Fatti Nostri

Sanremo: «Ridateci Modugno!».... oppure no?

Dichiarazioni forti, comportamenti divisivi. Da tempo il Festival più famoso d'Italia è condito con la polemica che sconfina nella politica. Segno che quelle cantate sul palco dell'Ariston sono ormai soltanto "canzonette" senza sostanza? Che fine ha fatto la canzone italiana? DITE LA VOSTRA! [email protected] - Whatsapp: 079 674 95 21
Prisca Dindo
08.02.2023 00:01

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Inutile negarlo, o fare gli snob. Anche i ticinesi seguono in massa Sanremo. I dati d’ascolto del Festival della canzone italiana registrati nella Svizzera italiana inchiodano gli increduli. Nel bene o nel male, Sanremo è sempre Sanremo, anche ad Airolo.

Martedi è iniziata la settantatreesima edizione. Al fianco di Amadeus, conduttore e direttore artistico, cinque nomi: il cantante Gianni Morandi, la giornalista Francesca Fagnani, la pallavolista Paola Egonu, l’attrice Chiara Francini e l’attesissima Chiara Ferragni, l’imprenditrice digitale più famosa del mondo. Partecipa, ha detto, per potere parlare, tra una canzone e l’altra, dei temi che più le stanno cuore, la violenza contro le donne innanzitutto.  

Da tempo ormai, oltre alla musica il Festival di Sanremo affronta argomenti politici e sociali importanti. Le dichiarazioni divisive e i comportamenti scioccanti suscitano dibattito. Nel 2022 il battesimo sacrilego di Achille Lauro sul palcoscenico scandalizzò i cattolici. Dopo l’esibizione in prima serata, ci furono raccolte di firme online per chiedere la squalifica del cantante. Inutile dire che né Lauro né Sanremo furono scalfiti dalla protesta popolare. Al contrario, quell’esibizione ottenne il record di ascolti.

Quest’anno sarà la volta della «gender fluid», ossia la fluidità di genere, tema molto caro alla generazione Z. Negli scorsi giorni la deputata di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante è intervenuta alla Camera esternando la sua preoccupazione per la partecipazione del rapper Rosa Chemical con la sua «Made in Italy».  «Un artista che canta il sesso, l'amore poligamo e i porno su Onlyfans non può partecipare al concorso canoro!« ha dichiarato la deputata, aggiungendo che «trasformare il festival di Sanremo, appuntamento che ogni anno tiene incollato allo schermo famiglie e bambini ed è emblema della tv tradizionale convenzionale, nell’appuntamento più gender fluid di sempre è del tutto inopportuno».

Poi c’è il caso Volodymyr Zelensky. Nelle scorse settimane l’annuncio della presenza del Presidente ucraino al Festival di Sanremo ha creato grandi tensioni in tutta Italia. Secondo molti leader politici, l’«ospitata» di Zelensky non poteva essere paragonata a nessun’altra. Lui è il presidente di una nazione in guerra e sarebbe stato opportuno evitare di sconvolgere delicati equilibri. Alla fine il video messaggio del leader ucraino non ci sarà.  Al posto delle immagini ci saranno le parole scritte dal leader ucraino, che verranno lette da Amadeus sabato sera, alla fine dell’esibizione di tutti i cantanti, prima del verdetto finale che decreta il vincitore. Video o non video, l’obbiettivo degli organizzatori sembra essere comunque raggiunto: sollevare un vespaio di polemiche (meglio quando sono urlate). Polemiche che finiscono quasi sempre nel dimenticatoio, ma che fanno registrare picchi di ascolti, per la gioia degli sponsor assetati di visibilità.  

«La politica a Sanremo? È diventata un elemento del Festival quando è finita la stagione delle grandi canzoni italiane che tutti cantavano il giorno successivo. Trovate un altro Domenico Modugno e vedrete che il Festival non avrà mai più bisogno della politica per riempire le serate» dichiarò una volta Ettore Bernabei, direttore generale padrone della Rai dal 1960 al 1974. Secondo voi? Quelle di Sanremo sono ormai soltanto canzonette? Che fine ha fatto la canzone italiana?

Le vostre risposte

Sanremo è lo specchio della società

Ma credete che non guardando Sanremo cambi qualcosa?(premesso che personalmente l’ho guardato distrattamente)Sanremo è lo specchio della società in cui viviamo, basta guardarsi attorno e si possono notare centinaia di Blanco, migliaia di aspiranti influencer. Alla fine è quello che la gente vuole....

Luigi Gitto, @corrieredelticino

Caro Luigi, grazie di averci scritto. “Panem et circensis” si diceva nell’Antica Roma: un’espressione con la quale Giovenale, poeta famoso per le sue satire controi le ingiustizie del suo tempo, descriveva l’agire di chi con poco – un pugno di grano e tanto divertimento - si guadagnava l’appoggio delle masse. Oggi l’Italia che guarda il festival di Sanremo è confrontata con problemi seri. L’ultimo rapporto della Caritas parla di un italiano su dieci che vive nella povertà assoluta. Inoltre da luglio 800000 disoccupati non riceveranno più il reddito di cittadinanza. Un esercito di persone – in genere uomini del Sud di età compresa tra 45 e 59 anni - rimarrà così senza quei 500 euro al mese garantiti dallo Stato. Che fine faranno, nessuno finora lo ha spiegato. Più semplice scagliarsi contro Blanco che distrugge le rose dell’Ariston.

Ma cantano anche?

 Vien da chiedersi se a San Remo cantano anche. Perché per ricordarsi le canzoni “Sanremesi” che hanno lasciato il segno bisogna scavare nel passato, mentre per ritrovare gli interpreti basta guardarlo. Infatti la manifestazione ha superato la sua crisi del primo decennio del 2000, non con canzoni e interpreti indimenticabili, ma con polemiche, “scandali” e/o buffonate varie. Ora sulla ribalta si vogliono anche portare capi di Stato in guerra. Naturalmente non per salvare gli ascolti, ma per salvargli la vita, anche se a morire non sono mai loro. Ma purtroppo per gli organizzatori è un successo a metà. Perché l’ex showman non sarà sul palco, (a detta di alcuni un peccato, perché avrebbe anche potuto vincere). Nemmeno c’è la speranza, di incrementare gli ascolti, invitando il sig. Messina Denaro. Perché lui si sá, che non canta! Tuttavia possiamo dire che “San Remo”, almeno la qualità di far rimpiangere i “telegiornali” c’è l’ha.

Andrea Genola

 

Ma perché tutto ‘sto spazio????

Il canale si può girare ma che un giornale, al quale pago un sostanzioso abbonamento e con quello anche lo stipendio dei giornalisti, ci sommerga giornalmente con abbondanza di articoli su questo festival, quasi l’avessero organizzato loro, può generare un leggero senso di fastidio. Un giornaletto di gossip vive di questo, un giornale no.

Bruna Bralla, @corrieredelticino

Cara Bruna, forse si riferisce al nostro sito, non al giornale. Non condivido la sua osservazione (che rispetto, ci mancherebbe: so che lei è un’attenta osservatrice). In realtà in questi giorni i colleghi di Cdt.Ch - i quali lavorano con grande serietà, le assicuro - hanno dato grande spazio a tutti i fatti di cronaca che hanno segnato la settimana. Sanremo è comunque il festival tra i più seguiti d’Europa: trascurarlo significherebbe non fare il nostro lavoro (che consiste anche nel coprire fatti di colore). Grazie della sua comunque preziosa osservazione.

L’abito fa il monaco!

Sanremo ha perso credibilità già da tempo, da quando hanno permesso di cantare canzoni piene di parolacce e altro. Guardiamo anche l’abbigliamento di certi cantanti…ognuno può vestirsi come vuole, ma non sul palco di Sanremo. Puoi fare una bella figura anche con un paio di jeans e una maglietta ma non uscire vestiti come pagliacci. Bisogna rispettare il palco di Sanremo. È lì che dovrebbero nascere le belle canzoni.

Vincenzo Pullurà, @corrieredelticino

Un ragazza che si presenta ben vestita e poi torna nuda…

Sono una giovane di 85 anni che si è data la briga di guardare almeno la prima sera del festival di Sanremo. Mahh. Un conduttore che ride in continuazione e dice sempre le stesse cose senza cambiare una virgola; un cantante che una volta cantava e che ora miagola; un ospite che parla di politica anche se messa un poˋsul leggero; una ragazza che si presenta ben vestita e poi torna nuda a parlare di donne e bambini lei che di problemi non ne ha tranne un marito scomodo; i cantanti che non cantano ma leggono delle filastrocche o miagolano; un cantante che sfascia tutto perchè non sente piuˋla cimice nellˋorecchio che gli suggerisce le parole povri numm ! Cara Prisca, dove sono i cantanti con belle canzoni e bei testi? Meglio spegnere la tele e leggere un bel libro.Ciao!

Liliana Oppliger, [email protected]

Un libro è sempre un libro cara Liliana. Vorrei però tornare su Chiara Ferragni. È vero: ha i piedi al caldo. Tuttavia bisogna riconoscerle il merito di essersi fatta largo da sola in un mondo molto snob e selettivo come quello della moda. Ho apprezzato i messaggi di questa giovane donna che si è inventata un lavoro da zero. Spero che la riflessione legata al suo hate dress, il vestito dell’odio sul quale spiccavano i commenti pesanti scritti da sconosciuti sui suoi profili, faccia breccia nei cuori dei tanti leoni da tastiera che popolano i social.

Non è il giusto contesto

Non ho guardato Sanremo proprio perché è un festival che dovrebbe essere della canzone d’amore, quindi qualcosa di leggero e spensierato, ma che è diventato solo una ricerca di provocazione e visibilità, quasi a far diventare tutto uno show dell’eccesso. Non metto in dubbio l’importanza di certi argomenti, per i quali tutti dovrebbero essere maggiormente sensibili, ma non lo ritengo il contesto giusto.

Margherita Sulmoni, @corrieredelticino

…che pagliacciata!

Decenni che non lo seguo più. Disgustata dal “non” livello di musica. Mi sembra che più che un Festival della musica sia diventato una gran pagliacciata.

Morena Pescia, @corrieredelticino

Sono un NoSan perché…

Oggi sono un NoSan perché, ma forse da molto tempo è così, non sono più la musica e le espressioni artistiche à farla da padrone ma le infinite e stancanti polemiche, gli scandali, i gossip.Tutto questo ci sta. Non possiamo vivere sempre e solo in modo serio, triste e cupo come in una società di staliniana e putiniana memoria. Ma nel caso di quella italiana mi sembra che, finito Sanremo, poi in tv o sui social si continui comunque con lo stesso andazzo, lo stesso format. In un eterno circo di polemiche, scandali, gossip e urla. Dove chi ieri al massimo poteva scrivere le sue opinioni sulle piastrelle di un vespasiano, oggi grazie ai social diventa un opinionista, un modello da seguire. E il tutto mi sembra quasi voluto, per non vedere o affrontare i problemi più profondi della società. Grazie appunto alla sua enorme visibilità Sanremo dovrebbe, anche in modo leggero, distinguersi dal resto, sempre uguale. La canzone non basta più? E allora che osi in alto e inviti Vloidimir e Vladimir sul palco a stringersi la mano. Invece di aizzare polemiche e odio proponendo Zelenzky che con Sanremo non c’entra nulla. Ecco??

Francesco Mismirigo, @corrieredelticino

Caro Francesco, pure io ho trovato fuori luogo l’idea del video messaggio. Ora sappiamo che ci sarà solo una lettura delle parole di Zelensky. Ciò non toglie che c’è una guerra in corso e tutti noi, come dice bene lei, dovremmo sperare in una stretta di mano in grado di mettere fine al conflitto. Poco importa se diffusa in mondovisione oppure no.

Limitarsi a cantare la propria canzone no?

Mi riferisco alla sceneggiata di Blanco che la prima sera ha distrutto i fiori che coprivano il palco… Dicono che fosse tutto concordato, che anche nel nuovo video del cantante lo si vedere rompere le rose… Ma allora, mi chiedo: se nel video ci fosse stato del fuoco avrebbe incendiato l’Ariston? Limitarsi a cantare la canzone senza fare un teatrino patetico no? Il fatto che fosse in programma mi sembra chiaro visto che è stato l’unico momento della serata in cui sul palco si sono visti dei fiori. Ma è comunque tutto di pessimo gusto.

Morena Ferrari -Robbiani, @corrieredelticino

…che pesantezza!

Io sicuramente non faccio parte della massa. Trovo Sanremo una manifestazione abbastanza ridicola e d’una pesantezza indescrivibile. Ah già le canzoni. Da cestinare. Inoltre strumentalizzare una guerra per fare ascolti è uno schiaffo a chi muore sotto le bombe…

Alex Franciolli, @corrieredelticino

È il Super Bowl di casa nostra

Lo hai visto Sanremo? Chi ha vinto Sanremo? Sarà perché è un evento soprattutto televisivo, sarà perché è nazional popolare, sarà che è un po’ il Super Bowl di noialtri, ma il Festival della canzone è tanta roba. La polemica c’è sempre stata. Ma a Sanremo va bene tutto. Dall’analisi approfondita sulla Costituzione Italian ai seni della Ferragni che scendono le scale più orgogliosi dei tatuaggi del marito Fedez! Sanremo fortunatamente negli ultimi anni ha saputo adeguarsi ai nuovi gusti, le canzoni sono più fresche, più di tendenza, riuscendo così a coinvolgere il pubblico più giovane, anche grazie ai look spesso spettacolari e provocatori degli artisti. Poi che svolti a sinistra che svolti a destra poco importa. Nella prima serata quando ho visto Blanco prendere a calci le rose mi è girata male. Ma poi mi sono detto, dai va bene anche così. Vedere Morandi con in mano la scopa mi ha fatto sorridere. Qualcuno ha scritto «due cose sono infinite: l’universo e la prima puntata di Sanremo, ma riguardo l’universo ho qualche dubbio»…non dimentichiamoci però che al primo posto dovrebbero starci le canzoni…e allora arriveremo tra giovani talenti e vecchie glorie alla fine della settimana in un batter d’occhio tra tradizione politica ed innovazione…tra giochi e forzature dei cantanti stessi nuotando a stile libero in questo evento mediatico unico in Italia visto da milioni di italiani e non solo.  Ma cos’è se non un modo ingegnoso per attrarre il pubblico ed aumentare lo spettacolo?

Valentino Alfano, @corrieredelticino

Caro Valentino, le sue parole sono preziose perché giungono da un profondo conoscitore della musica italiana. Grazie del suo contributo.

Siamo caduti in basso!

È mai possibile che certi comportamenti al festival facciano notizia? E che si dia tanto spazio nei media??? Siamo veramente caduti in basso.

Ruth Celio, WhatsApp

Sanremo non è un buon esempio

Ammetto di non aver né visto né ascoltato niente, a parte la canzone di Marco Mengoni su youtube, (che non mi ha certo entusiasmata) ma presumo che è come sempre..... Dov’è andata a finire la musica orecchiabile ed il Bon Ton?  Credo bene che i giovani e non solo non sappiano nulla di educazione né di musica, se prendono il Sanremo Festival come esempio.

Lisbeth Herlem, [email protected]