Una certa questione di stile

di CLAUDIO MEIER - Il PS ha scelto i suoi « magnifici sette » e tra loro figura Patrizia Pesenti. Scelta accomunabile a quella della Lega e Marco Borradori, con cui ha condiviso 12 anni in Consiglio di Stato. Una situazione che ribadisce come la prossima campagna elettorale sarà basata molto sulle personalità e avvalora ulteriormente la percezione che anche Giorgio Giudici sarà della partita. Andando verso tempi incerti, è del resto più probabile che l?elettorato sia attirato da nomi rassicuranti e di esperienza. Il PS ha anche deciso di fare questo pezzo di strada insieme al Partito comunista, cedendogli un candidato. Una scelta logica ancor più dal punto di vista strategico che politico. Perché nel 2013 ci sarà di fatto una polverizzazione di liste (oltre ai partiti storici, la novità di Area Liberale e l?Alleingang di UDC e forse dei Verdi) e un equilibrio tale che anche qualche centinaio di voti potrebbe decidere il destino di un seggio, perlomeno nel Legislativo. Ad esempio nelle ultime elezioni del 2008, a Lugano una lista unica PS-PC avrebbe prodotto un numero di voti pari a quello del PPD, e forse una poltrona in più in Consiglio comunale. Nelle sue prime dichiarazioni Patrizia Pesenti ha usato toni e argomenti di chi sa esattamente cos?è la politica reale, quella portata nella stanza dei bottoni. Puntando sul mantenimento e la costruzione del benessere, con ragionamenti sicuramente meno distanti da quelli che animano il tavolo della crisi promosso da Giovanna Masoni rispetto a quelli dei tavoli di sasso sul preventivo cantonale. Ha glissato elegantemente su questioni personali come il ritrovare un Borradori o una Masoni (anche se non Marina), ricordando comunque di aver assaggiato il lato amaro della politica quando nel 2003 si ritrovò «fuori» dal Governo, salvo poi rientrarvi trionfante poco tempo dopo. L?unica questione eventualmente aperta è il suo sdoppiarsi tra il Municipio e il lavoro (non certo minore) a Zurigo. Vero che l?impegno nell?Esecutivo è a metà tempo, ma la complessità dei problemi, proporzionale alla crescita della Città, richiede in realtà una presenza più cospicua. È, del resto, lo stesso problema cui si confronta il leghista Lorenzo Quadri, eletto a Berna in Consiglio nazionale.Decisi i nomi, partirà la campagna elettorale. La scelta cadrà sui programmi oppure sullo scontro (non solo tra partiti, ma anche tra candidati magari dello stesso colore) più o meno aperto? Ricordiamo che quattro anni fa il PS scelse una campagna particolarmente aggressiva contro i municipali in carica, ma la prima a distanziarsi fu proprio la sua candidata Nicoletta Mariolini. Patrizia Pesenti sembra avere la stessa propensione, e anche Marco Borradori finora ha dato prova di un certo stile, lontano da quello del Mattino della Domenica: vedremo se riusciranno a convincere anche gli addetti all?immagine.