Ventisei cantoni

Via la mamma e via il papà?

I genitori degli alunni della scuola elementare di Lully nel Canton Ginevra hanno ricevuto recentemente una lettera del direttore in cui si indicava che, quest'anno, anziché festeggiare le mamme e i papà, verrà organizzata una festa per «le persone che amiamo»
Moreno Bernasconi
23.04.2024 06:00

I genitori degli alunni della scuola elementare di Lully nel Canton Ginevra hanno ricevuto recentemente una lettera del direttore che recitava quanto segue: «Con la presente vi informiamo che il corpo docente della scuola ha deciso - viste le tendenze attuali riguardanti l’inclusione dei generi e l’uguaglianza uomo/donna - di non festeggiare le mamme in modo esclusivo durante il mese di maggio bensì, in modo più globale, “le persone che amiamo”. Quest’anno la festa della mamma cade il 12 maggio e quella del papà domenica 2 giugno. La data scelta dalla scuola si colloca fra queste due, vale a dire il 24 maggio. A questa data gli alunni e le alunne prepareranno due regali che potranno, secondo questo nuovo concetto, offrire alle persone che essi o esse amano». La decisione della scuola non è piaciuta al Dipartimento della pubblica istruzione diretto dalla consigliera di Stato liberale Anne Hiltpold.

In un comunicato, il Dipartimento precisa che «non approva in nessun modo l’iniziativa isolata presa dalla Scuola di Lully». Anne Hiltpold afferma che si tratta di un errore di giudizio e chiede alla scuola di tornare sulla sua decisione in modo da preservare la tradizione dei lavoretti preparati nelle scuole elementari per la giornata della mamma e quella del papà. «La Direzione generale dell’insegnamento obbligatorio non era al corrente di questa iniziativa, che non sosteniamo né nella forma né nella sostanza - afferma il comunicato del Dipartimento - Essa non contribuisce in nessun modo alla realizzazione di obiettivi pedagogici o educativi». Purtroppo - ed è il colmo, visto che è direttamente toccata - neanche l’Associazione dei genitori degli alunni della scuola di Lully è stata consultata. Dopo aver ricevuto la lettera, l’Associazione ha voluto incontrare la direzione e l’ha fatta partecipe della propria sorpresa e del proprio disappunto. Alcune mamme non hanno avuto peli sulla lingua: «Questa decisione estrema, in nome dell’inclusione, esclude di fatto le madri e i padri».

La lettera, finita in rete, ha suscitato una ridda di reazioni che deplorano l’iniziativa e la giudicano assurda: «patetica», «grottesca», «poveri genitori, povere madri e padri», «mi sembra di avere le allucinazioni e mi scatta la rabbia». Il filosofo, docente e scrittore ginevrino Jean Romain, autore di numerosi saggi sulla società contemporanea e in particolare della «Lettera aperta a coloro che credono ancora nella scuola» è sceso in campo denunciando la matrice ideologica dell’iniziativa: «Una decisione vergognosa, improntata all’ideologia Woke», l’ideologia della cancellazione. L’ex consigliere nazionale UDC Yves Nydegger ha rincarato in questa direzione: «Si usano i bambini come cavie dell’ideologia Woke».

Le critiche non sono venute soltanto da ambienti conservatori. Lo stesso presidente del partito socialista ginevrino, Thomas Wenger, fa notare che «esiste un attaccamento alla tradizionale festa della mamma: non è opportuno rimettere tutto in questione». Manifestamente - almeno a giudicare dalla valanga di critiche alla decisione della scuola espresse nei commenti alla notizia data dai giornali romandi e dai numerosissimi like che queste stesse critiche hanno incamerato - la misura appare colma. Anche perché l’iniziativa della direzione e del corpo insegnante della scuola di Lully non è isolata come potrebbe sembrare. Già l’anno scorso, in un asilo del Canton Vaud, vicino a Yverdon, era stata presa un’iniziativa simile. La direzione aveva comunicato ai genitori la decisione, vantando in un video i sedicenti meriti dell’inclusione di genere che essa comporterebbe: «Non festeggeremo più la festa della mamma e neppure quella del papà perché oggi le famiglie non sono più composte da una mamma, un papà e i loro bambini».

A quanto risulta, la direzione di quell’asilo ha deciso di abolire la festa della mamma anche quest’anno. «Viste le attuali tendenze» - come recita la lettera della scuola di Lully - entro quanto tempo qualche direttore di scuola mostrerà un video che propone di bandire finalmente anche il discriminatorio Quarto comandamento, che recita: Onora il padre e la madre?