Il mio comizio

Piazza finanziaria e politica luganese

La parola a Massimo Antonini candidato per il PLR al Consiglio comunale di Lugano
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
01.03.2021 13:29

Uno sguardo a ritroso ci permette di ricordare come nel corso degli ultimi decenni del secolo scorso la piazza finanziaria luganese ed il settore terziario ticinese nel suo insieme abbiano vissuto anni d’oro caratterizzati da crescita, profitti e creazione di molti posti di lavoro. Tale tendenza subiva però un graduale rallentamento a partire dal primo decennio del nuovo millennio con la crisi dei mercati del 2001, con la crisi dei «subprime», il tracollo di Lehman Brothers e le perdite sui mercati internazionali del 2008 e, soprattutto, con i necessari adattamenti del modello di business intervenuto nel corso degli ultimi due decenni a seguito delle varie procedure di regolarizzazione fiscale in Italia ed in altri Paesi europei. Al termine di questa lunga fase, a cui va aggiunta l’attuale crisi pandemica tuttora in corso, la piazza finanziaria luganese ha dato prova di una tenuta invidiabile riuscendo a conservare fette di mercato importanti grazie alla qualità dei suoi servizi ed alla sua competitività, riuscendo a mantenere un alto livello di impiego, pur con tutte le limitazioni dovute alle varie ristrutturazioni interne, ai consolidamenti intervenuti fra vari istituti, allo sviluppo dei supporti informatici della digitalizzazione come pure all’intervenuta centralizzazione di alcuni servizi. Agli oltre 5'000 operatori bancari diretti attivi sulla piazza vanno aggiunti anche tutti gli operatori dei settori collaterali occupati da fiduciari, gestori patrimoniali, studi legali, commerciali, assicurativi e società di servizio che godono appieno dell’esistenza di una solida piazza finanziaria seconda solo a quella di Zurigo e di Ginevra.

La città, e non solo, ha beneficiato nei tanti decenni trascorsi di un gettito fiscale rilevante da persone fisiche e giuridiche che ha permesso sviluppo, investimenti ed una florida amministrazione pubblica. Tutto ciò, senza che le istituzioni dovessero compiere sforzi particolari per favorire, sostenere ed incrementare tale evoluzione.

Il quadro economico e finanziario è però totalmente cambiato e da diversi anni le nuove sfide con le quali il settore è confrontato sono note ed evidenti. Non bisogna comunque scordare che i volumi dell’attività di gestione patrimoniale non sono affatto diminuiti a seguito dell’introduzione dello scambio automatico di informazioni. Ciò dimostra la forte competitività del settore finanziario che ora opera «ad armi pari» con i concorrenti esteri, svolgendo altresì in gran parte classiche attività di export.

Malgrado quanto sopra esposto, non si constata però da parte delle autorità politiche comunali un cambiamento di attitudine che rimane sostanzialmente troppo passiva e troppo poco partecipe dei destini della sua importante piazza finanziaria. Se vogliamo che la stessa rimanga forte, efficiente ed all’avanguardia occorre che anche la politica comunale faccia la sua parte sostenendo, promuovendo e pubblicizzando la Lugano finanziaria al pari di quella turistica, culturale, congressuale e sportiva. Occorre maggiore impegno, presenza, coraggio ed iniziativa politica a vari livelli per combattere una certa rassegnazione circolante che vorrebbe come ineluttabile un declino ed un ridimensionamento della piazza finanziaria, vittima di sfavorevoli dinamiche economiche che, peraltro, dati alla mano e in forza della sua intatta competitività, non è. Per il nostro futuro, la Lugano finanziaria necessita anche di un rinnovato e forte sostegno politico.

Massimo Antonini candidato per il PLR al Consiglio comunale di Lugano

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