Cos’è il coraggio (e la vigliaccheria): una puntualizzazione necessaria

Il Lorenzo Erroi (con due «r»), commentatore che imperversa sulle colonne de «LaRegione» e che normalmente si caratterizza per il suo tono iper-critico nei confronti di tutti i governi dell’universo (ma soprattutto di quelli non di sinistra e in modo particolare per i ministri svizzeri non di sinistra), questa volta ha fatto – come si suol dire – un «uovo fuori dalla cavagna ». Sul giornale bellinzonese delle formiche rosse ha fatto un panegirico del consigliere federale Ignazio Cassis, dipingendolo quasi come un eroe (con una sola «r»). Ne ha vantato il coraggio per aver deciso, assieme ai suoi colleghi di Governo, di adottare delle sanzioni economiche molto incisive nei confronti della Russia per l’invasione dell’Ucraina, allineandosi in tal modo alle sanzioni adottate dall’UE e superando a pie’ pari le remore a causa della neutralità svizzera. Grossomodo anche altri commentatori, per esempio sul CdT Costantini, hanno espresso lo stesso concetto.
Personalmente non ho nulla contro Cassis, per il quale ho anche una certa simpatia. Però cerchiamo di essere oggettivi (e, come dicono i tedeschi, «nüchtern », cioè sobri): qui il coraggio c’entra poco. La verità è che il governo svizzero ha valutato che gli inconvenienti, che la Svizzera poteva aspettarsi da parte della coalizione occidentale in caso di mancata adozione delle sanzioni da parte nostra, superassero quelli che realisticamente si possono temere da parte della Russia di Putin. Insomma: guardiamo le cose con un po’ di distacco! Domanda scomoda: il Consiglio Federale avrebbe preso questa decisione se la Russia fosse nostro diretto confinante (poniamo: a nord) e se il Paese da essa attaccato si trovasse a ovest (leggasi: Francia)? Secondo me, sicuramente no.
Ciò non toglie nulla al fatto che l’invasione russa dell’Ucraina sia assolutamente da condannare. Dirò di più: forse è la prima volta, dai tempi della «guerra dei 6 giorni» del 1967, che mi è venuto di pensare che sarei persino pronto ad arruolarmi in difesa dell’Ucraina attaccata! Le esternazioni di coraggio che abbiamo visto in televisione da parte di innumerevoli semplici cittadini ucraini quasi inermi, disposti anche a morire per difendere il loro Paese e la loro libertà, mi hanno molto commosso. Si tratta di un popolo coraggioso, coraggio ancorato a saldi e semplici principii. Speriamo che questo popolo non sia indotto a credere il contrario degli europei occidentali e degli americani, che per contro non si può dire si siano comportati coraggiosamente. Questi ultimi in favore dell’Ucraina hanno donato finora soprattutto parole, ma pochi aiuti concreti, e tantomeno sono pronti a soccorrere militarmente l’Ucraina! Speriamo che ciò non causi un troppo grande disinganno degli ucraini sull’Occidente, da loro visto sotto la luce degli ideali democratici, ma che in realtà potrebbe palesarsi sotto le spoglie dell’opportunismo e della vigliaccheria. Infatti: finché non costava niente, si è incoraggiato il governo ucraino a tenere una linea dura nei confronti di Putin, ma quando è arrivato il momento del prestare appoggio concreto USA e Paesi europei si sono defilati e hanno lasciato gli Ucraini da soli a sbrogliarsela. Soli e in condizioni di debolezza, come Davide contro Golia. E, perdipiù, sotto i nostri occhi attraverso le televisioni che seguono l’avanzata dei carri armati russi in tempo reale: una cosa insopportabile! Nel 1939 il blitzkrieg germanico contro la Polonia prima e la Francia poi, tanto per fare un confronto storico, perlomeno non ci veniva offerto in uno spettacolo continuo ora per ora! C’è qualcosa di orrendamente insopportabile in questa società della comunicazione digitale in grado di trasmettere all’istante le cose orrende che avvengono in tutto il Globo, ma incapace di fare qualcosa per farle cessare.