Non esiste nessun controprogetto

A proposito dell’iniziativa “SÌ alla protezione dei fanciulli dalla pubblicità del tabacco” che sarà sottoposta al giudizio del popolo il 13 febbraio 2022 non esiste nessun controprogetto da parte del Consiglio Federale come invece parrebbe dai servizi trasmessi da rsi.ch e sventolato dal comitato avverso all’iniziativa (compreso il contenuto della brochure informativa), notoriamente sostenuto dalla Philip Morris (fonte: nau.ch, 8 gennaio 2022). Esiste solo la Legge tabacco approvata in ottobre 2021 che dopo un tira molla di 5 anni è stata annacquata e ha dimenticato di proteggere la fascia più vulnerabile – i giovani - permettendo alle multinazionali del tabacco di continuare a mirare ai clienti futuri attraverso la pubblicità nei punti di vendita – spesso vicino ai dolciumi – internet e piattaforme per i giovani, cicche a forma di sigarette finte, festival, ribassi e offerte speciali per gli adulti ma ben sappiamo come è facile eludere il “divieto di vendita ai minori di 18 anni..
L’iniziativa non mira a un divieto generale della pubblicità del tabacco ma unicamente non vuole più dare la possibilità di fare quella rivolta ai giovani.
Con queste contropubblicità – indotte dal Consiglio Federale – si fa una cattiva informazione e si induce gli elettori alla confusione. Non esiste nessun controprogetto a meno che si voglia considerare come tale la neo legge sul tabacco adottata in ottobre 2021.
In Svizzera la pubblicità del tabacco, la promozione della vendita e la sponsorizzazione sono onnipresenti. L’industria del tabacco applica strategie molto sottili volte ad attirare l’attenzione del pubblico destinatario. Nella classifica della “tobacco Control Scale in Europe” per il 2017, la Svizzera occupa soltanto il 21esimo posto su un totale di 35 Stati. Nel campo “Misure contro la pubblicità per il tabacco” la Svizzera ha ottenuto soltanto 2 punti su 13: si tratta del peggior risultato in questa categoria.
Non è vero che togliendo la pubblicità del tabacco la cultura e lo sport ne risentirebbero. Esempi rilevanti possono dimostrare esattamente l’opposto: Il Film-Festival di Locarno ha abbandonato la sponsorizzazione del tabacco già dal 1992. Dal 2011 il torneo di tennis Swiss Indoors e dal 2013 il festival di musica Baloise Session hanno nuovi sponsor e vanno in scena con successo anche senza il sostegno dell’industria del tabacco. Nei Cantoni di Soletta e Vallese è già in vigore un divieto cantonale ma ad esempio l’open air Gampel non ne risente.
Si tratta di scegliere tra i soldi che vanno all’industria del tabacco e la salute dei nostri giovani che alla fine si ripercuote sul portamonete di tutti.
Abbiamo già avuto il caso Dubai 2020 ove la presenza svizzera doveva essere sponsorizzata da 15 milioni di franchi della Philip Morris. In questo caso era prevalsa la ragione.
Non si capisce bene il gioco del Consiglio Federale e del Parlamento. Da che parte stanno? Sono interessati alla protezione dei fanciulli e dei giovani in generale dalla pubblicità del tabacco? Nella Legge sui prodotti del tabacco, infatti, il Consiglio federale e il Parlamento continuano ad autorizzare le forme di pubblicità che raggiungono i bambini e gli adolescenti, spingendoli a consumare tabacco ed esponendoli ai suoi effetti nocivi. Ora l’ultima parola spetterà al popolo. In votazione c’è solo l’iniziativa e nessun controprogetto e nemmeno la Legge tabacco che è già legge ed entrerà in vigore nel corso del 2022.
Alberto Polli, presidente dell’Associazione Svizzera Non-fumatori