOC di PARIDE PELLI
Presa dal panico, Cailey ha iniziato a setacciare l'interno del cappotto nuovo di zecca, sino alla macabra scoperta: un topo in avanzato stato di decomposizione cucito tra stoffa e fodera
Paride Pelli
21.11.2016 02:05

di PARIDE PELLI - Gli stilisti si ingegnano – dall'alto della loro creatività con derive tamarre – nel rinnovarsi e nel trovare capi sempre più stravaganti che possano sorprendere addetti ai lavori e consumatori. Cercano insomma l'en plein tra passerelle e bancarelle. Qualche esempio recente? Borse a forma di radio, mutanda aggressiva da sfoggiare in spiaggia in sostituzione dei pantaloncini (il precursore fu l'ex sindaco di Milano Albertini, lo ricordate sfilare imbarazzato per Valentino?) o jeans talmente corti da rendere scontata la domanda «Ti si è allagata la casa?». E ancora: abbinamenti così arditi da consigliarci visite oculistiche a go-go per il timore di soffrire di daltonismo.

Una deriva eccentrica e compiaciuta, in attesa di tracolle a forma di televisore (con raffigurato Mentana in una delle sue mitiche maratone) e del ritorno del mutandone a vita alta, «ascellare, stile Fantozzi» (chiuso alla vita con una spilla da balia, of course). Le pellicce, quelle, lasciamole per ora da parte (tranquilli, non stiamo diventando vegani), ma di animali non possiamo non parlare dopo quanto accaduto la scorsa settimana, quando la storia di Cailey Fiesel ha fatto il giro del mondo. Ripercorriamola, turandoci il naso.

La ragazza americana aveva appena indossato il suo nuovo abito, comprato in saldo in una nota catena di abbigliamento, per recarsi in ufficio, quando ben presto si è ritrovata avvolta in una nuvola di odore nauseabondo. Appurato che non avesse calpestato «un ricordino», presa dal panico, Cailey ha iniziato a setacciare l'interno del cappotto nuovo di zecca, sino alla macabra scoperta: un topo in avanzato stato di decomposizione cucito tra stoffa e fodera.

Cailey ha urlato per l'orrore e gli è stata pure diagnosticata un'eruzione cutanea in seguito allo shock. E si dice che alcuni animalisti talebani, vista l'ingrata fine del roditore, siano già sul piede di guerra: se l'industria dell'abbigliamento, per risparmiare, medita di passare dal piumino d'oca al piumino di pantegana, loro daranno battaglia. Una vicenda tragicomica che ci insegna da un lato come non esistano più i cappotti di una volta (ah, se Humphrey Bogart e Marlon Brando potessero parlare...) e, dall'altra, che il «paltò» è consigliabile non acquistarlo color grigio topo.

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