Quei parchimetri della felicità

Emanuele Gagliardi
Emanuele Gagliardi
08.01.2013 06:00

di EMANUELE GAGLIARDI - In Ticino si è in attesa dell?arrivo della nuova legge cantonale sulla prostituzione, la seconda dopo quella entrata in vigore nel 2001, che si è dimostrata carente e bisognosa di aggiornamenti mirati ed urgenti per combattere, tra l?altro, il fenomeno del meretricio illegale con tutto quanto ne consegue a livello di sfruttamento ed altri reati, legati all?usura ed alla violenza. A Zurigo, intanto, è stato installato il primo (altri seguiranno) distributore automatico di biglietti per prostitute da strada, un apparecchio soprannominato parchimetro. In agosto poi, sempre a Zurigo, verranno aperti 10 garage del sesso. Pare di trovarsi di fronte ad una sorta di codice della strada a luci rosse per soli adulti, o meglio, per adulti soli.In Ticino si aspettano le nuove norme per regolarizzare un settore che presenta, a livello di bordelli, troppe crepe, tra l?altro pure a livello di permessi e di destinazioni edilizie; oltre San Gottardo, dal primo di gennaio, invece, via alle novità, già introdotte (secondo le agenzie di stampa con successo) in Germania ma che lasciano, quantomeno, un po? perplessi. Le ragazze, per poter lavorare e trovare clienti in una determinata zona sulla strada, devono chiedere (a pagamento) un?autorizzazione dopo essersi annunciate alla polizia cittadina e poi, ogni notte, staccare un ticket, dal costo di 5 franchi, dall?apposita macchinetta. Per l?autorità che ha stilato la nuova ordinanza sulla prostituzione, le giovani occupano uno spazio pubblico ed è quindi giusto che paghino il dovuto. Sulla strada possono restare ma devono sborsare. L?apparecchio è completo di istruzioni scritte in tedesco, romeno, ungherese, italiano e spagnolo, probabilmente i soli e unici idiomi ufficiali, per l?autorità, delle lavoratrici che ruotano attorno a questo mondo notturno. Di certo, il giorno dopo l?entrata in servizio del parchimetro, magari già la prima notte, via ai controlli e alle sanzioni contro chi non avrà pagato il biglietto che garantisce il disco verde al meretricio, dalla sera all?alba. Poi tutti a letto, questa volta a dormire. La notizia dell?installazione di questi apparecchi, anche se non rappresenta un novum, richiamerà a Zurigo l?interesse della stampa: arriveranno troupe televisive dall?Italia come era accaduto in Ticino ai tempi della canapa libera e dei bordelli a go-go. Il parchimetro sarà meta, durante il giorno, della curiosità di qualche cittadino: di certo, di tutti quei turisti che vorranno portarsi a casa - i gusti sono gusti - anche le foto ricordo del distributore automatico di biglietti per le prostitute da strada.Alle nostre latitudini il meretricio sulla pubblica via non è consentito: l?autorità lo ha ripetuto più volte, intervenendo con decisione quando si erano notate avvisaglie di questo tipo di fenomeno. Di questo principio – no alle lucciole sulla strada - si troverà ancora chiara traccia nel testo della nuova legge. Nel cantone, da più parti si stanno attualmente levando voci contro il proliferare di (futuri) locali a luci rosse, anche regolari, dopo l?entrata in vigore della nuova legge. L?operazione Domino condotta dal Ministero pubblico ticinese dal canto suo ha illuminato un mondo irregolare che stava imboccando una pericolosa deriva. Numerosi i locali chiusi dall?autorità ma ora, adagio adagio, dopo essersi messi in regola, diversi bordelli stanno riaprendo (o hanno già riaperto) i battenti: del resto, la prostituzione in Svizzera è legale. Zurigo è lontana e non è, certamente, il Ticino. I segnali che arrivano però da oltre San Gottardo debbono far riflettere. Il pensiero corre alle zone a luci rosse, a quei grandi agglomerati che raggrupperanno sul territorio ticinese vari postriboli. Lì, allora, il traffico del sesso dovrà essere regolarizzato, in tutti i sensi. Soprattutto, occorrerà prestare attenzione (ed intervenire) ai violenti e agli sfruttatori. Non sarà certamente questione di parcheggi, di ticket ma di sicurezza e di ordine pubblico.