L’ingrato mestiere del figurante

SANREMO - Le imponenti misure di sicurezza attorno al Festival sono una delle prime cose che si notano quest’anno a Sanremo: per avvicinarsi all’Ariston è necessario infatti sottoporsi a controlli simili a quelli aeroportuali; ogni lasciapassare viene sistematicamente scansionato dai tantissimi addetti e anche il semplice transito nelle zone «calde» del centro è regolato in maniera precisa e attenta, con zone adibite all’ingresso e altre riservate unicamente all’uscita. Non parliamo poi dei biglietti per assistere alle varie serate: oltre che carissimi sono tutti rigorosamente nominali e cedibili unicamente dopo aver effettuato un complicato iter burocratico. Iter che sta provocando non pochi problemi agli organizzatori: la difficile procedura per cedere i biglietti acquistati o ricevuti a vario titolo, già martedì, nella prima serata del Festival, ha infatti rischiato di provocare enormi «buchi» in platea, con un grave danno di immagine per la rassegna. Per cui, in fretta e in furia, gli organizzatori si sono visti costretti ad ingaggiare un vasto numero di figuranti: persone il cui compito è presentarsi ben vestiti a teatro, attendere che inizi lo spettacolo e, solo a quel punto, fiondarsi sulle poltrone rimaste vuote, magari sfoggiando un bel sorriso di circostanza di fronte alle implacabili telecamere. Ma che devono essere ugualmente pronte a ritornare dietro i pesanti tendaggi a lato della sala, nel caso i legittimi occupanti delle sedie dovessero presentarsi in ritardo o tornare in sala dopo una tappa alla toilette. Un mestiere ingrato, insomma, ma che, per la gloria della tv, qualcuno deve pur fare...