Quando a contribuire alla crescita economica del Cantone sono i globalisti
Nelle scorse settimane Francesco Facchinetti, il famoso DJ italiano, figlio di uno dei quattro musicisti dei Pooh (il celebre gruppo musicale italiano degli anni 70), ha annunciato di preferire la Svizzera all’Italia. Dopo aver subito l’ennesima rapina nella sua casa di Mariano Comense, ha caricato moglie e figli sul suo fuoristrada ed è fuggito a Lugano, lasciandosi alle spalle per sempre la cittadina lombarda. Facchinetti racconta di aver ritrovato a Lugano la tranquillità necessaria per far crescere i propri figli. Godere di una vita normale, si sa, è un lusso per molti VIP. Facchinetti è in buona compagnia. Prima di lui altre celebrità facoltose sono approdate in Ticino. Tuttavia molti benestanti stranieri non si sono trasferiti in Svizzera soltanto per questioni di sicurezza - come il noto DJ - o per l’ottima privacy goduta nelle nostre città. No: ad ingolosirli c’è anche uno speciale privilegio fiscale costruito apposta per loro. La Svizzera ha elaborato un’imposta forfettaria (o globale, da qui il termine globalista) applicata da molti Cantoni sulla base del tenore di vita (il dispendio) e non sul reddito. È sufficiente che non esercitino un’attività lucrativa in Svizzera affinché i loro veri guadagni effettuati all’estero non vengano tassati. Un esempio? Uno come mister Ikea Ingvar Kamprad, il cui patrimonio era stimato a trentasei miliardi di franchi, pagava soltanto duecentomila franchi d'imposta al Canton Vaud dove risiedeva, perché era conosciuto per la vita spartana, tant’è vero che non di rado andava a mangiare alla mensa dell’Ikea. «Meglio pochi che niente», hanno risposto le autorità fiscali a coloro che si scandalizzavano che uno degli uomini più ricchi del pianeta, fosse tassato come un comune dirigente di banca. Molti globalisti vivono in Ticino: nel 2020 erano ottocentonovantasei. Il loro gettito fiscale sfiorava i centocinquantotto milioni di franchi (sommando l’insieme delle loro imposte). Insomma, senza questi nababbi avremmo dovuto rinunciare a… diverse rotonde e aule scolastiche. Voi cosa ne pensate della tassazione forfettaria? È giusto ignorare le ricchezze accumulate all'estero dai benestanti che vogliono abitare nel nostro Paese? Se scappano, poi però chi ci aiuta a pagare strade e ospedali?
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PER FORTUNA CI SONO LORO
Mia nonna, che voleva fare la maestra e era una donna incredibile x intelligenza e forza e ha messo al mondo 13 figli ( sopravvissuti e cresciuti 8 facendo la contadina a Malvaglia) diceva che “i soldi li hanno coloro che li sanno tenere” e facendo l’esempio del padrone di Ikea, ma vale anche x tantissimi altri questi se li sono guadagnati con il duro lavoro durante un’intera vita risparmiando, reinvestendo con grandi rischi e creando lavoro ( basta vedere quanti centri Ikea ci sono in giro x l’Europa che danno lavoro e pagano imposte) con acume e grande intelligenza e non trovo giusto che il patrimonio così creato debba venire “sperperato “ come fanno in Svezia e in tantissimi paesi europei con tassazioni che sono di fatto un sequestro di beni x soprattutto far lavorare di meno un sacco di gente che potrebbe e dovrebbe lavorare di più ma preferisce starsene in panciolle e lasciare le fatiche agli altri xchè lo stato tanto ci pensa.(grazie a questi intelligenti e indefessi lavoratori e risparmiatori). Riassumendo trovo giusto e intelligente che ci siano ancora stati come la Svizzera che dia loro rifugio e la possibilità di fare una vita “normale “ e molto spesso agire come benefattori per le nostre associazioni e per la società intera. Brenno Ambrosetti
SONO NECESSARI!
Sono necessari! Lo sono perché in Svizzera abbiamo già un problema di partenza particolare: la maggior parte delle imposte è versata da una minoranza di soggetti fiscali. I motivi sono molteplici ma passano anche da una ricchezza paese sopra la media, da servizi migliori, da una miglior socialità e un’altretranto maggior stabilità in un paese minuscolo con una popolazione equiparabile a una singola regione di un altro grande paese europeo. Non dimentichiamo nemmeno che molte nostre aziende, e quindi posti di lavoro, anche blasonate e da noi ritenute svizzere, hanno origini e capitale stranieri. Questo implica che una diminuzione di questi soggetti fiscalmente utili metterebbe in difficoltà il sistema. Pertanto i “paperoni” stranieri con tassazione speciale e forfettaria sono un vantaggio (e difatti molti cercano di soffiarceli) senza il quale dovremmo tutti contribuire di più, o rinunciare a qualcosa, perché la torta dei servizi dello stato è sempre la stessa, e tendenzialmente s’ingrossa.So che non è etico ma è pragmatico e, piaccia o no, la vita è primariamente pragmatica (le cose funzionano o non funzionano indipendentemente che siano “giuste “o “sbagliate”).
Carlo Arrigoni
POTREBBE ESSERCI UN'ALTRA VIA
Il Ticino è uno dei cantoni con la tassazione più alta in Svizzera. Meno del 10% delle persone fisiche contribuisce quasi al 60% delle imposte. Grazie all’imposizione secondo il dispendio, valida soltanto per gli stranieri, due persone facoltose residenti nello stesso comune, con la medesima sostanza e reddito vengono tassate diversamente.Come lo straniero ha un vantaggio a spostare la propria residenza in Svizzera, così lo svizzero ha un vantaggio a spostare la residenza altrove. Parliamo di persone facoltose con molte relazioni internazionali e facilità di spostamento. Allora perché non applicare un limite massimo alla tassazione individuale, indipendentemente da cittadinanza e fonte di reddito, oltre la quale non fare nemmeno più la dichiarazione dei redditi? Avremmo il vantaggio non solo di trattenere tutte le persone facoltose, ma anche di incentivare gli stranieri a portare parte delle loro attività in Svizzera con considerevole un aumento del gettito e dell’indotto.
Alessandro Prioglio
STATE SCHERZANDO O SIETE INVIDIOSI?
Vi
state chiedendo se sia giusto invitare persone che: pagano una tassa forfettaria esorbitante, affittano/comprano abitazioni ed impiegano molti svizzeri, non sottraggono lavoro e non consumano le infrastrutture pubbliche perché vengono in Svizzera una volta all'anno. In altre parole finanziano i servizi pubblici senza utilizzarli. La vostra è una domanda seria? state scherzando oppure siete solo invidiosi?
Stefano Borghi
DI TASSE E BENESSERE
Possiamo scegliere se continuare a distruggere il Ticino e la Svizzera dando l’opportunità ad altri di fare affari con i ricchi stranieri nell’illusione di salvare il mondo. Oppure potremmo ritornare sui nostri passi e ricominciare da dove i nostri padri hanno finito. Perché è solo grazie alla loro lungimiranza e capacità di cogliere le opportunità date dalle differenze che abbiamo ereditato un paese fiorente, che per questo poteva permettersi di contribuire concretamente al benessere comune. Invece cacciare chi di tasse ne paga, e molte per tenerci chi non paga nemmeno le spille colorate che ostenta al petto come fossero onorificenze, non salverà ne noi ne il mondo, ma solo i soliti pochi noti.
Andrea Genola