Vincenti e perdenti

Sul suo profilo Instagram si presenta come un vegano a cui piace viaggiare, giocare a pallone e attirare l’attenzione delle ragazze. Come instagrammer con oltre un milione di follower guadagna sui 255.000 euro l’anno, poco meno di un nostro consigliere di Stato. Non sono cifre stratosferiche per quell’universo parallelo dai confini indefinibili (una Ferragni ante pandoro benefico volava ben più in alto, così come chi mostra i piedi su OnlyFans), ma ugualmente Asia, da microinfluencer del lago e content creator, non riesce a nascondere una certa invidia per questo bel tomo che si chiama Roscoe. Roscoe Hamilton, per la precisione. È infatti il bulldog del pilota Lewis Hamilton che sta per debuttare in Formula 1 con la Ferrari. Roscoe, che da anni accompagna Lewis alle gare, è ora stato presentato ufficialmente a Maranello. Finanziariamente è indipendente avendo un’agenzia che cura le sue compagne pubblicitarie da cui trae i profitti. Un vincente. L’invidia di Asia è quasi rabbia. Lei che, per sbarcare il lunario da microinfluencer, deve navigare sul battellino per pescare dal Ceresio chicche e cicche da servire alla sua community, si sente una perdente, non riesce a mandar giù che un cane possa spassarsela così, con quella faccia tosta. Beh, il mondo è pieno di ingiustizie, di vincenti e perdenti, e il moralismo non serve, perché il bulldog che fa soldi è il prodotto di una società modellata da chi serve e consuma cicche, dove domanda e offerta hanno le stesse responsabilità, le ho risposto. Piccole cicche nel piccolo mondo, grandi cicche nel grande mondo. Qui la mia amica ha perso le staffe e, udita sino a Caprino, si è messa a ululare che mentre Trump e Putin fanno e disfano sull’Ucraina con l’Unione europea imbambolata noi siamo qui a parlare di Roscoe. E allora? Sono convinto che Roscoe potrebbe dare il suo contributo, né più né meno di tanti altri che dibattono di geopolitica con pose sussiegose. A volte ho l’impressione che persino il mulo - quello del Barbera - possa dire la sua a tradimento. In fondo il grande caos è anche pieno di umorismo. Dopo che Trump ha lanciato il MAGA - «Make America Great Again» - è arrivato Musk con il MEGA - «Make Europa Great Again» - per spiegare agli europei ciò che devono fare (e ai tedeschi, in vista delle elezioni di domani, che devono votare l’estrema destra cui ha mandato il suo «Grüezi mitenand» anche il nostro Ueli Maurer che speriamo torni in letargo). Perché il signor Tesla deve rompere le balle in casa altrui? Il vice di Trump, Vance, un altro che spiega da dove spunta il sole, alla recente conferenza di Monaco ha invitato gli europei alla pazienza con una battuta: «Se la democrazia americana può sopravvivere a dieci anni di rimproveri di Greta Thunberg, voi potete sopravvivere a qualche mese di Elon Musk». In risposta ai MAGA e ai MEGA, in Italia Marco Rizzo, un passato da comunistone e oggi coordinatore di Democrazia sovrana e popolare, partito sovranista per taluni fascistoide, ha ironicamente proposto di creare il movimento «Fare l’Italia Grande Ancora». Asia mi ha proibito di scrivere l’acronimo che rispecchia la vigorosa passione, un po’ berlusconiana, di cui Rizzo s’è sempre gloriato. Nonostante tutto, il morale resta dunque alto e in mezzo a tanto umorismo c’è scappato anche il sogno mediorientale di Trump della Riviera di Gaza, battuto però sul tempo da Badaracco che aveva già inventato Lugano Riviera, dove Roscoe farebbe il suo bel figurone. Lui vince sempre.