Una simpatica ragazza

di EMANUELE GAGLIARDI - Andar per concerti: piace a giovani e meno giovani, interessati ad ascoltare canzoni e musiche che aprono la dispensa dei ricordi o il cassettone del tempo presente, sempre pronto ad accogliere, a braccia aperte, tutte le novità degli artisti del cuore. Trascorrere qualche ora immersi in una magica atmosfera lasciandosi alle spalle i problemi della quotidianità è un diritto sacrosanto. Purtroppo, quelle ore da favola possono, a volte, concludersi lasciando l'amaro in bocca a qualche partecipante all'evento: appuntamento a cui non bisognava assolutamente mancare, anche se a volte è necessario sobbarcarsi una trasferta non indifferente. Il perché dell'amaro in bocca è presto detto: non di rado, a questi appuntamenti in grado di richiamare anche migliaia e migliaia di persone sono presenti pure individui che non vogliono ascoltare musica ma soltanto delinquere, approfittando di un attimo (forse più di un attimo) di disattenzione di qualche spettatore. Ed a questo proposito, ecco, puntuale, un nuovo appello della polizia cantonale che, tramite comunicato, mette sul chi vive coloro che, tra l'altro, decidono di partecipare a queste occasioni di svago in Ticino a cui prendono parte star internazionali o locali. Qualche dato: lo scorso anno, i borseggi registrati in Ticino, nei più disparati luoghi, sono diminuiti rispetto all'anno precedente. In aumento, invece, i furti con destrezza anche se in modo contenuto. I concerti (compresi quelli che si svolgono all'estero) rappresentano un'occasione ghiotta per chi vuole arraffare portafogli e telefonini senza fare troppa fatica. Le cronache apparse tempo fa su alcuni quotidiani italiani parlano dell'uso, tra l'altro, di spray al peperoncino da parte di alcuni malviventi per creare situazioni difficili, di confusione, di malessere, durante le quali mettere a segno i loro colpi. Poi ci sono coloro che utilizzano metodi «tradizionali» per impossessarsi di refurtiva, approfittando di momenti di calca e di disattenzione (o di trance) dovuta agli eventi musicali in corso. Qualche complesso musicale, stanco di assistere a furti di cellulari durante i suoi concerti ha, per esempio, pubblicato su YouTube un tutorial il cui scopo è quello di insegnare ai propri fans come evitare di farsi togliere il telefonino mentre si assiste a rappresentazioni dal vivo. Ben vengano queste lezioni. Tuttavia, per chi non ha l'occasione di navigare in rete e cercare questi filmati, una lettura attenta dei consigli della polizia può essere più di un valido supporto. Prudenza e attenzione restano alla base di un comportamento che serve a cautelarsi. Seguono consigli su cosa portare con sé a livello di valori e dove riporli. Parlando di concerti e cattivi incontri, il pensiero corre indietro nel tempo agli inizi della professione di cronista, numerosi anni fa. Lavoravamo in un quotidiano appena oltre confine. Un giorno, un collaboratore del giornale (fotografo dilettante) si presentò in redazione con appese al collo un paio di macchine fotografiche dicendo che avrebbe potuto coprire lui uno dei numerosi concerti estivi. «Occhio che sembri un albero di Natale», lo ammonì un cronista. Nessuna risposta. Il collaboratore, ricevuto l'ok, partì per il servizio. Tornò a testa bassa: disse che qualcuno, nel pigia pigia, gli aveva rubato una delle sue macchine fotografiche. Poi raccontò come erano andate le cose: vero, c'era stato un pigia pigia. Lui si muoveva a fatica tra la gente per raggiungere il palco. A un certo punto si era trovato vicino una bella ragazza con i capelli rossi che aveva iniziato a parlare con lui. Anche lei diceva di essere appassionata di fotografia. «Pareva simpatica». A un certo punto si era pure offerta di tenergli una macchina fotografica per agevolarlo nei suoi scatti. E la macchina era passata di mano. Per un attimo. Per sempre. Il tempo di fare qualche scatto e la ragazza con la chioma rossa era sparita. Inutili le ricerche. «Se la rivedo la riconosco», disse alla fine il collaboratore a voce alta, rialzando la testa. «Chi – ribatté un collega – la ragazza o la macchina fotografica?».