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Passi dalla galleria del San Gottardo? Allora paga!

Colonne chilometriche: ci vuole un pedaggio per risolverle? Il balzello non rischia di tagliar fuori il Ticino dal resto del Paese? SCRIVETECI! [email protected] - Whatsapp 079 674 95 21
Prisca Dindo
24.05.2023 06:00

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Ci risiamo. L'esodo dei vacanzieri diretti a sud in occasione del ponte dell’Ascensione è stato massiccio e l’autostrada A2 è andata di nuovo in tilt. Il film è sempre lo stesso: più le auto si incolonnano ai portali della galleria del San Gottardo, più il caos contagia le strade ticinesi, e gli interminabili cantieri che intralciano l’A2 non aiutano a smaltire gli ingorghi. La situazione è difficile e rischia di far saltare i nervi agli automobilisti imprigionati nelle colonne, e alla popolazione leventinese ed urana, costretta a sorbirsi rumori e gas di scarico al di qua e al di là del San Gottardo. La festività del 18 maggio è ormai alle spalle. Tuttavia domani arriveranno la Pentecoste del 29 maggio e il Corpus Domini dell’8 giugno. Poi tornerà l’estate con le vacanze programmate. Il problema non riguarda più soltanto i due Cantoni che condividono gioie e dolori del tunnel, bensì tutta la Svizzera motorizzata che a ogni primavera si riversa a sud in cerca del sole mediterraneo.Nei giorni scorsi Corina Gredig, la consigliera nazionale zurighese dei Verdi liberali, ha lanciato dalle colonne del Blick una proposta non del tutto nuova, ma che oggi suscita un polverone di polemiche. Per risolvere la paralisi della circolazione, propone l’imposizione di un pedaggio quantificato sulla base del flusso di auto: maggiore è il traffico e più si sborsa. Con questo sistema, il tunnel autostradale non sarà più gratuito, ma costituirà un privilegio solo per gli automobilisti disposti a pagare il «biglietto d’entrata».Corina Gredig starebbe già preparando un tariffario direttamente proporzionale all’intensità del traffico al momento del passaggio, con qualche eccezione per non penalizzare troppo gli urani e i ticinesi. Prima di lei, il Parlamento del canton Uri, aveva approvato all'unanimità una mozione, per chiedere a Berna di imporre a chi vuole passare sotto il San Gottardo non una tassa, bensì l’obbligo di una riservazione online. Chi prima arriva meglio alloggia. Un sistema digitale che autorizza il transito soltanto all’orario prenotato: se un'automobilista non giunge in tempo o non si annuncia, non potrà fare altro che mettersi in coda ad aspettare che si liberi un turno. Una proposta che non ha convinto gli esperti e gli specialisti della mobilità. Sulla necessità di introdurre un pedaggio per attraversare la galleria del San Gottardo si è pronunciato anche il Consigliere di Stato Norman Gobbi. «Secondo me – ha dichiarato ai colleghi di Radio Ticino - una riflessione sulla proposta sarebbe necessario farla». Il ministro leghista ha spiegato che si potrebbe approfondire le soluzioni già in vigore nei Paesi vicini, come ad esempio quelle introdotte dall’Austria, dove vige un sistema di dosaggio che, in certi periodi dell’anno, limita a trecento veicoli all’ora il passaggio dei camion sull’asse del Brennero. Adesso la questione è finita sul tavolo del Consiglio di Stato grazie ad un’interpellanza presentata dai deputati verdi liberali  Massimo Mobiglia e Sara Beretta Piccoli. Parallelamente alla loro interpellanza i Verdi liberali hanno lanciato una petizione denominata «Basta colonne al Gottardo» per appoggiare l’introduzione del pedaggio.Tuttavia, come ricordava Gianni Righinetti dalle pagine del nostro giornale, la libertà di spostarsi liberamente all’interno della Confederazione è un principio fondante del nostro Stato di diritto che non permette deroghe.Inoltre c’è chi teme che la proposta si trasformi in un boomerang per noi ticinesi. «In caso di pedaggio, il nostro sarebbe l’unico Cantone della Svizzera raggiungibile in autostrada dal resto del Paese solo pagando un balzello. Evidentemente – scrive Lorenzo Quadri sulle pagine del Mattino della Domenica - chi se ne esce con queste pensate ritiene che il Ticino non sia poi tanto svizzero». Vi abbiamo chiesto come uscire dal caos viario e su cosa secondo è meglio puntare. Qui sotto trovate tutte le vostre risposte, in parte pubblicate sull'edizione di sabato del nostro giornale. Buona lettura. 

 

MARCO SOLARI HA RAGIONE

Sono molto d'accordo con il Signor Marco Solari. Dobbiamo renderci conto che il turismo, anche quello svizzero, è molto importante per il Ticino è pretendere che tutti vengano in treno è utopico. Inoltre è sempre facile dire ad altri di non utilizzare la macchina per andare in vacanze ma poi portano i figli a scuola, anche se si trova a 500 m da casa o c'è il bus , e questo tutti I giorni! Vanno in Italia a fare spese e il percorso è doppio se non triplo rispetto alla Migros o Coop più  vicina...

Ps: Sul CdT del 27 maggio la Signora Ursula Moncagatta scrive che in Austria I pedaggi li  pagano solo gli stranieri ma questo non è vero; ho parenti in Tirolo e tutti pagano il pedaggio (es. Galleria dell'Arlberg) anche gli austriaci.

Barbara Graf

 UNA CORSIA SOLO PER TARGHE SVIZZERE

Credo che il problema principale sia rappresentato dalla classe politica a Berna, che sotto pressione estera non vuole “penalizzare” in maniera eccessiva i cittadini europei che transitano dalla Svizzera (purtroppo la soluzione più semplice per bypassare questo problema rappresentata dall’aumento del costo della vignetta autostradale è stata rifiutata dalla popolazione).Una soluzione a tale problema potrebbe essere un pedaggio per passare in galleria (con una riduzione pensata per chi porta targa Svizzera o ha una dimora in Svizzera). Di conseguenza si potrebbero abbassare per esempio le tasse di circolazione. Ci sarebbe però il rischio che il numero di veicoli/ora non scenda. La mia soluzione preferita e “anticonformista” sarebbe quella di creare una corsia esclusiva per chi porta targhe svizzere o ha dimora in Svizzera (insomma chi direttamente o indirettamente paga delle tasse in Svizzera). Anche questa soluzione forse non ridurrebbe il numero di veicoli/ora ma almeno per uno svizzero viaggiare all’interno della Svizzera non sarebbe più un’odissea.

Andrea Di Giacopo

COORDINIAMO MEGLIO LE VACANZE

Suggerisco una soluzione che risolverebbe il problema delle colonne al Gottardo e che non costa quasi nulla:  coordinare i weekend prolungati e l’inizio delle vacanze tra le diverse regioni e cantoni della Svizzera. Spalmando gli esodi su più giorni evitando le classiche punte con traffico congestionato, che generalmente durano comunque solo un giorno.

Diego Glaus

LE STRADE SONO VICINE AL COLLASSO

La storia del pedaggio è sul tavolo del Consiglio di Stato da anni. Ci vuole poco a trovare una soluzione, basta volerlo. Non sono neanche d’accordo con Gianni Righinetti che spostarsi liberamente è un diritto fondamentale del nostro Stato di Diritto questo valeva forse anni fa ma ora il traffico è aumentato e noi tutti ne paghiamo le conseguenze e non solo traffico in autostrada ma su tutto il territorio cantonale, dove le sono strade intasate e i mezzi pubblici fanno fatica a passare. Ci sono cantieri dappertutto. A Lugano circolare in città é  una lotteria.

Liliana Oppliger -Beck

NON FACCIAMOCI MALE DA SOLI

La proposta di un pedaggio al Gottardo, non può essere la risoluzione ai problemi: al contrario, è una misura che ci riporta a quella mentalità paternalistica e accondiscendente che in passato non ha fatto che penalizzare il nostro territorio. Il pagamento di un pedaggio andrebbe infatti a creare una barriera e a diffondere la percezione di uno scollamento del Ticino dal resto della Svizzera, visto che si tratterebbe dell’unico Cantone in cui l’accesso sarebbe regolato in questo modo. Le risonanze politiche di quella che vorrebbe essere una soluzione pratica sarebbero quindi profonde, e non gioverebbero affatto alla nostra posizione a livello nazionale. Ma perché ci vogliamo fare male da soli ? Non dimentichiamoci poi di quanto sia irrealistica a livello giuridico l’ipotesi di un’esenzione al pagamento per i residenti in Ticino e Uri. Forse, e lo posso dire per la mia esperienza nell’ambito del turismo, dell’economia e del management culturale, dovremmo anzitutto avanzare proposte che facciano sì che il San Gottardo non sia percepito come una frontiera nazionale, ma come una porta verso un’altra parte della Svizzera tutt'altro che periferica, culturalmente ricchissima e indispensabile per la Confederazione. E pensando  al problema pratico delle code da un’ottica moderna e sostenibile, favorendo ulteriormente l’uso di mezzi pubblici, le partenze in settimana, le vacanze differenziate. Lavorando con intelligenza sulle abitudini quotidiane, perché è da lì, anzitutto, che può derivare un cambiamento positivo anche per la nostra viabilità.

Marco Solari

MEGLIO UNA “EXPRESS LANE”

Quando, anni fa, ho soggiornato a Chicago (USA) per lavoro, ho visto come avevano risolto un problema simile riguardante una tratta autostradale ove il problema era quotidiano e non solo nei fine settimana o giorni simili.  La mattina da fuori città verso Chicago veniva creata al centro della carreggiata tramite una lunga catena di cinsini (conetti delimitatori), un'allargamento a sinistra della larghezza della strada. La sera questa stessa catena di coni veniva spostata di nuovo verso sinistra nella direzione Chicago periferia. In pratica nei momenti di grande traffico si viaggiava su quattro  corsie e si lasciava due corsie nella direzione opposta meno trafficata. Inoltre al centro si creava, sempre nelle due diverse direzioni, una Express Lane per chi faceva la tratta senza uscite intermedie. Quando una direzione era intasata l'altra solitamente era molto meno frequentata.Sul Gottardo si potrebbe fare la stessa cosa spostando l'utilizzo della corsia di sorpasso alla direzione opposta a seconda del traffico previsto, che diventerebbe una Express Lane. In accompagnamento sarebbe da prevedere una moderazione della velocità del traffico che sarebbe in ogni caso ben accettata considerata la scorrevolezza del traffico. Per inciso una operazione simile potrebbe essere pensata tra Chiasso e Lugano per il traffico mattutino e e serale. Ps: Il pedaggio? È la classica soluzione non soluzione.

Giuseppe Marzagalli

QUANTI INTERROGATIVI…

Chi fa il pedaggio? Come gestire la variante della prenotazione che permetta anche l'attraversamento? Chi deve aspettare dove lo fa? Creiamo delle aree di sosta come per i camion? Dove? Chi lo gestisce? Con quale capacità, considerando che le autovetture sono nettamente superiori al traffico pesante? Si predilige il traffico delle persone o quello delle merci?Ampliare l'infrastruttura stradale di accesso al tunnel per gestire i terrificanti caselli che ognuno di noi ben conosce già solo per andare nella vicina penisola? Già ora è quasi impossibile accennare alla necessità di ampliare a 6 corsie la A1, immaginiamoci a quali insurrezioni (legittime ed ideologiche) saremo confrontati. Di fondo non credo che ci sia una soluzione a breve termine e logisticamente attuabile.Almeno che...Almeno che si prenda in considerazione la modifica costituzionale sull'aumento delle capacità di transito attraverso le Alpi. Tutto è fattibile; come è stata accolta l'iniziativa a suo tempo, allora credo che si possano avviare le consultazioni per un'ulteriore modifica costituzionale in questo senso.L'infrastruttura è quasi pronta. Una volta terminato il risanamento della vecchia canna del San Gottardo, avremo due canne funzionanti entrambe a doppio senso di marcia. Apriti cielo a questa proposta! Però è una proposta da prendere comunque in considerazione, da valutare e mettere sul classico tavolo senza pregiudizio alcuno. Poi potranno prendere avvio i dibattiti...Perciò, a breve e per un bel pò, ci dobbiamo rassegnarci al fatto che la gente continuerà a spostarsi in autovettura e che le merci non vengono trasferite sulla rotaia. Ah, ancora oggi "paghiamo" la scellerata scelta di avere accettato una tariffa di transito per gli autocarri che è ridicola (da 340 Euro per la categoria tariffaria 1 a 250 Euro per la categoria tariffaria 3). Diciamo ridicola ai miei occhi...

Lorenz Pascucci

NON NE POSSIAMO PIÙ

Vi scrivo con cognizione di causa, trascorrendo almeno due mesi estivi a Piotta, nel chalêt dei bisnonni.La convivenza con il traffico di transito è al limite della sopportazione, soprattutto durante i weekend, l'alternativa CUPRA non funziona perchè non è stata comunicata bene. Per quanto riguarda il pedaggio sono molto favorevole, bisogna agire contro l' inquinamento e il rumore per i residenti, contro le colonne chilometriche che bloccano tutto il Ticino, altro che collegamento con la Svizzera interna. Ora siamo tagliati fuori. Trovare una formula diversa per gli svizzeri e turisti esteri che rimangono in Ticino/CH. Spremere le meningi cari politici. Questa situazione è super negativa per tutti i Ticinesi, turismo compreso.

Athos Cassi

FACCIAMO COME L’AUSTRIA

A mio avviso sarebbe auspicabile prevedere un pedaggio per il San Gottardo, come avviene per tutti gli altri tunnel in Europa. Bisognerebbe fare come in Austria, dove solo gli stranieri pagano il pedaggio per i tunnel, in quanto i cittadini già pagano le tasse per mantenere la rete stradale.

Ursula Moncagatta

NO AL PEDAGGIO; SÌ ALLE NAVETTE

In tempi lontani si potevano caricare le macchine sulla navetta delle FFS tra Airolo e Göschenen, che dall'apertura della galleria nel 1980 non esiste più.Mi si dice che non possa essere riattivata per "problemi logistici". Ma quali? Quelli che risolvono al Lötschberg e alla Vereina?Rimettiamo una navetta che parta da Amsteg e arrivi ad Airolo - o addirittura Pollegio? Non potrà costare un occhio della testa e pur di evitare due ore di coda, è una variante da approfondire. Altro che le "slot time" che degli ingegnosi urani proposero poco tempo fa...Ascoltando la radio, quale variante all'A2 viene proposto di istradarsi sulla A13. Sicuramente lieti i grigionesi di saperlo, così gli ingorghi si trasferiscono al San Bernardino.Nessuno però non è mai stato in grado di spiegare per quale ragione non deviare, rispettivamente consigliare al flusso di salire sul passo del San Gottardo, anche per questioni di marketing. Ma (con Andermatt) non passa come destinazione turistica? Una fermata sul colle (o anche prima al Mätteli...), alcune fotografie e una consumazione a favore di un piccolo introito per l'economia locale...ma disturberà che il passo si trovi su territorio ticinese?Dulcis in fundo, basta con le richieste finanziarie per chi usa la galleria. In primis è già stata pagata coi dazi sulla benzina e secondariamente, gli stranieri hanno pagato la loro vignetta alla frontiera. Situazione da non paragonare all'Austria dove le gallerie sono gestite privatamente.Purtroppo mi sa tanto che nessuna di queste proposte verrà realizzata, ma mi piacerebbe conoscerne le ragioni, oppure, le scuse.

Giorgio Keller

SÌ AL PEDAGGIO, MA CON QUALCHE ECCEZIONE

Totalmente d’accordo con il pedaggio anche se farei le seguenti eccezioni: Niente tassa per urani e ticinesi, come pure per chi possiede un’abitazione primaria o secondaria nel canton Uri o in Ticino.  Esentati pure i turisti in vacanza in Ticino e nel canto Uri per più di una settimana. Insomma sono convinto che si può trovare una via di mezzo affinché il Ticino non sia troppo restrittivo.

Michel Akai

IL PEDAGGIO SERVE A NIENTE

A mio avviso l’introduzione di un pedaggio specifico creerebbe, per evidenti ragioni, problemi di traffico non dissimili dagli attuali.Non essendoci poi valide alternative, anche pedaggi salati probabilmente dissuaderebbero solo pochi automobilisti stranieri… Unica valida alternativa è aumentare la vignetta ad almeno CHF 100.-, peraltro recentemente, ed a mio avviso, irragionevolmente respinta dal Sovrano. Così facendo almeno si rimpinguerebbero le casse della Confederazione e forse si avrebbe un seppur modesto effetto dissuasivo!

Luca Rossi

UNA PEDEMONTANA SVIZZERA

La questione è molto semplice: ci vorrebbe un pedaggio con telecamere tipo autostrada Pedemontana ( costo tipo dieci franchi a passaggio da far valere anche per il San Bernardino e altri tunnel) e targhe svizzere esenti perché noi paghiamo una tassa di circolazione annuale già molto cara.

Roberto Luisoni

CHI INQUINA DEVE PAGARE!

Spero che finalmente la Svizzera decida di richiedere un pedaggio ai tanti che ogni giorno sfruttano gratuitamente questo comodo canale nord-sud. Dall'inaugurazione della galleria del Gottardo nel 1980, giornalmente sono transitati tra i 10000 e i 20000 veicoli. I danni causati da questo incontrollato traffico gravano da oltre quarant'anni sui Cantoni confinanti e su tutto il Ticino, contribuendo massicciamente a peggiorare la già pessima qualità dell'aria, soprattutto nel Mendrisiotto, dove il serpentone automobilistico si incastra nell'imbuto creato dalla conformazione territoriale dell'ultimo tratto del nostro Cantone.Perché tutti i principali tunnel autostradali sono a pagamento tranne il Gottardo? Che peraltro è stato il tunnel più lungo del mondo per 20 anni?È tempo che chi inquina paghi!

Lara Mantovani Pellegri

UNA VIGNETTA SETTIMANALE, PERCHÉ NO…

Un pedaggio al San Gottardo così come la vignetta per 10-15 giorni? Andrebbe fatto assolutamente. D’altronde già in Francia Austria e sicuramente altrove si paga per attraversare gallerie. Una vignetta autostradale più conforme (si potrebbe aumentarla a 60-70 fr ( i 100 proposti erano troppi) e introdurre vignette di 15 giorni e tassa per passaggio al San Gottardo.  

Francesca Pressan

COSÌ RISANIAMO LE CASSE CANTONALI

Assolutamente sì, bisognerebbe pagare un pedaggio per passare attraverso galleria autostradale del S.Gottardo! Questo non porterà ad una riduzione del traffico, perlomeno tangibile, ma porterà sicuramente una ventata d'aria fresca nelle casse dello stato e maggiore occupazione lavorativa! Gli introiti ricavati potrebbero essere spesi per la sanità, per risanare l'AVS, per ammodernare le infrastrutture autostradali della Confederazione (compreso il raddoppio del Gottardo) e per promuovere programmi d'incentivazione verso una mobilità green! Inoltre, sarebbe necessario mettere un altro pedaggio anche nella galleria del S.Bernardino per scoraggiare l'esodo di traffico dalla A2 all'A13. Non sarebbero necessari caselli fisici che andrebbero a peggiorare la fluidità del traffico ma si potrebbero mettere delle telecamere stile Pedemontana con annesso sito web per il pagamento dei contributi.

Matteo Solcà

UN PEDAGGIO AD PERSONAM

A mio modo di vedere l'idea non è sbagliata, ma vanno fissati dei termini chiari.Turismo in transito da penalizzare al massimo.Turismo con destinazione Ticino, proporzionatamente meno. Chi torna a casa nel proprio Cantone di residenza assolutamente nessuna penalità.Dunque a livello di pedaggio: chi transita verso l'estero dovrebbe farsi tutta la colonna e pagare un congruo pedaggio; chi transita e rimane in Ticino nessun pedaggio ma si fa la colonna; il ticinese che torna a casa nessun pedaggio ed entrata autorizzata a Göschenen. In quest'ultimo caso consideriamo anche chi proviene dal Vallese che dopo essersi fatto ore di viaggio, imbarco oneroso sulla navetta arriva poi a Göschenen e deve scendere fino a Wassen o anche fino ad Amsteg per tornare a casa.....Medesimo concetto per il portale sud!Per gli autotreni poi, io introdurrei un divieto di transito in occasione dei ponti in cui si presenta un forte carico di traffico, eccezion fatta per le merci destinate al nostro cantone.Altre soluzioni penalizzerebbero eccessivamente il nostro cantone e la sua popolazione residente.Per i cantieri USTRA manca assolutamente il coordinamento e buon senso e lo stato deve imporre tempistiche dimezzate.In quarant'anni di circolazione ho potuto costatare che la durata media dei cantieri autostradali nel nostro paese può essere facilmente accorciata con un aumento del personale e delle risorse ed una migliore pianificazione.L'equazione deve essere: aumento del personale e delle risorse + migliore pianificazione=riduzione dei tempi di esecuzione, riduzione del rischio di formazione di colonne, riduzione dei costi generali.All'estero vediamo di meglio su strade anche maggiormente trafficate!

Sergio Albertella

UN PEDAGGIO DEDUCIBILE FISCALMENTE

Mi permetto di esporre a tutte le persone di buona volontà il seguente suggerimento nell'applicazione pratica del pedaggio del tunnel: per gli Svizzeri abbonamento o pedaggio puntuale con deduzione fiscale alfine di neutralizzare il costo. Per gli stranieri in transito pedaggio singolo o abbonamento, per chi soggiornerà in CH rimborso nella struttura d'accoglienza [a sua volta avrà la possibilità di una deduzione fiscale] mentre per chi ha una residenza secondaria idem vedi Svizzeri.

Athos Cassi

UN CALCOLO SUI CHILOMETRI EFFETTUATI

Noi svizzeri siamo i più furbi: mentre in Italia, Francia etc si pagano fior di euro di pedaggi autostradali, noi invece facciamo pagare la misera somma di 40 franchi per 1 anno di vignetta autostradale. Intanto il traffico spesso solo di passaggio ci porta inquinamento, rumore, disagi, colonne, imbottigliamenti e costi di manutenzione finanziati sempre da noi con le nostre tasse. Per me la soluzione è semplice: ai residenti in Svizzera (leggasi: coloro che pagano le tasse in questo paese), vignetta a 40 franchi annuali per tutta la rete autostradale svizzera, tunnel del Gottardo incluso. Per i non residenti, pedaggi al km come nei paesi vicini o permessi di transito giornalieri ovviamente a pagamento e pedaggio di transito extra al Gottardo.  Non piace a Bruxelles ? allora facciano il giro lungo evitando la Svizzera.

Daniel Voisin

COMINCIAMO A RISPETTARE LA LEGGE

Aggiungerei l'argomento "iniziativa delle Alpi" per vostro dibattito.Considerando che il numero massimo di veicoli che passano sotto il Gottardo non rispetta la Costituzione, si potrebbe denunciare la politica per il mancato rispetto di tale legge.

Sam Armeno

MEDIOEVO 2.0

Mettere i caselli per rendere scorrevole il traffico è come fare prevenzione con i radar, si  “risolvono”  i problemi di cassa ma non del traffico. Dunque se vogliamo fare cassa nel rispetto del diritto internazionale (quel diritto tanto caro ai nostri politici, tant’è che non perdono l’occasione di farcelo “acquistare”) possiamo “solo” aumentare il costo del bollo autostradale. Sperando che i “geni” ci arrivino a includerlo “gratuitamente” nelle tasse di circolazione (cioè a costo zero per i residenti). Mentre per ridurre le code non abbiamo alternative, o più strade o stiamo a casa, o cerchiamo di fare stare a casa gli altri con mille scuse per salvarci l’anima, come  giudicare pericolosi anziani e giovanissimi per guidare. O come d’abitudine rendendo qualsiasi cosa così costosa da esclude chi non può permetterselo. Insomma allegramente stiamo costruendo un nuovo medioevo dove non ci sono più i confini a tutela della propria cultura e della propria Costituzione, ma caselli per riempirsi le tasche. Dove a differenza del medioevo, possiamo applaudire un’uomo barbuto in calze a rete e tacchi a spillo che canta in tv. Perché la libertà è sacra, mentre la libertà di movimento è a pagamento, come le corsie vip per ogni occasione.

Andrea Genola

  RADDOPPIO EFFETTIVO

Ho appena comprato casa a Lugano mio marito residente in Germania abbiamo targhe tedesche e famiglia numerosa che viaggia tra Francoforte e l Italia. A nessuno mai verrebbe in mente di passare dal Brennero perché il Gottardo diventa a pagamento e come noi quasi tutti. Quindi pagheremmo e staremmo zitti. Stesso traffico.  Non crediamo che la gente passi dal s. Bernardino, strada allucinante, per risparmiare. È inutile. Raddoppio e gestione diversificata traffico pesante.

Monica Buscaglia