Sul treno del sesso tutti col biglietto

Emanuele Gagliardi
Emanuele Gagliardi
01.02.2013 05:30

di EMANUELE GAGLIARDI - Il treno del sesso a pagamento continuerà a sferragliare sul territorio ticinese anche nei prossimi anni. Lo potrà fare seguendo i binari della nuova legge cantonale (il messaggio è stato presentato giorni fa dal direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi). Il convoglio potrà fermarsi solo nelle stazioni (i bordelli) autorizzate e tutti coloro che lo affollano, prostitute e gestori di locali a luci rosse, dovranno essere muniti di regolare biglietto (le autorizzazioni). Altrimenti saranno guai. E i controllori (la polizia) potranno salire per le verifiche del caso in ogni momento. Almeno, così dice la legge, che arriverà tra un anno. Una norma attesa, riparatrice di quella varata nel 2001 che, comunque, qualche merito lo ha avuto: quello di dire basta al miniesercito di prostitute (si parlava più di mille) che esercitavano sfacciatamente in Ticino il mestiere. Senza permessi, senza pagare le tasse, eccetera. Le disposizioni scattate all?inizio del nuovo secolo, comunque, non sono riuscite a regolarizzare in tutto e per tutto questo particolare mondo che ruota attorno ad un?attività lucrativa (la prostituzione), lecita in Svizzera: diverse le zone d?ombra e gli abusi che la recente operazione Domino, condotta dal procuratore generale John Noseda, ha cercato di eliminare. Altro pregio della vecchia legge quello di avere istituito il Registro (per mesi rimasto, comunque, desolatamente vuoto agli inizi) per l?esercizio del meretricio. Adesso si è in attesa della revisione; c?è già chi si lamenta e protesta, augurandosi correttivi che possano mettere tutti sullo stesso piano: chi lavora dentro i bordelli e chi negli appartamenti. L?autorità ha cercato di fare il possibile per il varo di misure in grado di regolamentare, in modo efficace, questo particolare mondo in cui la figura dello sfruttatore è sempre presente. La nuova legge guarda anche alla salute pubblica e prevede visite di controllo periodiche per le prostitute. E i frequentatori di bordelli? Non di rado le malattie (contratte altrove) nei postriboli arrivano grazie a loro. Ognuno, cliente e prostituta, è responsabile delle proprie azioni e scelte, si legge in pratica, tra l?altro, nel messaggio della futura norma. I pendolari del sesso che quotidianamente arrivano in Ticino dalla vicina Italia hanno tirato un sospiro di sollievo. Il treno sul quale salgono ogni giorno non si fermerà. Adesso hanno capito che si stanno individuando nuove stazioni, che dovranno essere situate in zone discrete; anzi, è previsto addirittura nel Sopraceneri un mega impianto a luci rosse (oltre 15mila metri quadrati), una vera e propria cittadella del sesso. Una realizzazione che ha suscitato un coro di vibrate proteste tra quanti non la vogliono. E poi, infine, ci sono loro, gli sfruttatori che possono agire singolarmente, in piccoli gruppi o all?interno di organizzazioni potenti e pericolose, dedite pure al commercio di droga: qui la violenza abbonda. Attorno al mondo del sesso girano somme vertiginose, troppo allettanti per lasciar perdere l?affare, anche se in Ticino è in arrivo una nuova legge. Loro, i criminali appartenenti alla malavita organizzata, probabilmente stanno già studiando il modo per aggirarla, per riuscire egualmente ad intrufolarsi e lucrare sulle spalle di tutti, in primo luogo delle prostitute. La nuova legge parla chiaro: tutti coloro che saliranno sul treno del sesso dovranno avere il biglietto. Occhio, però, a coloro che al posto del biglietto hanno la pistola. Non devono avvicinarsi alla cabina dei macchinisti.