L'editoriale

La fake news del giornale che ha fatto il suo tempo

Il giornale di carta, persino dal punto di vista tecnologico con la sua declinazione nel formato e-paper, sempre più apprezzato, resta ancora insuperato
Paride Pelli
11.11.2025 06:00

C’è una fake news che circola da anni e che non si ha mai il coraggio di smentire fino in fondo per non fare la figura di quelli un po’ troppo conservatori e restii all’innovazione: che i giornali di carta abbiano fatto il loro tempo, o quasi, e che adesso le notizie fresche e croccanti le si trovano solo navigando nell’universo dei social media. È una fake news con la quale ci confrontiamo ogni autunno quando lanciamo la campagna di abbonamenti per il Corriere del Ticino, chiedendoci quale sia il modo migliore di proporre ai lettori un altro anno insieme all’edizione cartacea del nostro giornale. Come tutte le fake news è dura a morire. La realtà è che il giornale di carta, persino dal punto di vista tecnologico con la sua declinazione nel formato e-paper, sempre più apprezzato, resta ancora insuperato. In un attimo, in qualsiasi luogo ci si trovi e senza timore di batterie scariche, con un solo colpo d’occhio alla prima pagina si ottiene il senso complessivo della situazione del territorio in cui si abita e del mondo. Come nello slogan della campagna di quest’anno: pensare globale e leggere locale. Cosa c’è di meglio?

Il cartaceo resta imbattibile anche per un’altra ragione: dopo la prima pagina, possiamo inoltrarci a nostro piacere tra gli argomenti che più ci interessano con una calma dello sguardo e dell’attenzione che ci permette di assorbire senza frenesie e distrazioni quello che più ci è utile per la nostra vita e il nostro lavoro. C’è chi dice che la lettura del giornale è la preghiera del mattino dell’uomo laico: considerazione forse azzardata. Di certo, lo sfoglio di un giornale di carta è un momento di informazione e di riflessione ancora senza pari, poiché non impostato su quella velocità e quella fretta che ci fanno dannare durante tutto il resto della giornata, sempre più frenetica. Il merito, oltre che del supporto cartaceo, è nella gerarchia grafica con cui vengono presentate le notizie: essa è verticale e non orizzontale. Il Corriere del Ticino è un giornale dove non ci si perde. Ogni giorno la sua lettura, in primis per chi lo pensa, lo organizza e lo scrive, è un piccolo ma completo viaggio nel nostro cantone e nei suoi agganci con il mondo. Un momento di vita condivisa fra chi ha raccolto e raccontato le storie del giorno e chi le sta leggendo. È il giornale di un cantone unito, e con una tradizione.

Da questo punto di vista, anche per il prossimo anno manterremo come sempre le promesse: cronaca comunale, cantonale e svizzera al primo posto, riferite con indispensabile spirito glocal. Il Ticino è infatti collegato al resto del mondo in mille modi economici, culturali e sociali: per questo, in termini informativi, anche grazie all’integrazione della Domenica nel giornale del sabato, ai nostri lettori non mancherà nulla di locale e nulla di globale. Servizio completo. Sia riguardo la cronaca sia riguardo gli approfondimenti, inclusi quelli geopolitici, sempre più di attualità. E in un’ottica, appunto, di apertura, introdurremo nuove firme di commentatori e analisti (di alcune abbiamo già iniziato a pubblicare gli interventi) e offriremo, in accordo con la Neue Zürcher Zeitung, Le Temps e The Economist, anche alcuni articoli di loro produzione: gli abbonati al Corriere del Ticino avranno così la possibilità di leggere in italiano articoli affini, per stile e contenuti, alla nostra realtà nazionale. Si torna un poco, insomma, allo spirito degli anni Sessanta, quando il nostro giornale era diretto da Guido Locarnini, cui era stato affidato il compito di «aprire» il Corriere del Ticino al mondo. Operazione a nostro parere necessaria anche oggi, con tutti i supporti delle nuove tecnologie informative, ma senza restarne posseduti. L’ultima battuta è sulla nostra indipendenza, come da aggettivo sotto il nome della testata: non saremo neutrali, saremo liberi. Avremo il nostro stile di pensiero e di analisi, prenderemo posizione sui temi, non solo politici, e faremo riflettere. Il Corriere del Ticino sarà sempre più, allo stesso tempo, un giornale di informazione e di opinione. Davvero, gli abbonati del prossimo anno troveranno su queste pagine non poche sorprese.