Fatti Nostri

Riusciremo a convivere con il lupo?

Ovunque la presenza dell'animale divide l'opinione pubblica – Da una parte animalisti e ambientalisti, dall'altra allevatori e contadini – E voi? Che ne pensate? Scriveteci al numero WhatsApp 079 674 95 21 o all'indirizzo e-mail [email protected]
Prisca Dindo
15.03.2023 06:00

Cevio terrorizza un povero lupo. Un esemplare che passeggiava placidamente lungo le vie del villaggio in pieno giorno è stato rincorso da un’auto per diversi chilometri. Lo sventurato è riuscito a sfuggire all’inseguimento dopo un’estenuante corsa soltanto quando ha potuto imboccare un sentiero laterale che si inoltrava nel bosco. Niente panico: questo sarebbe il racconto di quanto successo nei giorni scorsi nel paesino della Val Maggia visto con gli occhi di un lupo. Siccome la cronaca la facciamo noi, le cose le raccontiamo dalla nostra prospettiva, che è diametralmente opposta a quella dell’animale e dai suoi sostenitori. Due versioni per una sola verità: tra noi e questi grandi predatori non scorre buon sangue. Cappuccetto Rosso insegna. Il Municipio di Cevio ha scritto preoccupato al Consiglio di Stato che «per noi questo grande predatore è un animale nocivo e pericoloso tanto quanto la zanzara tigre: come promuovete azioni per debellare l’insetto, lo stesso trattamento va riservato a questa bestia che terrorizza la popolazione» e ha chiesto un intervento urgente. La preoccupazione dell’Esecutivo comunale è comprensibile: qualcuno avrebbe potuto ritrovarsi a tu per tu con l’animale.  L’atroce fine di pecore e agnelli sbranati lungo la valle dimostra che c’è poco da scherzare: «Se non agite voi, ci pensiamo noi» ha dichiarato il segretario comunale, ventilando l’ipotesi di una battuta di caccia illegale. 

La Svizzera non è il solo Paese confrontato con questi problemi.  Molti dei cinquanta Paesi che hanno sottoscritto Convenzione di Berna del 1979, per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa, denunciano simili conflitti di convivenza con il lupo. Come la Svezia, che lo scorso 2 gennaio ha dato il via alla più grande caccia al lupo dagli anni ’60, quando l’animale sparì dal Paese dei fiordi. Dal ritorno di tre lupi provenienti dalla Finlandia e dalla Russia, e dopo la nascita di una prima cucciolata nel 1983, il loro numero è continuamente aumentato. L’ultimo censimento effettuato tra il 2021 e il 2022 ne contava quattrocentosessanta. Troppi, per le associazioni di cacciatori e allevatori svedesi. Da qui l’obiettivo di abbatterne settantacinque in barba agli accordi firmati. La grande caccia non si è svolta senza polemiche. Il 14 gennaio il quotidiano francese Le Monde ha raccontato come gli animalisti svedesi si siano organizzati per evitare la strage. Armati di altoparlanti, hanno sparato a tutto volume la musica degli AC/DC nei boschi della contea di Värmland, al confine con la Norvegia. Non è dato di sapere quanti esemplari, per fuggire dai rauchi acuti di Brian Johnson, siano sfuggiti dalle fucilate dei cacciatori. Ovunque la presenza del lupo divide l’opinione pubblica. Da un lato gli ambientalisti e gli animalisti sottolineano l’importanza del grande predatore nel favorire la biodiversità. Per loro le sparatorie sono degne del Far West, ma non di una società civile. Dall'altro lato, gli allevatori e i contadini, preoccupati per la mattanza delle loro pecore e capre. Intanto i lupi aumentano e dopo aver frequentato le nostre valli cominciano a apprezzare anche la pianura. Secondo le stime di KORA, una fondazione che si occupa della salvaguardia della fauna selvatica, tra due anni ci saranno trecentocinquanta lupi in Svizzera.

Riusciranno uomini e lupi e convivere e a prosperare insieme, stabilendo nuove regole di vita e convivenza? Chi dovrà adattarsi a chi? Ecco le vostre riflessioni: 

Per fortuna il lupo c’è!

Io sono stato residente nove anni a Morcote e vi seguo quotidianamente; trovo veramente surreale che si continui a parlare del lupo. Il lupo, per fortuna, è uno dei pochi predatori in essere. Il suo sterminio, soprattutto in Svizzera, ha fatto esplodere le popolazioni di altre specie, vedi i cinghiali, che sembrerebbero essere diventati infestanti (sarà poi vero????). Il lupo non ha mai ucciso nessun essere umano, e per quanto riguarda i pastori, devono semplicemente occuparsi di adottare le protezioni necessarie e smetterla di gridare al lupo al lupo. Hanno veramente  rotto.

Mauro Michelini

Non bisogna proteggerlo ad oltranza

Convivere con il lupo? Accetto e sostengo la biodiversità in ogni forma. Mi piace l'idea di annoverare tra le specie questo grande predatore a patto che lui, più di altre specie, sentirà la "pressione". Proteggerlo ad oltranza non è una soluzione né per l'animale in quanto rapidamente perderà il suo istinto e per l'economia e la cultura alpestre che sono le più toccate. Ricordiamoci che il territorio ticinese è limitato in termini di spazio, estremamente frazionato e difficilmente paragonabile ad altre realtà estere!

Alexander Pellegrini

Caro Alexander, non è l’unico a pensarla così. Negli scorsi mesi il Datec, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni aveva ventilato la possibilità di declassare il lupo da specie “rigorosamente protetta”, a solo “protetta”. Un cambiamento che avrebbe garantito un margine di manovra maggiore in caso di attacchi al bestiame. Tuttavia lo scorso novembre il Comitato della Convenzione di Berna, firmata dal nostro Paese insieme ad altri quaranta paesi, ha risposto picche.

Siamo sicuri di avere il diritto di scacciarlo?

Per qualcuno si dovrebbe sterminare il lupo così come si tenta di debellare la zanzara tigre dagli anni '90, quando è stata accidentalmente importata dall'Asia. Ma il lupo in Europa c'è sempre stato. Non ha il diritto di vivere nei boschi che gli appartengono per natura? Non abbiamo già colonizzato abbastanza del suo spazio? Siamo sicuri di avere il diritto di scacciarlo con la forza?

Laura Mantovani Pellegri

Ci vuole un’azione congiunta

Proprio ieri la mia amata nipote trentenne mi chiedeva consiglio a proposito della sua passione per la montagna, le passeggiate in solitaria e il suo timore di incontrare un branco di lupi, come pure il comportamento da tenere con i cani pastore. Sono una guardia cantonale della natura e mi trovo assai in imbarazzo ma ho deciso di scriverle il mio punto di vista personale: è giusto che il lupo abbia potuto tornare liberamente nel nostro territorio ma, senza un antagonista, prolifererà troppo velocemente in un ambiente (Luganese) non certamente vasto come lo Yellowstone Park! Durante le mie uscite mi prendo il tempo di parlare con gli allevatori: il problema della convivenza tra capre, pecore, mucche e lupi è reale e non si può sminuire. Il lavoro di allevatore deve essere riconosciuto e rispettato: produce cibo a chilometro zero, per le nostre valli ha un valore storico e ricorda le nostre radici (in futuro avrà sempre più valore anche per il turismo!) Penso bisogni cercare una soluzione agendo su più fronti: cani pastore sicuramente, un abbattimento studiato e programmato dei lupi, un aiuto dalla tecnologia con collari, trasmettitori ecc. per poter monitorare sia le greggi e sia i branchi di lupi, applicazioni sui cellulari degli allevatori. Informare capillarmente la popolazione sul comportamento da tenere, fugando dubbi inutili e striscianti, sia per chi passeggia in luoghi discosti e sia per chi abita ai margini degli agglomerati. Spesso non si osservano delle minime misure igieniche come non gettare avanzi di cibo ai margini del proprio terreno, non lasciare la spazzatura all’interno dei cassonetti o ermeticamente chiusa nel proprio vialetto.Tutto invita gli animali ad avvicinarsi all’abitato.Trovo molto triste che nella popolazione stia serpeggiando questa paura di essere attaccata come non sopporto chi dice che il lupo sia migliore dell’uomo e uccida solo per mangiare: a seguito di attacchi alle greggi sono rimaste a terra molte vittime non mangiate. E per l’allevatore è uno shock. Io chiederei aiuto alle università/SUPSI per poter monitorare meglio gli animali. E i cacciatori? Aggiungiamoli alla lista degli scontenti perché un aumento dei lupi equivale ad una diminuzione degli animali da cacciare…L’uomo deve poter controllare ed eventualmente intervenire per mantenere un equilibrio tra le specie, abolendo la protezione totale di una sola specie.

Ivana Domeniconi Copa

Cara Ivana, grazie mille della sua proposta. Chissà: magari qualcuno della Supsi raccoglie il suo suggerimento…

Firmiamo un contratto con la Natura

I lupi hanno lo stesso diritto di vivere di noi. La natura prevede predatori, perché senza predatori tutto diventa artificiale, sterile. I nostri prati delle Alpi sono morti, la biodiversità distrutta. Le capre e le pecore in Europa  fanno più de danni che altro. Dobbiamo stipulare un vero e proprio contratto con la natura: il cinquanta per cento dei terreni andrebbe destinato a noi umani, l’altra metà a tutte le altre creature: come controlliamo  la popolazione degli animali, debbiamo controllare la nostra. Il Pianeta é un miracolo e noi lo siamo distruggendo.

Andrej Motyl

Meglio morsi da un lupo?

Meglio morsi da un un lupo? Sembrerebbe di sì. Visto che i cani, per passeggiare per Cevio vanno tenuti al guinzaglio (meglio se con la museruola)con all’altro capo del guinzaglio un conduttore patentato. Mentre il lupo (una bestia che a differenza dell’uomo non abbandona in giro la spazzatura nei boschi)deve poter entrare nel giardino rigorosamente altrui. Così loro potranno provare il brivido della  natura selvaggia. Eppure solo poco tempo fa, l’emozione forte del contratto con i canini la provavano giornalmente, senza rischiare nulla, pestando i loro bisogni  in città. Comunque tranquilli è solo questione di tempo, una bella Task Force dove piazzare parenti e amici, per risolvere i problemi (come non hanno risolto tutti gli altri) si farà. Nel frattempo sulle montagne imperverserà il lupo che sbrana le pecore e il maremmano che morde i viandanti. Mentre in città voleranno gli insulti tra chi vuole salvare chi vive mangiando le pecore, lupo o allevatore che sia. E le pecore? Chi se ne importa, siamo nel 2023, adesso pensiamo che crescono sui banchi del macellaio.

Andrea Gianola

Rispettando loro, rispettiamo noi stessi

L'essere umano avanza, con le sue leggi e gli animali selvatici perdono il loro territorio e sono obbligati a raggiungere i luoghi abitati per sopravvivere. In realtà uomini e lupi convivono insieme da sempre. Inoltre il lupo è un predatore elusivo e mai aggressivo. È inoltre fondamentale in quanto in grado di garantire la biodiversità. L' uomo si comporta e si è sempre comportato come se fosse il padrone indiscusso del pianeta in cui è ospite e di tutto ciò che lo abita, dimenticando che non siamo gli unici abitanti del pianeta e allontanarci dalla natura, cercando magari di dominarla e piegarla ai nostri bisogni, non farà altro che contribuire alla distruzione dell'ecosistema. Il rispetto nei confronti di tutti gli altri esseri viventi che abitano il pianeta è di conseguenza rispetto verso noi stessi. Invece di continuare a pensare a distruggere tutto ciò che riteniamo "pericoloso" per noi, mettiamo in atto quelle accortezze necessarie e possibili che ci permettano di convivere con le altre specie (incluso il lupo), come già fanno in tanti altri paesi.

Valentina Zigrino

La convivenza è possibile

Sto dalla parte del Lupo. Come ha mostrato un documentario RSI ci sono degli specialisti che utilizzano sistemi che funzionano e che non costano nulla.

Raffaele Bizzarri

Caro Raffaele, è vero: esistono dei sistemi che permettono la convivenza. Purtroppo però attorno al lupo si sono formate le tifoserie: da una parte c’è chi sogna di abbracciarlo come fosse un peluche, dall’altra chi lo vorrebbe morto stecchito. Due visioni diametralmente opposte  che testimoniano quanto sia sempre più ampio il divario tra uomo e ambiente naturale.

Non siamo più nel 19esimo secolo

Un lupo a passeggio pacificamente alle 18.00 per le strade di Cevio: perché non considerare questo avvenimento abbastanza eccezionale un'opportunità - per tante ragioni - invece di rinfocolare solo ancestrali paure (il lupo "ticinese" non ha mai attaccato bambini e adulti) e sottolineare soltanto i danni economici - rimborsati dallo Stato - provocati agli allevatori ticinesi?

È vero: la presenza del lupo in Ticino crea diversi problemi agli allevatori locali. Ma ci sono oggi interessanti ed efficaci mezzi per contrastare gli attacchi al bestiame. Oltre ai cani appositamente formati a difendere le greggi, anche la moderna tecnologia può aiutare. Per esempio speciali GPS muniti di rivelatori elettronici di attacchi al bestiame, che sono in grado tra l'altro di collegare fra di loro i singoli capi minuti e grandi, per lanciare subito l'allarme al manifestarsi del primo pericolo o attacco (anche da parte di cani randagi, oltre che da lupi).Se si preferisce però continuare a far pascolare allo stato brado pecore, capre e mucche in solitaria giorno e notte sulle nostre belle montagne, rifiutando di considerare le opportunità e soluzioni efficaci già sperimentate con successo all'estero e da qualche allevatore ticinese, si continuerà solo a gridare e scrivere "al lupo, al lupo..." sui media e sui social-media, a suscitare nella popolazione paure perlopiù infondate e a far continuamente balenare lo spettro dell'abbandono del territorio ticinese da parte di allevatori e contadini.Ma il mondo degli allevatori ticinesi di oggi e dei loro sostenitori non può più "girare" e argomentare solo così, come se fossimo ancora nel 19.mo secolo.

Carlo Luigi Caimi

In questo articolo: